| | La ladra di ricordi - Le indagini di Isabella De Clio, vol. 1° - Barbara Bellomo | |
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| | CITAZIONE Cosa accomuna l’omicidio, ai giorni nostri, di una dolce, vecchia signora dalla vita irreprensibile e i grandi protagonisti dell’età repubblicana – Cesare, Lepido, Cicerone, Marco Antonio, la crudele moglie Fulvia e la piccola Clodia? È quello che dovrà scoprire un terzetto stranamente assortito, chiamato in causa per l’occasione. Isabella De Clio, giovane archeologa siciliana specializzata in arte antica, è bella, volitiva, preparatissima, ma ha un motivo particolare per temere la polizia. E il fatto che l’affascinante Mauro Caccia, l’uomo che la affianca nelle indagini, sia un commissario non l’aiuta più di tanto. Con loro c’è anche Giacomo Nardi, depresso professore di museologia e beni culturali... È l’inizio di una storia che intreccia la Roma del I secolo a.C.e l’Italia contemporanea, gli antichi intrighi politici e i mediocri baroni universitari dei nostri tempi,la violenza che si nasconde tra le mura di casa e la precarietà in cui i ragazzi di oggi, anchei migliori, sono costretti a crescere e a diventare adulti. Un romanzo fresco e ricco d’atmosfera, che si muove con agilità tra passato e presente, per un esordio che non passa inosservato. Dettagli prodotto Copertina rigida: 310 pagine Editore: Salani (28 aprile 2016) Collana: Salani Lingua: Italiano ISBN-10: 8869184161 ISBN-13: 978-8869184161
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| | Non so come commentare questo libro. L'ho trovato ridicolo e imbarazzante. Ed è un peccato perché è scritto bene, nonostante la storia sia insulsa, insipida e inconsistente (ho finito gli aggettivi che iniziano per " IN " ) L'unica fortuna di questo libro è che la lettura scorre velocemente altrimenti ammetto che lo avrei abbandonato senza nessuna pietà. Ne sconsiglio la lettura.
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| | L'ho finito venerdì e l'ho già praticamente scordato. Concordo con quanto detto da Mari. La banalità e i cliché si incontrano sin dal primo capitolo, se lo leggerete capirete anche anche voi a cosa mi riferisco. E' un'altra sagra delle coincidenze e della noia. Peccato appunto perché la scrittura non è male. Ma la storia sì. Una delle cose che mi ha maggiormente infastidito è stata Carlo, universitario, che parla come un rapper quindicenne mezzo rincoglionito. "Cioè sorella oh!" Ma vai via va. Bocciatissimo. Edited by AISHA* - 5/2/2020, 10:47
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| | Come ho già scritto in un altro post a me è piaciucchiato E' un giallo come tanti con l'omicidio di un'anziana signora, e il commissario chiamato a svolgere le indagini; qui però si aggiungono un professore e la sua allieva archeologa che vengono coinvolti un po' casualmente. Mi è piaciuta la parte a loro riservata nel risalire all'origine dell'antico cammeo scomparso, dei tempi di Ottaviano Augusto, Marco Antonio e Cesare e il fatto che una buona parte delle indagini non sono state fatte dalla polizia ma dagli studiosi, la visita al museo in Sicilia, il traffico do oggetti antichi e la scoperta di come il cammeo sia venuto in possesso della vittima La parte migliore del libro sono stati i capitoli, ne avrei preferiti di più a dire il vero, ambientati nell'antica Roma in cui veniamo proiettati a scoprire le origini del cammeo, e nei giochi di potere di quegli anni. Nota negativa (anche un bel po') i personaggi privi di spessore.
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| 3 replies since 23/6/2017, 08:56 85 views |
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