Leggo che la HBO ha tolto dal suo catalogo "Via col vento", perché "Rappresenta l'America razzista". Non so se a tale decisione seguirà il ritiro dal mercato di ogni singola copia ancora in vendita, ma una cosa la so. E' profodamente sbagliato. Il libro da cui fu tratto il celebre film era una non tanto sottile apologia romanticizzata del regime schiavista degli Stati Confederati, e non fu scritto nel 19° secolo, ma nel più maturo 1936. MA..! Nel 1936, il razzismo negli USA era ancora una forza molto più presente di oggi. Piaccia o no, la segregazione razziale e la negazione dei diritti dei lavoratori neri erano solide realtà. Il meraviglioso gesto di Rosa Parks era di lì a vent'anni da venire. In tal senso, "Via col Vento" era un'opera scritta da una nostalgica in un mondo che ancora, anche fuori dall'America, viveva di schiavismo. Il romanzo era ben contestualizzato, non era certo un manifesto di partito come lo potrebbe essere un 'Ma Mussolini ha fatto anche cose buone!" Il film è stato un OTTIMO adattamento di quel libro, ed è ancora oggi un monumento del cinema, non lo si può trattare alla stregua del "Trionfo della Volontà". Ritirarlo dal catalogo in nome del politically correct significa aprire la strada alla follia censoria di persone poco colte ma troppo motivate. La censura è un'arma tremenda, la più politicizzata di tutte, e si può applicare in entrambe le direzioni. Per questo l'apologia del nazifascimo è un reato, per inquadrare dove soffocare la diffusione dei peggio mali della nostra storia. Ma il razzismo? Un'opera contestualizzata al suo periodo storico non può essere trattata alla stregua di un manifesto. Da lettore di fantascienza, mi sono divertito a leggere, per esempio, delle opere americane ed europee intrise di valori da rabbrividire dallo schifo, ma che come space operas erano divertenti, uno sguardo sulla stupidità sociale. E col tempo, la narrativa stessa si è purgata di quei valori, in omaggio ai tempi che cambiano. Oggi ci vorrebbe una bella acrobazia mentale per riproporre il razzismo come valore positivo in un romanzo. E chi ci prova può essere rifiutato a calcincù senza tanti complimenti, giustamente. Però, ripeto, non possiamo censurare il passato. non finirebbe mai, non si può cacciare nel cestino la nostra storia e ciò che essa ha prodotto. i regimi che ci hanno provato, indovina un po', sono quelli totalitari. E hanno miseramente fallito. Usiamo la storia, non neghiamola
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