Ho concluso anche questo libro di E. George e credo di poter dire che questa autrice è nelle mie corde. Lei è davvero molto abile nel tracciare la psicologia dei personaggi, un aspetto per me fondamentale...Il suo essere "prolissa" mi consente di immaginare appieno le scene, gli ambienti, le espressioni dei volti, rendendo tutto molto vivido. Mi sento parte integrante di ciò che sto leggendo.
Questo è il suo libro d'esordio, e si nota, perché molti aspetti e dinamiche tra i personaggi ricorrenti sono solo accennati. A questo proposito sono felice di aver letto prima "il lungo ritorno", potendo quindi già conoscere le basi dei rapporti tra i personaggi...Se così non fosse stato, mi sarei sentita un po' spaesata.
Per quanto riguarda il giallo, è buono, anche se sono d'accordo con
chi afferma che il titolo italiano spoilera troppo! Infatti, in realtà questa indagine si basa sulla scoperta del movente, e a voler pensare al titolo del romanzo, si intuisce che questo "padre" non sia lo stinco di santo che si creda...rimuovendo un bel po' di pathos! Ciò nonostante,
grazie alle descrizioni degli stati d'animo, mi sono goduta lo stesso il finale.
Sui personaggi: con Barbara ho sentito subito un grande feeling, secondo me è il suo miglior personaggio, per il momento. Helen invece ancora non mi convince, troppo perfetta, ha sempre la parola giusta da dire e sa sempre come esattamente comportarsi...nono, non mi piace ancora
Linley...sì ammetto, a volte risulta tenero, ma altre volte l'avrei preso a schiaffi
Vorrei conoscere meglio le sue incertezze, i suoi pensieri più profondi, vorrei che si "aprisse" di più al lettore, proprio come la George riesce bene con Barbara
Edited by AISHA* - 20/4/2020, 17:04