Ci troviamo a Panem (ex Nord America) un mondo post apocalittico e post guerra civile tra Capitol City e i 12 distretti superstiti (il 13° è stato totalmente distrutto, pace all’anima dei poveri abitanti).
Come punizione per essere insorti poco meno di un centinaio di anni prima che si svolgesse questa storia, sono stati istituiti gli Hunger Games
Ogni anno un maschio e una femmina di ogni distretto che hanno tra i 12 e i 18 anni vengono sorteggiati per uccidersi a vicenda in questo reality della morte, finchè ne resterà soltanto uno (scusate la citazione da “Highlander” ma rende bene l’idea).
Di qui la contrapposizione tra la misera vita nei distretti (in particolare quella del distretto 12 dei ns. protagonisti) e quella della ricca ed evoluta Capitol City con scienza e tecnologia avanzate.
Ricca anche e soprattutto grazie ai tributi versati dai distretti che vengono tenuti sotto controllo proprio con gli Hunger Games.
Aggiungendo il danno alla beffa gli abitanti dei distretti sono costretti a seguire "i giochi" in televisione.
In questo contesto parte la ns. storia, con due personaggi alquanto singolari: Katniss e Peeta.
Katniss è una ragazzina indurita dalle avversità con una madre che non riesce a perdonare e una sorellina, Prim, per cui si sacrifica.
Peeta è un personaggio ambiguo per tutto il libro: non si sa mai quando mente e quando invece dice la verità, perfino le sue azioni si capiscono solo a fine libro.
Un cinnino frustrante il ragazzo...
Ma molto, molto dolce!
Vista trama e ambientazione (cioè un reality show della morte) anch'io mi sarei aspettata scene + cruente...
Con questo non voglio dire che non mi è piaciuto il libro, solo me lo ero aspettata meno soft.
Leggerò sicuramente i due seguiti perché ci sono 10.000 interrogativi nella mia testa ora (che non riporto perché non voglio fare spoiler
).