Apro questo thread dopo essere stato traumatizzato dai commenti su un post di facebook. Questa povera anima pubblica un aforisma di Margherita Hack:
"Il divertimento della ricerca scientifica è anche trovare sempre altre frontiere da superare...
costruire mezzi più potenti d'indagine, teorie più complesse, cercare sempre di progredire pur sapendo che probabilmente ci si avvicinerà sempre di più a comprendere la realtà, senza arrivare mai a capirla completamente. "Vi riporto alcuni dei commenti che sono seguiti:
"se vuoi superare un limite pratica uno sport infrangi un record non stare a studiare valanghe di libri" ;
"anche la bomba atomica e' afascinante per certi aspetti.. ehehe" ;
"l'importante è trovare altri modi di esperimenti non alla vivisezione....."
"SI MA POI QUANDO SI KAPISCE LA REALTà E NN SI PUò FARE NIENTE X KAMBIARLA CHE FAI? SE NN CI RIESCI TE CHE 6 UNA MENTE ECCELSA CHI VUOI CHE CI RIESCE?POI LA HACK è ANCHE ATEA QUINDI STA TOCCCANDO UN TASTO CHE NN LE APPARTIENE .BOH..."
Questi ultimi due andrebbero prima tradotti in italiano, ma lasciamo perdere...
La domanda che mi pongo è: quale visione ha l'uomo di strada della scienza? E' davvero qualcosa di così strano, lontano, misterioso e incomprensibile? Chi è lo scienziato, qual'è il suo valore nella società, che peso hanno le sue parole su argomenti attinenti la ricerca pubblica rispetto quelle di un politico o di un'autorità religiosa?
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