Bellissima lettura, in tutti i sensi! Dalla trama, ai personaggi, alle ambientazioni
ho amato le descrizioni, molto suggestive, della vita agricola inglese ottocentesca. E' stato bello vagare in un altro luogo e in un altro tempo; entrare in una locanda, anzi, malteria, tra gli schiamazzi e le battute un po' ingenue degli avventori locali. Dove l'età non si calcola con il trascorrere degli anni, e un ubriaco non è affatto ubriaco, soffre semplicemente di una misteriosa sindrome chiamata " Occhio moltiplicatore"
Sorprendente come da un'idea abbastanza semplice - una ragazza e tre corteggiatori - Hardy sia riuscito a costruirci su un romanzo neppure troppo piccolo.
Oltre alla trama avvincente, la forza del libro sono i personaggi, così diversi tra loro. E, nel bene e nel male, tutti lasciano il segno
Senza dubbio il mio preferito è Gabriel Oak, leale fino all'estremo, ma che non si piega per nulla al mondo. E infatti si scontra spesso con la nostra eroina.
Gabriel inizialmente non mi aveva fatto una gran bella impressione
quella prima proposta di matrimonio a Bathsheba non si può sentire
In seguito, soprattutto "grazie" alle avversità, viene fuori tutta la concretezza e maturità del personaggio
Boldwood è maturo, sicuro di se, l'uomo su cui fare affidamento. Almeno cosi sembra
invece basta un bigliettino per mandare all'aria tutta la sua esistenza. La metamorfosi che subisce quest'uomo come conseguenza di uno scherzo crudele, è sconcertante. Passa dall'essere un perfetto gentiluomo inglese a Stalker
Nonostante tutto
non credo che meritasse quella fine
Troy beh...lui si odia, ed è facilissimo! Tutto in lui risulta fastidioso. In tutto il romanzo, solo una volta suscita in me qualcosa che somiglia vagamente alla pietà
Come reagisce alla morte di Fanny. In quel momento il dolore che prova è autentico
Ma è intorno a Bathsheba che gira tutta la storia. Bathsheba che dalle prime pagine da l'impressione di essere libera ed indipendente ma...sarà davvero così?
Se l'intento di Hardy era quello di creare un personaggio femminile con le caratteristiche accennate sopra- ma non credo - ha fallito almeno in parte
Bathsheba, cosa inusuale
rifiuta un buon matrimonio in un' epoca in cui la massima aspirazione per una giovane donna era accalappiare un buon partito
Se devo dar retta a Jane Austen
Dopo, solo in poche altre occasioni dimostra di avere polso
come il volersi occupare di tutto senza un fattore. Decisione di breve durata.
Poi finisce inesorabilmente in modalità "damigella da salvare" subendo un po' gli eventi
Tralasciando
il matrimonio lampo con il farabutto, perché l'amore è cieco e bla bla bla
Bathsheba
si fa letteralmente estorcere una promessa di matrimonio da Boldwood. Quest'ultimo ci riesce facendo leva sui suoi sensi di colpa.
Qui viene fuori tutta la sua fragilità
E nel finale
improvvisamente, si scopre innamorata di Gabriel! Piuttosto non sarà una spalla a cui appoggiarsi che cerca?
Ho sentimenti contrastanti per lei. Per certi versi l'ho ammirata
ho apprezzato la solidarietà che dimostra verso Fanny, anche dopo aver capito perfettamente chi è e cosa rappresenta per il marito. E seppellire quest'ultimo con la ragazza è stato un gesto bellissimo
In alcuni casi no, l'ho trovata infantile e sciocca
vedi il biglietto di San Valentino mandato a Boldwood. E ancora quando licenzia Gabriel perché non le piace cosa le dice
Per quanto riguarda Hardy, non so che opinione avesse delle donne. Il messaggio che trasmette a me è che tutte le donne, anche la più forte ed indipendente, ha bisogno di appoggiarsi a qualcuno
Ma è una mia riflessione che nulla vuole togliere alla bellezza del libro. Né vuole essere una critica all'autore. D'altronde, all'epoca, quella della damigella indifesa, era una figura piuttosto diffusa