AGOSTO 2023
Complici le lunghe ferie, un problema di salute che non mi ha fatto troppo muovere e un clima che scoraggiava le escursioni di qualsivoglia tipo e, infine, il lungo allenamento da lettrice con troppo tempo a disposizione, ho segnato il record di 19 libri. Nessuno scarto, a parte qualche lettura ignobile.
ROMANZI
-I cinocefali di Ivanov, romanzo russo moderno che scivola sulla china pericolossisma della religione russa, ma lo fa scimmiottando lo stile horror di un villaggio abbandonato nel nulla, nel quale arrivano tre giovani moscoviti di città. Il villaggio è deprecabile, sia per le case che sembrano baracche, che per i suoi abitanti che sono donne sottomesse o sguaiate e rozze e uomini violenti e ubriaconi. E poi ci sono i mostri, i cinocefali, ma cosa o chi sono? Internet e le sue notizie sul tema creano collage irreali e beceri (figli dei nostri tempi). Assistiamo allo sfascio della cultura russa, che emerge in un finale pressochè insensato, nel quale i mostri chissà cosa sono e se ci sono. No, non l'ho capito proprio e forse era scritto apposta così, mi sa.
-Brick for stone di Barbero, questo eccellente autore ci porta in America, in una versione alternativa dell'attacco alle torri gemelle e applica il suo focus su personaggi emblematici come la gang di graffitari, ragazzi di colore dei bassifondi, una squadra spiantata della CIA che, membro per membro, si troverà a capire che succede quando le loro vite sono in bilico per vari motivi personali, politici, sociali. è un romanzo di colore, con una scrittura che entra nei pensieri e nel vissuto di ogni personaggio, con lo stile rodato e potente di Alabama. Eccezionale.
-Fumo e cenere di Mukherjee, quarto romanzo di questo giallo favoloso, ambinetato in India. L'ispettore e il suo sergente si troveranno ancora di più in disaccordo morale e ideologico e dal passato dell'ispettore spunterà un mostro. Ottimi i capitoli col flashback che intersecano la trama principale. Mi manca solo un romanzo per finire questa fantastica serie...
-Sia da addormentata che da sveglia di Shibasaki, "Una narrazione che ha la bellezza tenue di un manga, la mutevolezza delle foglie in autunno, la poesia dolente del mondo nipponico" dice un commento, io l'ho trovato fare poesia sul nulla. Storia con introspezione meno di zero, che si perde in corpuscoli di dettagli ambientali inutili, personaggi tanti ma che parlano, parlano, senza scopo vero, protagonista che non dimostra così troppi patemi d'amore e fa quello che fa. L'ho sfogliato più da addormentata che da sveglia, perchè l'ho trovato noioso, fastidioso, lento, con frammenti di eventi staccati che non facevano percepire il loro nesso nella trama. E pensare che in giappone strapiace, degustibus. Per me è il peggiore del mese.
-L'origine perduta di Asensi, altra sfolgorante avventura dell'Asensi, che stavolta ci porta in rovine preincaiche, interrogandoci sul rapporto tra tecnologia evolutasi in intelligenza artificiale e conoscenza umana e geografica. Da un inizio un pò verboso, l'avventura porta in luoghi antichi, in tradizioni perdute, fino alla nostra contemporaneità, fatta di un inferno verde e di tribù amazzoniche sperse nell aforesta, nonchè di esploratori scomparsi. Mi è piaciuta l'evoluzione del personaggio narrante, che da nerd ipertecnologico, rapportandosi col passato evoluto e con la natura più selvaggia, e con una verità scomoda, diventerà più consapevole di se, della sua famiglia, del suo futuro e di una scelta amorosa che in passato, mai, ma proprio mai, avrebbe fatto. Delicata e intelligentemente inserita è la storia d'amore che l'autrice inserisce, la quale non diventa mai romanticismo, non travalica con passioni esagerate, ma si muove tra intelligenza, relazione e un rispetto che matura tra due personaggi partiti malissimo. Confermo la mia impressione sull'Asensi: i suoi mattoni si leggono che è un piacere... è un peccato finirli troppo presto!
SAGGI
-Ragazzi di zinco di Aleksievic, tra il 1979 e il 1989 la russia comunista voleva creare un sistema comunista in Afghanistan e per fare ciò, mandò al massacro i suoi ragazzi, catapultandoli in un mondo bellico violento, in caserme in cui si praticava nonnismo, in mense immonde, in infermerie precarie, facendoli tornare da reietti, mutilati o nel corpo, o nell'anima. E chi tornava morto, lo faceva in casse di zinco che le madri non potevano aprire, costringendo madri e mogli a piangere su una persona amata senza un minimo di verità da urlare o un riconoscimento sociale. è un romanzo delle voci, quello dell'autrice e giornalista, che dalle bocche dei suoi intervistati fa emergere come l'uomo, in guerra, diventa animale e come nessuno ha mai pagato per risarcire le vittime, quei ragazzi e quelle madri.
