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Vita, Melania G. Mazzucco

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TOPIC_ICON5  view post Posted on 13/12/2014, 12:16
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titolo Vita
Autore Mazzucco Melania G.
Prezzo € 10,62
Dati 2014, 462 p., ill., brossura
Editore Einaudi (collana Super ET)

Trama
CITAZIONE
Nel 1903 Vita e Diamante, nove anni lei, dodici lui, sbarcano a New York. Dalla miseria delle campagne del Mezzogiorno vengono catapultati in una metropoli moderna, caotica e ostile. Vita è ribelle, possessiva e indomabile, Diamante taciturno, orgoglioso e temerario. Li aspettano sopraffazione, violenza e tradimento. Ma anche occasioni di riscatto, la scoperta dell'amicizia e, soprattutto, l'amore. Che si rivelerà più forte della distanza, della guerra, degli anni. Dando voce a un coro di personaggi perduti nella memoria, Melania Mazzucco tesse i fili di una narrazione che è insieme familiare e universale. La storia di tutti quelli che hanno sognato, e sognano, una vita migliore.


Edited by AISHA* - 21/12/2016, 15:58
 
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view post Posted on 13/12/2014, 14:05
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"Vita" è un romanzo biografico per scrivere il quale la Mazzucco mette insieme tutte le informazioni acquisite nel tempo e derivanti da qualche racconto del padre e dello zio, da ricerche effettuate in archivi di Stato in Italia ed in America e nei registri parrocchiali, da testimonianze di qualche anziano ancora superstite.
Diamante Mazzucco (nonno paterno dell'autrice) è insieme a Vita il protagonista principale: i due appena dodicenni si imbarcano nei primi del '900 alla volta dell'America sperando di trovare lavoro e ricchezza; ma ciò che trovano è miseria, sfruttamento, sacrificio mal ricompensato, sciacallaggine, malavita...
I due instaurano un legame d'amore e si giurano eternità, ma il destino per loro ha in serbo ben altro...

Il romanzo è una fotografia di quello che è stato il fenomeno dell'emigrazione nel nuovo continente del secolo scorso; è un pezzo di storia che indirettamente riguarda un pò tutti gli italiani, perchè credo che ognuno di noi abbia avuto un parente lontano (un trisavolo o un prozio) che abbia affrontato il viaggio verso il paese della cuccagna e chissà che lo stesso non abbia dovuto affrontare anni duri e pesanti al pari di Diamante e Vita (o dei tanti altri personaggi raccontati in quest'opera). Forse è stato questo senso quasi di "appertenenza" che mi ha molto fatto apprezzare il romanzo (scritto in maniera ineccepibile) appassionandomi alla lettura; una piccola nota negativa (ai miei occhi): tanti salti temporali, troppi per i miei gusti, motivo per il quale non dò il massimo dei voti.
4/5
 
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qweedy
view post Posted on 14/12/2017, 22:32




Sicuramente mi aspettavo di più da questo libro. Mi è piaciuto, ma non troppo. (voto 3/5)
La storia di Vita e Diamante è molto appassionante, mi colpisce pensare che una bambina di 9 anni e un bambino di 12 possano essere andati in America da soli, con 10 dollari in tasca. Di questi tempi bambini di quell'età raramente tornano da soli a casa da scuola...
Attualissimo il tema dell'immigrazione, la vita degli Italiani in America nei primi anni del Novecento mi sembra durissima oltre ogni immaginazione.

L'unica nota negativa, a mio parere, è data dai capitoli in cui l'autrice racconta il lavoro di ricerca che ha compiuto per ricostruire la storia reale della sua famiglia: questi salti temporali disturbano moltissimo la lettura. Nel bel mezzo della narrazione, ormai entrata con la mente nella vita dei due bambini, mi sono ritrovata spiazzata da un capitolo in cui l'autrice racconta di sè e della sua famiglia: per un lungo momento ho pensato di stare leggendo per sbaglio un altro ebook. Avrebbe dovuto mettere questi capitoli in fondo al libro, secondo me. Così sono troppo disturbanti.

