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I doni della vita, Irène Némirovsky

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maureen
TOPIC_ICON5  view post Posted on 25/4/2012, 09:03






CITAZIONE
Pierre Hardelot, erede delle omonime cartiere, ha una fidanzata rosea e grassoccia che la famiglia ha scelto per lui, ma è innamorato di un'altra: una che non gli consentiranno mai di sposare, perché appartiene alla piccola borghesia, e non ha dote. Eppure, alla vigilia del matrimonio, Pierre decide di infrangere quella invisibile ma solida barriera "fatta di buon sangue, di carni robuste e sane e di risparmi investiti in titoli di Stato, una barriera destinata a proteggere per sempre i giovani dalle insidie della sorte e dalle loro stesse passioni", e la legge non scritta per la quale di generazione in generazione accoppiamenti giudiziosi stringono sempre di più i legami tra le poche famiglie che contano della ricca borghesia di provincia - e sposa la donna che ama. Comincia così il romanzo di Irène Némirovsky: trenta capitoli in cui, attraverso la storia degli Hardelot, si percorrono trent'anni di storia francese, da quelli che precedettero la prima guerra mondiale a quelli che vedono (nel momento stesso in cui Irène racconta gli eventi mentre stanno accadendo) l'occupazione della Francia da parte dei tedeschi.

rossura: 218 pagine
Editore: Adelphi (3 ottobre 2012)
Collana: Gli Adelphi
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8845927393
ISBN-13: 978-8845927393

Edited by AISHA* - 30/1/2017, 10:43
 
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kusta
view post Posted on 25/4/2012, 09:36




Sembra interessante!! :tfofc.gif:
 
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maureen
view post Posted on 25/4/2012, 09:48




Comincio a leggerlo oggi.
E sarà il primo libro di Irène Némirovsky che leggo.
 
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kusta
view post Posted on 25/4/2012, 10:45




Allora poi fammi sapere che te ne é sembrato!
 
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maureen
view post Posted on 25/4/2012, 10:57




Sarà fatto Kusta ;)
 
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maureen
view post Posted on 2/5/2012, 20:11




Protagonista della storia è la famiglia Hardelot.
A capo della famiglia il vecchio Julien Hardelot, il quale "Era sicuro di sé e di tutto ciò che lo circondava: la casa era solida, ben costruita, ben salda sulle fondamenta; l'impresa prosperava; la famiglia gli obbediva, il denaro era investito in titoli di Stato..... Al riparo da ogni turbamento, da ogni dubbio."
E, invece, arriva la I Guerra Mondiale che tutto travolge e stravolge.
E quando la vita riprenderà il suo corso con il prosieguo delle storie e le sue evoluzioni, ecco che esplode la II Guerra Mondiale, che tutto travolge e stravolge di nuovo.
Per tutta la storia quello che sicuramente serpeggia, a dispetto di tutto quello che accade, è la speranza.
La Némirovsky ha vissuto sulla sua pelle le brutture della guerra ( arrestata dai nazisti, in quanto ebrea, fu deportata nel luglio del 1942 ad Auschwitz, dove morì un mese più tardi). E in base a quello che ho recepito da questa storia credo che la speranza non sia altro che l'antidoto utilizzato dalla Némirovsky contro il male e le sofferenze.
Il titolo, del resto, è emblematico "I doni della vita".
Nonostante le guerre, le sofferenze e le brutture di cui è capace l'uomo, la vita continua a dare i suoi doni.
E il finale lo spiega benissimo "Ma Agnès non avvertiva più né dolore né fatica. Si sentiva come al termine di una mietitura, di una vendemmia: tutta la ricchezza, l'amore, il riso e il pianto che Dio le riservava lei li aveva raccolti e adesso che tutto era finito, non poteva far altro che mangiare il pane che aveva impastato, bere il vino che aveva pigiato; i doni della vita lei li aveva riposti nel granaio, e tutto l'amaro e il dolce della terra avevano dato i loro frutti. Lei e Pierre avrebbero concluso la loro vita insieme"
 
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view post Posted on 7/5/2017, 11:07
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:tfofc.gif: Bello bello questo romanzo di Irene :wub:
Finalmente...la speranza! :wub:
 
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6 replies since 25/4/2012, 09:03   70 views
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