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| | Le figlie dell'orsa di Venti, delle edizioni Morganti. E io le detesto per il tema fantasy-locale che portano. Non più benandanti e alchimisti, ma le figlie dell'orsa. Ma la solfa è sempre quella: donne spirito e diavoll con orsi in mezzo. E in questo contesto troppo favolistico e insensato, io rinuncio a capire. Sono arrivata a metà, ma il mio senso di credulità non si è mai disattivato. Quando mi sono domandata che cavolo stessi leggendo, ho capito che era ora di lasciar perdere.
E con questi sono due libri orridi ad aprile.
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| | Rieccomi qui con un latro horribilis: Elvira di Amabile.
Cominciamo dalla narrazione al tempo presente, che pare pressante e la tempo stesso di una sintesi suprema, con capitoli brevi e mirati, apparentemente mal collegati. Sembra senz'anima.
L'ambientazione storica non mi è piaciuta: sarà, pregiudizio mio, che mi è difficile approcciarmi ai contesti del sud Italia, che trovo caotici, con nomi particolari, con trascizione di dialoghi infarcite del dialetto locale che non capisco... è un fastidio che ho provato all'inizio con Camilleri, poi con la Serao... e niente, più forte di me.
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| | Dopo un mese felice, mi sono trovata a scartarne due di seguito, entrambi desideratissimi.
-Fiore di roccia di Tuti: scritto al presente, narrazione arzigogolata con frasi ricercate che fioriscono ad ogni pagina. La percezione è che la protagonista sia fotografata in chiave troppo femminista. Non dico che non m'interessi l'argomento, sulla guerra e dintorni ho letto saggi, romanzi, biografie, ma questa scrittura barocheggiante non mi ha convinta. Sono tutti poeti o degni di citazione in questo romanzo e la cosa è pesante.
-Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo di Barbero. Adoro Barbero, lo seguo su youtube e mi ha aperto tanto la mente, ma come scrittore di questo libro l'ho trovato barboso e impenetrabile. Per una come me che ha letto classici su classici arenarmi così è un delitoo, ma tra pagine di diario, decsrizioni di città, banchetti più o meno graditi, politici più o meno chiacchieroni, provavo solo stnachezza mentale a seguire questo romanzo, storicamente preciso sì, ma tedioso e verboso nel procedere.
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| | Rieccomi qui con lo scarto del mese di ottobre: E se capita a noi? di Becky Albertalli, Adam Silvera
e, insomma, volevo leggere una storia bl, perchè no... ma mi sono trovata in una vicenda tra due ragazzi americani, patiti di social, con vite incasinate e amici strambi, e un linguaggio che, naturalmente, seguiva i due protagonisti. Vi spoilero: alla fine si mettono insieme. L'ho sfoglaito disperata, cercando di capire perchè fare un mattone su una storiuncola del genere... sono troppo vecchia per 'sta roba, forse...
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| | Ho abbandonato il treno dei bambini di Ardone, perchè cominciavo a detestare l'impianto affabulatorio. Pur capendo la potenza del punto di vista del bambino, l'ho trovata pesante e difficile da seguire, snervante poi per i tremini meriodionali. Lo sò che i pregiudizi sono uan cosa molto brutta, ma ho un blocco con i romanzi di classica cadenza dialetto-meriodionale. Ho poi sfogliato come finiva e poteva essere un ottimo romanzo, lo riconosco, ma non riuscivo a superare il rifiuto per una simile sintassi. il mio, poi, è un giudiozio personalissimo, quindi posso capire che è una critica superficiale, la mia; immagino che il contenuto sia valevole, ma non ho trovato la forza per apprezzarne la forma.
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| | Dicembre, abbandono de La lettera scarlatta di Hawthorne. La cosa peggiore è che era in versione audiolibro e quindi poteva essere più digeribile, poteva, dico... e invece no. Ho detestato il patetismo esagerato con cui si parlava ad ogni piè sospinto della lettera, di quanto fosse rossa, del marchio sociale e di questa povear donna in gramaglie... e poi le descrizoni anch'esse dettagliate, colmo di metafore, digressioni, riferimenti.... parole su parole per dire chiaramente tre concetti. Non che io diffidi dei chiacchieroni (amo i classici per la loro favella), ma quando sei alla guida, ascolti al stessa manfrina più volte nel traffico e mandi al diavolo l'autore, bè, è il segnale che quel romanzo lo finirà qualcun'altro. Ero a 2 ore di ascolato su 6 e mezza.
