Il libro parte con 2 storie parallele diversissime tra loro. Da una parte si narra di una spedizione nella foresta amazzonica per scoprire se esiste davvero il Deus Branquia,dall’altra parte invece si narrano le vicende di Elisa, giovane ragazza muta che fa le pulizie in un centro di ricerca aerospaziale.
Apparentemente le due storie non hanno nulla in comune ma ad un certo punto se ne formerà una unica
perchè caso vuole che l’uomo anfibio di cui si andava alla ricerca nella prima storia venga trovato e portato poi nel centro di ricerca di cui si narra nella seconda storia. Da qui l’incontro tra lui ed Elisa.
La storia della spedizione l’ho trovata a tratti noiosa ma ho proseguito la lettura, fiduciosa che si sarebbe arrivati ad un punto più interessante e così è stato.
Dal punto in cui le storie si sono unite ho avuto un interesse maggiore per la lettura, anche se poi nel frattempo a questa storia unica principale se ne sono affiancate altre due diverse, secondarie, che parlano di due nuovi personaggi, Giles, vicino di casa di Elisa e la moglie di Strickland (colui che era a capo della spedizione in Amazzonia e che poi è andato a lavorare per il centro di ricerca aerospaziale facendo trasferire tutta la famiglia da Orlando a Baltimora). Per un bel po’ di tempo non si capisce cosa possano c’entrare questi due nuovi personaggi con la vicenda principale, poi verrà tutto più chiaro.
Il libro nell’insieme non mi è dispiaciuto anche se devo dire che alcune parti non mi hanno particolarmente entusiasmato
tipo quelle sulle allucinazioni di Strickland
mentre ne ho trovate esagerate alcune altre
tipo come possa Elisa, esile com’è, trasportare un essere di un certo peso come l’uomo branchia e non una bensì due, durante la fuga prima dal laboratorio e poi da casa sua.
La storia d’amore l’ho trovata poetica in certi punti e assolutamente assurda in altri, va bene che questa è una favola e che quindi può accadere di tutto,
ma ad esempio non ho capito il motivo del rapporto sessuale tra i due. Ok, alla fine si capisce che poi lei potrà vivere in acqua, ma viste le doti miracolose dell’uomo branchia, dove con il solo tocco delle sue mani ha guarito la ferita di Giles e gli ha pure fatto ricrescere i capelli, era proprio necessario il rapporto completo? Capisco anche che questa fusione ha rappresentato ancora di più l’unione di queste due persone così diverse, ma boh?! E ovviamente lo scrivo non da persona scandalizzata, ci mancherebbe, semplicemente non ne ho trovato il senso qui in questa storia.
Tra i personaggi ho apprezzato molto Giles, così gentile ed educato, una persona d’altri tempi.
Il finale non me lo aspettavo così ma l’ho apprezzato, in effetti nella storia ci sta eccome.
In definitiva è un libro che nell’insieme non mi è dispiaciuto leggere, ma non lo ritengo imperdibile. Probabilmente avrei preferito vedere prima il film.