Mi ha favorevolmente impressionato l'importanza e l'attenzione che l'autrice attribuisce alla parola (e ai ricordi):
“Se impari l’americano a scuola me lo insegni?, aveva chiesto Diamante a Vita. Sì. Lei gliele avrebbe insegnate le parole che imparava, in cambio però di un’altra cosa. Diamante in cambio prometteva le avventure dei reali di Francia o le fiabe delle Mille e una notte, che erano storie d’amore e di peccato. No, Vita voleva qualcos’altro. Voglio un bacio per ogni parola, le era scappato d’un tratto."

“Le parole, Diamante le mette nella valigia – l’unico bagaglio, l’unica ricchezza che si porta via dall’America. Forse non hanno nessun valore, ma non ha importanza. Lascia a Vita tutto quello che ha trovato, tutto quello che ha perso. Le lascia il ragazzo che è stato e l’uomo che non sarà mai. Perfino il suo nome. Ma le parole – quelle le porta via con sé.”

“La gente pensa che i ricordi rendano tristi. Invece è vero il contrario. Si diventa tristi quando si dimentica”

Questo libro è un Puzzle, un romanzo corale, un'epopea familiare e nazionale:
"Credo che il romanzo sia vivo. Anche perché può inglobare forme e generi diversi, documenti, materiali di ricerca. E nel suo raccontare le storie di persone senza storia, sa comporre un’autobiografia della nazione»
Melania Mazzucco


Mi ha colpito anche l'emancipazione che l'America ha rappresentato per le donne emigrate. In Italia erano casalinghe oppresse e chiuse in casa, mentre, in America hanno avuto indipendenza e libertà. Ad esempio il padre di Vita a New York, cercava di tenerla chiusa in casa per paura che si "contaminasse", che prendesse le abitudini americane. Come non pensare alle ragazze musulmane che vivono in Italia, divise tra la maggiore libertà delle coetanee italiane e il tentativo della famiglia di tenerle in casa, lontane dall'emancipazione.

Sono molto perplessa sull'utilità dei flash back e degli andirivieni temporali: non mi piacciono, disturbano la lettura. Riconosco che l'autrice abbia fatto un paziente e meticoloso lavoro di ricerca, cucendo ricordi familiari, ricerche storiche e fantasia. Però... non deve farlo pesare al lettore! La storia di Vita e Diamante è molto cinematografica, appassionante, bella. Letta d'un fiato sarebbe stata più piacevole.
Così si è giustificata Melania Mazzucco a questo proposito:
"L’andirivieni cronologico della storia, del resto rispecchia anche l’andirivieni della memoria, oltre che l’avventura della ricerca. Io stessa non ho scoperto le vicende e i segreti dei miei personaggi con un ordine lineare, e volevo che anche il lettore le scoprisse a poco a poco con me."

Comprendo che la scrittrice abbia perso molto tempo facendo ricerche pazienti e minuziose, ma a mio parere lo fa pesare troppo: è un libro sulle sue ricerche o la storia di Vita e Diamante? Direi che è un libro sulle sue ricerche. L'ha scritto per sè, non per i lettori!
Avrei gradito di più se il libro avesse narrato la storia di Vita e Diamante con la giusta sequenza temporale, e solo alla fine un resoconto delle ricerche storiche. Ci sono capitoli che si leggono tutti d'un fiato (quelli che narrano di Vita e Diamante) purtroppo continuamente interrotti da altri troppo prolissi e noiosi (quelli delle ricerche).
E' comunque una bellissima storia da film, che racconta probabilmente in modo molto vicino alla realtà il mondo dei nostri immigrati in America, che all'epoca furono considerati sinonimo di delinquenza, sporcizia e degrado, ma a mio parere è un racconto di fantasia al 70%, non è così "storico" come l'autrice vorrebbe.

“Gli Italiani erano la minoranza più miserabile della città. Più miserabile degli Ebrei, dei Polacchi, dei Rumeni e perfino dei negri. Erano negri che non parlavano nemmeno inglese".


Sonetto di E.Lazarus, inciso sul piedistallo della Statua della Libertà:

“Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa - grida essa con le silenti labbra - Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata”
 
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