The Last Wife, Nicola Marsh

Titolo //
Titolo originale The Last Wife
Autore Nicola Marsh
Traduttore //
Genere thriller
Paese Australia
Lingua inglese
Prima edizione 2019
Edizione italiana //
Editore italiano //
Pagine 318
Trama
Fidarsi della sua famiglia è stato il suo primo errore.

Tutto ciò che Ria ha sempre desiderato era una famiglia. Crescendo da sola in affidamento, immaginava come sarebbe stato. Quindi, quando si innamorò di Grayson e ebbe la loro figlia Shelley, era determinata a farsi amare anche dalla famiglia di lui. Sapeva che non si sarebbe mai adattata alle sue affascinanti cognate, o alle esclusive feste di Chicago organizzate da sua suocera, ma con il braccio di Grayson intorno alla vita fece del suo meglio per essere una Parker.

Tutto è cambiato quando Grayson è scomparso.

Finché una mattina Grayson esce di casa per lavoro e non torna più a casa. Lasciata a crescere Shelley da sola, Ria è costretta a rivolgersi alla famiglia di suo marito, a far entrare nella sua vita la sua suocera intimidatoria, permetterle di fare da babysitter a Shelley e accettare il suo sostegno finanziario. Cerca di ignorare la sensazione che le sue cognate non abbiano mai pensato che fosse abbastanza brava. Dicono di non avere idea di cosa sia successo a Grayson e lei si sforza di credergli.

Ma Ria sta per scoprire che ogni moglie Parker ha dei segreti.

E proteggere sua figlia potrebbe avere un prezzo terribile...

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Era da tanto che non leggevo un thriller così deludente.
Nonostante i multipli POV, ma forse anche per colpa loro, la storia non è altro che una gigantesca ripetizione.
Ogni personaggio, dalla protagonista Mia alle due sue cognate, per arrivare alla suocera, non fa altro che ripetere le stesse cose in ogni benedetto capitolo.
Chi sono, cosa fanno, cosa è accaduto loro negli ultimi anni, dove stanno andando, cosa vorrebbero fare... con il peggiorativo che tutte e quattro sono narratori inaffidabili e che nulla di quel che dicono sembra servire a far procedere la storia.
Personalmente ho trovato insopportabili tutti i personaggi.
Tutti ricchi ricchissimi, tranne la virtuosa protagonista che cerca di farcela da sola, con un lavoro che non la vediamo mai fare. Tutti legati più al patrimonio che alle relazioni familiari, con varie coppie disfunzionali e problematiche. Tutti con segreti segretissimi, segreti trascinati faticosamente capitolo dopo capitolo, che ci vengono ricordati ad ogni occasione... tanto da diventare fastidiosi.
Il finale, con il discorso del cattivo che spiega a tutti, lettore compreso, il perché ha fatto quello che ha fatto, è decisamente deludente. Così come sono assurdi tutti gli incidenti di percorso che coinvolgono le varie protagoniste. L'impressione che lascia il tutto è quello di una brutta sceneggiatura, con colpi di scena lanciati sul pubblico nel tentativo di tenerlo incollato allo schermi fino alla prossima puntata.
Personaggi bidimensionali, ripetizioni continue, linguaggio finto forbito con l'utilizzo di termini mai sentiti nel parlare corrente... una delusione su tutti i fronti.

1 / 5