- Il caso Achille Lauro : terrorismo, politica e diritto nella comunità internazionale di Cassese, siamo nel 1985 e una nave da crociera italiana viene dirottata da terroristi palestinesi. è l'inizio di un dramma politico che coinvolse Tunisia, Egitto, Israele, Siria, Italia, America. Era l'epoca del muro, in cui il terrorismo cominciava ad assumere una fisionomia "pulita" di lotta per la libertà del proprio paese. E ci fu un morto, che minò gli equilibri faticosissimi raggiunti fino ad allora. L'analisi storica e politica riporta ad un epoca nella quale dichiararsi o biancgi o neri era quasi da eroi, perchè ciascuno faceva il grigio in modo sottile, da una parte strepitava o nicchiava, per poi non offendere altri potenziali alleati a lungo coltivati.
-Cuore di mostro di Parsi, storie di mostri, persone capaci di uccidere figli, genitori, bambini, narrate in prima persona, concentrandosi sul mostro che risiede nel loro cuore; seguono storie di transizioni e storie di liberazione dal mostro che minacciava di far fare loro gesti inconsulti. Questo libro non è un campionaio dei mostri, ma, dice la stessa scrittrice e psicologa, è un testo di esegesi, di catarsi, perchè permette di capire da segnali che i mostri lanciano, ma pure noi, il nostro mostro interiore, che ci corrode il cuore. E può succedere in ogni famiglia, con ogni persona, l'importante è essere consapevoli e aver cura di se, delle relazioni con gli altri, soprattutto se bambini. Forte, ma intenso, è un testo da leggere, perchè indica una via d'uscita, ma allo stesso tempo insegna che mostri non si nasce, lo si diventa.
-Diventa mentalista : stupisci con i giochi psicologici dei mentalisti più famosi al mondo di Liguori. L'autore ci porta dentro il mentalismo, introducendo le sue basi. Non è magia, ma studio della mente umana e lettura delle cose e delle persone, nonchè capacità di osservazione e di relazione. Senza saperlo e senza volerlo, mandiamo segnali e il mentalista li sa leggere e li interpreta. Senza volerlo il nostro pensiero opera in strettoie mentali nelle quali passiamo tutti e il mentalista lo sa. Colpisce il fatto che, svelando pochi trucchi, faccia intendere che c'è molto d'altro sotto e, malgrado abbia conosciuto personaggi molto noti (seppur nei trafiletti non dica chiaramente il loro nome pur facendo capire benissimo chi sono), si presenta come una persona aacora alla ricerca di qualcos'altro, uno che non è ancora arrivato, che sa quanto vale un pubblico nel suo mestiere. E i risvolti del mestiere del mentalista sono molti, e ce lo dice, non solo i giochi mentali di prestigio.
-Il morto nel Bunker di Pollack, un reportage di una ricerca, quella della storia di un padre. L'autore, che lo ha perso quando aveva poco più di anno, comincia a seguirne le tracce nelle fonti scritte, dato che in famiglia si è restii a parlarne, giudicando l'uomo come giusto. Infatti il padre era un nazista della prima ora, membro delle SS, fedele seguace di Hitler e (forse) macellaio di essere umani, in prima linea, con ruolo di comando. E allora l'autore parte dalla famiglia del nonno, per risalire al padre e ai suoi trascorsi, tramite foto, fonti ufficiali e l'ultimo taccuino che gli è stato ritrovato di fianco(al padre), quando fu rinvenuto morto in quel bunker. é una ricerca posata, che si appoggia su fonti, che intreccia le vicende del nazismo crescente in Germania fino alla venuta degli alleati e sulla storia di un uomo interseca vicende, vite, un epoca storica, in cui persone comuni o non comuni erano convinte di agire per il bene, facendo ciò che oggi condanniamo, giustamente, senza riserva. Il padre volle che il figlio mantenesse il cognome, ma ques'ultimo non lo fece mai: l'autore ha studiato il polacco e le lingue slave, amante di un paese in cui ci furono spaventose stragi naziste ai danni degli ebrei. Il mondo si evolve e chi viene dopo può essere migliore. Purtroppo in Germania esiste ancora un partito di ultradestra, che propone idee "naziste", perchè anche i mostri lasciano nostalgici.
