Libro quarto - capitolo VIII - Le scale di Cirith Ungol<<nulla di tutto ciò che ci circonda mi piace>>, disse Frodo, <<sasso o gradini, vento o macigno. Terra, aria, acqua paiono tutte maledette. Ma questo è il nostro sentiero>>.
<<sì, così è>>, disse Sam. << E noi non saremmo qui, se avessimo avuto le idee un po' più chiare prima di partire. Ma suppongo che accada spesso. Penso agli atti coraggiosi delle antiche storie e canzoni, signor Frodo, quelle ch'io chiamavo avventure. Credevo che i meravigliosi protagonisti delle leggende partissero in cerca di esse, perché le desideravano, essendo così entusiasmanti che interrompevano la monotonia della vita, uno svago, un divertimento. Ma non accadeva così nei racconti veramente importanti, in quelli che rimangono nella mente. Improvvisamente la gente si trova coinvolta, e quello, come dite voi, era il loro sentiero. Penso che anche essi come noi ebbero molte occasioni di tornare indietro, ma non lo fecero. E se lo avessero fatto noi non lo sapremmo, perché sarebbero stati obliati. Noi sappiamo di coloro che proseguirono, e non tutti verso una felice fine. Capite quel che intendo dire: tornare a casa e trovare tutto a posto, anche se un po' cambiato...come il vecchio signor Bilbo. Ma probabilmente non sono quelle le migliori storie da ascoltare, pur essendo le migliori da vivere! Chissà in quale tipo di vicenda siamo noi piombati!>>.
<<chissà!>>, disse Frodo. <<io lo ignoro. E così accade per ogni storia vera. Prendine una qualsiasi fra quelle che ami. Tu potresti sapere o indovinare di che genere di storia si tratta, se finisce bene o male, ma la gente che la vive non lo sa, e tu non vuoi che lo sappia.>>
<<no, signore, proprio come dite voi. Per esempio Beren, il quale mai avrebbe pensato di togliere il Silmaril dalla Corona Ferrea a Thangorodrim, eppure vi riuscì: e quello era un posto assai più nero e pericoloso di codesto dove ci troviamo noi. Ma certo quella era una lunga storia, al di là della felicità e della tristezza...e il Silmaril fu tramandato a Eärendil. Ma signore, non vi avevo mai pensato prima! Noi...voi avete oarte della luce del Silmaril nella fiala che vi donò la Dama! Pensandoci bene, apparteniamo anche noi alla medesima storia. che continua attraverso i secoli! Non hanno dunque una fine i grandi racconti?>>.
<no, non terminano mai i racconti>>, disse Frodo. <<sono i personaggi che vengono e se ne vanno, quando è terminata la loro parte. La nostra finirà più tardi...o fra breve>>.
<<allora potremo prenderci un po' di riposo>>, disse Sam. Rise sarcasticamente. <<ec intendo dire proprio e soltanto riposo, signor Frodo. Intendo dire dormire, e svegliarsi pronti ad un bel lavoro mattutino in giardino. Temo che sia tutto ciò che desidero per il momento. I grandi programmi importanti non si confanno. Eppure mi domando se un giorno ci metteranno nelle favole e nelle canzoni. La storia la stiamo vivendo, beninteso, ma chissà se ne faranno un racconto da narrare davanti al camino, o da leggere per anni e anni in un grosso liro dai caratteri rossi e neri. E poi dirà : "Sì, è una delle storie preferite. Frodo era molto coraggioso, nevvero papà?". "Sì ragazzo mio, il più famoso degli Hobbit, ed è dir molto!">>
<<e' dir di gran lunga troppo>>, ribatté Frodo ridendo....
... <<sapessi, Sam>>, disse,<<ascoltarti mi rende felice come se la storia fosse già scritta. Ma hai dimenticato uno dei personaggi principali: Samvise cuor di leone. "Voglio che mi parli ancora di Sam, papà. Perché nel racconto hanno messo così poco delle sue chiacchiere? E' quel che mi piace, mi fa ridere. E Frodo non avrebbe fatto molta strada se non avesse avuto Sam, nevvero papà?">>
<<ora, signor Frodo>>,disse Sam <<non dovreste prenderla a ridere. Io parlavo seriamente>>.
<<anch'io>>, rispose Frodo.
Parte meravigliosa per tantissimi motivi. Primo tra tutti perché Frodo, con quell' "Anch'io", dice una delle poche cose sensate di tutto il libro