The Queen of the Tearling - Serie The Queen of the Tearling, vol. 1 - Erika Johansen

L'estate scorsa, in vacanza a York in Inghilterra, mentre attendevo un treno il mio occhio è stato catturato da un cartellone pubblicitario rappresentante una tagliola insanguinata che simbolicamente fungeva da corona. Gli slogan che mi hanno convinto sono stati: "il trono di spade al femminile" e "presto il film con Emma Watson". Mi son detta che questa volta non mi sarei fatta fregare e avrei letto il libro prima che il film lo rendesse un fenomeno di massa.
Tornata in Italia sono rimasta sorpresa che fosse già stato tradotto, tra l'altro in un'edizione davvero accattivante. Insomma le premesse erano ottime e le aspettative alte...forse troppo! Infatti il romanzo si è rivelato una lettura mediocre; un inizio carino e scorrevole, con una protagonista insolita, di certo non una classica principessa visti i chili di troppo, il viso banale, la passione per la lettura e la sfacciataggine nei confronti altrui. Ovviamente però non le manca affatto il coraggio altrimenti come potrebbe diventare regina superando i pericoli quasi fosse un'avventura divertente?
La trama non è per nulla originale, sembra un incrocio tra altri romanzi fantasy più famosi e già amati dal pubblico (tra l'altro Il signore degli anelli e Harry Potter vengono esplicitamente nominati nel libro). D'altronde penso sia difficile essere originali nel fantasy soprattutto se protagonisti sono re, regine, cavalieri e un regno oscuro da cui difendersi; la differenza sta tutta nello stile e qui, mi spiace dirlo, siamo ben distanti dallo stile avvincente del mio amato George R.R. Martin. La Johansen si perde spesso in inezie, si sofferma a spiegarci cose trascurabili e invece rimane più confusionaria su alcuni punti importanti tipo l'origine dei regni, il motivo per cui da un mondo moderno siamo tornati ad uno pseudo-medioevale e altre cose del genere.
Si sente troppo poi che il libro è scritto da una donna e, ogni tanto, per ovviare al fatto la scrittrice inserisce frasi sboccate e scene violente o di sesso quando proprio non ci azzeccano nulla, quasi a voler riempire un vuoto.
Nonostante tutto non è un romanzo da buttare anzi l'ho trovato un "sentiero lastricato di buone intenzioni"; ci sono molti spunti che potrebbero essere stati sfruttati meglio. I personaggi sono interessanti e la storia non è malvagia, spero che nei seguiti abbia modo di approfondire e migliorare le cose che nell'esordio sembrano non funzionare. Rimane comunque un libro godibile, da affrontare senza troppe aspettative ma con la voglia di leggerlo con la leggerezza e il piacere genuino che si merita.