-Oltre la notte di piombo di Moncalvo, 6 uomini che avevano una missione, essere cristiani e servire la verità, lo stato, la giustizia. Erano gli anni di piombo, nei quali i terroristi minavano le basi della società colpendo gli uomini che la muovevano e tra di loro c'erano Dalla Chiesa, Bachelet, Galli, Taliercio, Tobagi, Galvaligi. L'autore ha incontrato, a pochi anni di distanza dalla loro morte, causata dalla mafia (nel caso di dalla Chiesa) o dai terroristi, le famiglie, parlando con le vedove e i loro figli più grandi. In punta di piedi si è fatto raccontare l'uomo al di la del ruolo, il marito, il padre, l'essere umano, che erano. è un edizione paolina, quindi mette l'accento sulla religiosità civica di questi uomini, che hanno finito per l'immolarsi come martiri, in una causa a cui credevano e ai figli e alle mogli hanno lasciato un'eredità d'amore serena e di perdono dei terroristi che uccisero i loro cari. Fa riflettere come la fede, per me che mi professo atea, sia una spinta umana così potente da fare sempre bene, pure in un male devastante.
-La legione straniera di Bergot, una serie di racconti che seguono i momenti salienti di 150 anni di vita di una legione celeberrima. Capitolo per capitolo, in modalità narrativa fedele alla storia ma di una scorrevolezza non pedante, si vede questo corpo d'armata impegnato in vari conflitti, dalla Francia di Napoleone III in subbuglio, alla Spagna contesa, la celebre Camerone nel Messico, fino ai due conflitti mondiali, la guera nell'allora Indocina francese, la pacificazione del Marocco. Filo comune di ogni narrazione è l'eroismo estremo di soldati capaci di combattere fino all'ultimo uomo, anche se la sconfitta e la morte sono inevitabili, in qualunque, inospitale, teatro naturale, manifestando uno spirito di corpo e una determinazione tali che anche se sconfitti, i superstiti erano onorati e se vittoriosi, i nemici accettavano da loro come onorevole la loro disfatta. Fa strano pensare che, seguendo la cronologia delle battaglie di questo corpo, si segua idealmente la matrice di un conflitto che cambia e che si sposta nel mondo, perchè l'uomo non ha mai smesso di combattere, nè i popoli di denunciare la necessità di avere un loro territorio libero da occupanti stranieri, nè gli interessi delle nazioni altre hanno smesso di incidere sulle politiche di altri stati. La legione ad oggi esiste ancora, inglobata nell'esercito francese, a tutt'ora ha partecipato a conflitti come la guerra in Afghanistan o in Mali. Ho visto video e letto articoli su queste eroiche canaglie e devo dire che resto sempre colpita dal fatto che, chi viene dopo (io, nella fattispecie), scopre cose del passato che altrimenti non saprebbe, mq che all'epoca erano arcinote: il mondo cambia ma con esso la memoria si perde. E pensare che ho letto questo libro per colpa di un film storico di Franco e Ciccio sui legionari!
-Hic sunt Leones : esploratori, geografi e viaggiatori tra Ottocento e Novecento : dal Friuli alla conoscenza dei paesi extaeuropei di Visentini, un bel librone con tante immagini e molte spiegazioni, che prende avvio da una mostra che ha avuto sede a Udine. Tra biografie di uomini e donne celebri, approfondimenti sulla preparazione e sui motivi che spingevano questi esploratori a partire, il libro fa fare un viaggio come come si viaggiava in passato e se all'inizio erano o gentiluomini annoiati o evangelici in missione, poi emersero gli esploratori su commissione, pagati per esplorare le colonie conquistate o conquistabili. Alcuni di loro approfondirono conoscenze, come Pietro Savorgnar Di Brazza, nobile di famiglia viaggiatrice, che diede il nome a Brazzaville, la capitale del Congo o di suo fratello Giacomo, morto giovane ma con un lascito importante. Non mancano figure eroiche come Ardito Desio (vi invito a vedere cos'ha fatto quest'uomo!) o coloro che hanno esplorato l'Argentina con passione. Gli ultimi capitoli parlano di come il rapporto con i nativi abbia generato un cieco primativismo sociale e artistico e di come il rapporto con la musica e il cibo abbia modificato, soprattutto dopo l'esplorazione dell'America, il rapporto degli occidentali con mondo. A volte noioso, ma sempre affascinante, questo libro fa ragionare sul valore di un'esplorazione lenta, descritta dalle lettere perchè le macchine fotografiche all'epoca non erano efficacissime, fa riflettere sul nostro modo di conoscere oggi il medesimo mondo e sul fatto che google maps non ha mappato tutto: ancora nel 2001 un esploratore sparì in una zona grigia della foresta amazzonica. Era una geografia che nasceva con entuusiasmo ed anima, cosa che diamo oggi per scontato davanti a cartine preconfezionate e subito fruibili.