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| | CITAZIONE (Atenaide2 @ 21/12/2023, 10:56) Dicembre, abbandono de La lettera scarlatta di Hawthorne. La cosa peggiore è che era in versione audiolibro e quindi poteva essere più digeribile, poteva, dico... e invece no. Ho detestato il patetismo esagerato con cui si parlava ad ogni piè sospinto della lettera, di quanto fosse rossa, del marchio sociale e di questa povear donna in gramaglie... e poi le descrizoni anch'esse dettagliate, colmo di metafore, digressioni, riferimenti.... parole su parole per dire chiaramente tre concetti. Non che io diffidi dei chiacchieroni (amo i classici per la loro favella), ma quando sei alla guida, ascolti al stessa manfrina più volte nel traffico e mandi al diavolo l'autore, bè, è il segnale che quel romanzo lo finirà qualcun'altro. Ero a 2 ore di ascolato su 6 e mezza. Anche a me non è piaciuto particolarmente all’epoca della lettura  | | | |
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| | abbandono Che tu sia per me il coltello di Grossman, perchè proprio tra la scrittura splendida ma troppo barocca, una trama insesistente che si regge sui corsi e ricorsi delle lettere, il tempo mio che non ho e il fatto d'averlo interrotto due volte per finire con gusto altri due libri di altro tipo, mi hanno fatto capire che ci sono la mondo, per me, autori ostici. L'ho comunque recensito sulla sua scheda.
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| | siamo a Gennaio e comincio col primo abbandono.
La colpa è mia che, al momento, non riesco ad entrare nell'ottica di questo racconto di vita. Ne riconosco il valore umano, legato alla rinascita dopo una malattia, ma non riesco a immergermici. Colpa mia, ribadisco.
Fiorire tra le rocce: la via dell'equilibrio quando la vita si fa ripida di Corona
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| | Era da parecchio che non inserivo qui qualche titolo...beh, eccomi qui. Ho abbandonato al terzo capitolo Il cibo che cura il cibo che ammalaCon tutto il rispetto che posso avere per l’autrice e per il suo lavoro, ho trovato davvero irritante il modo in cui è stato scritto questo libro. Capisco il fatto di mangiare cibi sani ovviamente, ma questa oncologa è molto molto restrittiva. Sono rimasta molto sorpresa dal fatto che per lei ad esempio la macedonia di frutta è quasi un veleno e raccomanda quindi di mangiare un solo tipo di frutta al giorno e solo a colazione. Mai sentita questa cosa, veramente non si possono mangiare due (o più) tipi di frutta? "Mah?!" Evito anche il discorso sulle farine, secondo lei bisognerebbe mangiare solo pane integrale…e io che ero così contenta delle mie fette biscottate ai cinque cereali… per lei rappresentano altro veleno. Prima di cancellarlo definitivamente dal Kobo vorrei andare a vedere se compare qualche ricetta perché a questo punto sono davvero curiosa di sapere quali sono per l’autrice i cibi con cui possiamo nutrirci senza problemi. Forse solo l’aria o poco più. Altro "Mah?!" | | | |
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| | CITAZIONE (greeneyes09 @ 28/2/2024, 12:56) Era da parecchio che non inserivo qui qualche titolo...beh, eccomi qui. Ho abbandonato al terzo capitolo Il cibo che cura il cibo che ammalaCon tutto il rispetto che posso avere per l’autrice e per il suo lavoro, ho trovato davvero irritante il modo in cui è stato scritto questo libro. Capisco il fatto di mangiare cibi sani ovviamente, ma questa oncologa è molto molto restrittiva. Sono rimasta molto sorpresa dal fatto che per lei ad esempio la macedonia di frutta è quasi un veleno e raccomanda quindi di mangiare un solo tipo di frutta al giorno e solo a colazione. Mai sentita questa cosa, veramente non si possono mangiare due (o più) tipi di frutta? "Mah?!" Evito anche il discorso sulle farine, secondo lei bisognerebbe mangiare solo pane integrale…e io che ero così contenta delle mie fette biscottate ai cinque cereali… per lei rappresentano altro veleno. Prima di cancellarlo definitivamente dal Kobo vorrei andare a vedere se compare qualche ricetta perché a questo punto sono davvero curiosa di sapere quali sono per l’autrice i cibi con cui possiamo nutrirci senza problemi. Forse solo l’aria o poco più. Altro "Mah?!" Se senti i vari dottori, nutrizionisti, dietologi etc dicono tutti cose differenti. La cosa sulla frutta l'avevo sentita e sicuramente anche sulle farine, quelle integrali tengono basso il picco glicemico. | | | |
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| | Io raramente abbandono un libro. Recentemente mi è capitato con 'Walden vita nei boschi' di Thoreau. Sono rimasto molto deluso da me stesso, ma mi aspettavo qualcosa di diverso. Le prime pagine di filosofia mi hanno subito messo ko
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| 131 replies since 8/1/2020, 22:01 1530 views |
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