Finito il mio, ecco la brava schedina:
Titolo: Le origini culturali del Terzo Reich
Autore: George L. Mosse
Prezzo: € 10,99
Anno: 2015
Dimensioni: 2257 Kb (455 pagg.)
Editore: Il Saggiatore
ASIN: B00SKB6RVM
CITAZIONE
Come è stato possibile che, nel cuore della vecchia Europa, persone «perbene», intelligenti e istruite abbiano aderito in massa alla causa del nazismo, abbracciandone i valori? Molti vedono nell’ideologia nazionalsocialista il prodotto di poche menti squilibrate, o una mera costruzione propagandistica per conquistare il consenso popolare. Ma l’ascesa di Hitler non fu un incidente della storia. Il Saggiatore ripropone al lettore italiano Le origini culturali del Terzo Reich, il primo saggio ad aver esaminato il nazismo come sistema di pensiero capace di comporre – attraverso il collante dell’antisemitismo – convinzioni e ideali che da tempo circolavano nella società tedesca: il misticismo naturalistico del Volk, l’irrazionalismo neoromantico, l’ossessiva riscoperta di un passato mitologico, il rifi uto del governo rappresentativo e dell’urbanizzazione, il razzismo. Un’ideologia «nazional-patriottica» che si era accesa nelle circostanze dettate dalla travagliata unifi cazione tedesca e dall’impatto della rivoluzione industriale su una società prevalentemente agricola, e che divampò in seguito al diktat del trattato di Versailles e all’enorme instabilità della Repubblica di Weimar. Il nazismo fu la tragica risposta a una crisi del pensiero e della politica che in Germania imperversava da decenni. Per comprendere il passato, lo storico deve penetrare nella percezione che gli uomini comuni hanno del tempo in cui sono immersi. Guidato da questa premessa, George L. Mosse offre un contributo tuttora imprescindibile per ripercorrere la lunga strada che portò al potere il più vasto e terribile movimento di massa del Novecento.
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5/5
L'origine del male viene da lontano!
E' un errore comune a tantissimi storici, quello di associare il nazionalsocialismo, le sue correnti 'occultistiche', le sue manifestazioni di antisemitismo e di folklore medioevale, a una sorta di trance della nazione, alla follia passeggera e sanguinaria di un popolo disperato in cerca dell''uomo forte'.
In realtà, il fervore nazista ha radici antiche: l'antisemitismo è sempre stata una caratteristica latente nei movimenti giovanili, nelle forze culturali che cercavano nel ritorno alla natura e nell'antimodernismo un ritorno alle radici più pure del proprio popolo. Autori 'folli' e 'maledetti' altro non facevano, in una perversa buona fede, che esprimere il desiderio di riprendere in mano il proprio destino non come contrapposizione al mondo ma contro la crescente influenza del capitalismo che demoliva le 'vie della natura'.
Espressioni culturali che dal 19° secolo in poi continuarono a crescere in influenza, ma deboli nella sostanza quando la politica doveva fare la differenza, e che finirono con il trovare nel nazismo il loro referente forte...condannando così il mondo a quel destino che avrebbero, ironicamente, voluto evitare...