-Visione verticale : la grande avventura dell'alpinismo di Gogna. L'autore, alpinista noto pure lui, ci racconta con il suo stile coinvolgente, parlando ai "profani", del rapporto tra l'uomo e la montagna, cominciando dai terrori medioevali, alla ricerca illuministica, per poi passare da scienza a patriottismo ad agonismo di vario tipo. Fa poi approfondimenti su alpinisti noti ai più, come Mallory e Messner, a quelli che non avevo mai sentito, tipo Casarotto, analizzando le loro vite, le loro vittorie, il loro profilo sportivo ed umano. Questo testo conferma che la montagna è ricerca di sè, in vari modi, in varie forme, vivendo il rischio coem conoscenza di sè e degli altri. è facile dire "è morto lassù." e con "lassù" citare una montagna x, è più difficile capire il percorso che un uomo o una donna fanno per vivere una ricerca in un luogo magnifico ma inospitale, la montagna. Lo stesso autore denuncia una tendenza alla sicurezza, che aatera i percorsi storici in nome di un fruibilità da principiante del weekend, a cui gli scalatori più determinati rispondono con scalate alla modalità alpina (senza troppi chiodi o tecnologia) o col climbing solo (solitarie leggere scalando quasi senza appigli). è affascinante come, dietro la patina di un mondo che pare noto, c'è una filosofia di vita, di pensiero, modalità di agire, di rapportarsi con gli altri e con gli elementi.
-A piedi nudi sulla terra di Terzani. Folco Terzani, figlio del celebre Tiziano Terzani, ha, come il padre, cominciato una ricerca di spiritualità in oriente e in una di queste sue avventure ha incontrato Baba Cesare, un sadhu, ovvero un santone, che, nato in Italia, è diventato parte di quell'India spirituale. Quest'uomo ha raccontato a Folco la sua vita e lo scrittore l'ha messa su carta, rispettando lo slang dell'uomo. Entriamo, allora, in una vita cominciata da fughe e droga, la ricerca di esperienze che all'epoca erano quasi legali, il provare ogni erba possibile. Poi il carcere, sia in Italia che in India, per diversi motivi, la ricerca spirituale, le riflessioni sulla nostra società consumistica, la sua vita sentimentale, i figli. Colpisce la naturalezza con cui racconta di un mondo oggi entrato in un'ottica new-age, ma che lui ha interiorizzato come normale: il suo vivere senza denaro, di una carità che non è tale perchè chi gli offre qualcosa lo onora per i suoi sacrifici a un dio, il suo rapporto con la vita. Racconta, ad esempio, che un uomo senza scarpe, in India, è ancora rispettato come chi intraprende un viaggio di rinuncia religiosa. In Italia e in occidente non si pensa a questo, perchè non è a Gesù che ci si riferisce in prima battuta, vedendo un tizio scalzo: si pensa che sia pazzo, eccentrico o poveraccio. Racconta, poi, che a furia di perdere il contatto con la natura, filtrata da orpelli tecnologici o cibi transgenici, finiremmo col perdere la nostra naturalità. è un'esperienza strana leggere questo libro, perchè mette davanti ad un punto di vista che il narratore accetta come legittimo e costringe a vedere il nostro guardare al mondo come qualcosa di non scontato.
-Il tempo di vivere con te di Culicchia: sono passati 40 anni da quando l'autore ne aveva solo 10 e perdeva suo cugino, il celebre brigatista Walter Alasia, allora solo 18enne. è coi ricordi di bambino, l'esperienza di giornalista che raccoglie da più fonti (personali come lettere o regali, gli oggetti del cugino, famigliari come i ricordi, di cronaca come i titoli di giornali dell'epoca o le testimonianze di chi incontrò suo cugino o partecipò ai motivi che lo portarono a morire come un cane), che l'autore, usando un tu poetico il cui destinatario è Walter, costruisce una storia personale, famigliare, sociale, politica, senza recriminazioni, patetismo o polemica fine a se stessa. è una lettura sottile, ma illuminante, che, dopo aver letto le storie dei personaggi noti, troppi noti, che durante gli anni di piombo furono vittima dei terroristi (e le polemiche recenti di piazza fontana?), fa capire cosa stava dall'altra parte, chi erano i terroristi, cosa li muoveva e di chi erano figli, fa comprendere il dolore di una famiglia (la madre di Walter morì di crepacuore a 52 anni). Polemica sottile è l'ultima parte , in cui registra le vittime delle BR su wikipedia, ma non i terroristi uccisi dalle forze dell'ordine. è proprio vero quello che molti storici denunciano: una Storia è fatta di storie e non è mai detto che la Storia ufficiale (o legale), corrisponde al vissuto di tutti.
-L'ombra di Mao : sulle tracce del grande timoniere per capire il presente di Cina, Tibet, Corea del Nord e il futuro del mondo di Rampini. Rampini, sempre chiaro nelle sue dissertazioni e mai pesante, ci porta nella realtà di una Cina che ha dovuto fare i conti con un uomo controverso, sia da vivo che da morto, macellaio o salvatore ancora non lo si vuole comprendere. è un Mao che fin da giovane attirava consensi, che col tempo compì errori, ma che, in corner, salvò la Cina e si salvò da svolte ancor più autoritariste, condannando la Banda dei quattro e scegliendo Deng come successore. Questa è la storia di una Cina che non ha fatto i conti con questo gigante, che l'ha troppo mitizzato per ridimensionarlo, la cui eredità 70 percento buono, 30 percento cattivo (a detta del suo successore Deng) è ancora lì, tra svolte dirigiste che ad oggi paiono il motore di una Cina affatto democratica e politiche di soppressione culturale, dentro e fuori i confini cinesi. Fa impressione leggere di un paese con cui oggi, con il conflitto ucraino in corso, non possono non fare i conti, che agli inizi del '900 era una realtà imperiale al collasso, occupata dagli stranieri, falcidiato dalla fame e dalla carenza di persone. La storia si legge vivendola, quando il fenomeno passa ed entra in un flusso osservabile, un pò come la storia delle montagne di Quando le montagne cantano. E leggere simili libri fa pensare: quello che per noi è macroscopico e incomprensibile, in futuro sarà ben inserito in una pagina di storia, tra cause a lungo, medio e breve termine, con relative conseguenze. E la storia, da oggi, si scrive così velocemente da essere tanto controversa da scatenare passioni ed essere troppo revisionata. In che mondo pericoloso (per la memoria, per la Storia), viviamo. Barbero stesso dice quanto è più stabile la storia antica o moderna (seppur ogni tanto emergano documenti sconcertanti), rispetto a quella contemporanea, in cui piove addosso di tutto, le passioni che gli eventi risvegliano sono vicine come eredità storiche quasi famigliari o fortemente idealistiche.
ALTRI TESTI/LIBRI PER RAGAZZI O FUMETTI
-La bambina pagana di Tuti, un fumetto ambientato a Venzoni, col ritrovamento di aan mummia di una bambina. Bella la grafica e la vicenda sotterranea. Mi piacciono tanto le graphic novel che parlano di vicende noir con temi adulti e una grafica ricercata ma in bianco e nero.
-Colorama : il mio campionario cromatico di Crushiform, una raccolat di oltre 100 colori con relativa spiegazione cromatica non pesante, per capire come le sfumature sono innumerevoli, sia di verde, che di rosso, ma pure di bianco e di nero! Con l'avvento dei colori da campionario, siamo consapevoli che esistono varie tinte, ma, almeno per me, era stupefacente confrontarmi con vari tipi di bianco o vari tipi di nero: i colori degli astucci scolastici hanno alterato il nostro modo di percepire un colore.
Con un totale di 5 romanzi, 12 saggi e 2 testi altri, raggiungo un totale di 19 libri. I romanzi erano carini, con bellezze come Barbero e Asensi e orrori come il russo o la giapponese; i saggi mi hanno permesso di spaziare molto: da storie di scalatori, alle vicende politico-storiche del nostro tempo, mi sono piaciuti più o meno tutti. Alcuni erano più ostici o meno coinvolgenti, ma la trattazione in generale mi ha lasciato molte impressioni positive. E pensare che c'era un'epoca, fino a tre anni fa, in cui leggevo solo romanzi! Agosto più che positivo, presto tornerò in biblioteca con un'enorme lista desideri(complice la nuova challenge su questo forum!), ma devo dire che come scelta di testi (sono campata tre settimane senza biblioteca!), non ho sbagliato variando di temi, anche se, ad un certo punto mi sono lamentata di non avere più romanzi (fatti fuori quasi subito)!
Edited by Atenaide2 - 1/9/2023, 20:32