DICEMBRE 2023
Concludo con 20 libri questo mese e solo due scarti, celebri entrambi ma pazienza.
ROMANZI
-la signorina di Andric, una rilettura potente. La signorina è una ragazza che fa un giuramento al padre e che vincola la sua vita al denaro, considerato l'unica certezza, tagliando i ponti emotivi col mondo. Ma siamo nei balcani prima e dopo al seconda guerra mondiale; la società cambia e lei, pur volendo della sua vita un monismo, ne resta influenzata e per salvare il suo denaro, dovrà scendere a compomessi, pagando poi un prezzo tragicamente ironico. è un Andric che descrive un'atmosfera di un'epoca, di un paese, che scava nell'anima di una donna apparentemente abietta e banale, e ne fa una storia di un'anima tragica. Bello e potente.
-L'ordine del sole nero di Rollins. terzo capitolo della vicenda in cui Painter incontra Lisa e hanno inizio travolgente; Gray incontra Fiona e capisce che sì, copn sara è ora di fare sul serio; Monk e Kat hanno la loro prima gravidanza. E poi c'è la parte della vicenda in cui ci sono i nazisti, i loro segreti, la spierale di inseguimenti, trappole, rivelazioni spezzate nei momenti di massima tensione da eventi adrenalinici, ambientazioni straordinarie e fortemente evocative (la villa, il castello...) e un finale che è in linea con l'adrenalinha della vicenda. favoloso. Il prossimo mi aspetta!
-Api grigie di Kurkov, un romanzo ambienttao nell'Ucraina di adesso. Il protagonista è un apicoltore che abita nella zona grigia, contesa tra russi e ucraini. Non è un romanzo sulla guerra, ma essa fa da sfondo alle pellegrinazioni mentali, oniriche e on the road, dell'uomo. E mentre vive esperienze sempre più negative (l'odio verso di lui, che parla russo pur essendo ucraino, la repressione sanguinosa verso la famiglia tatara che lo accoglie, la confisca della sua arnia, i numerosi posti di blocco), c'è una metafora potente sulle api che si svolge: le spi come simbolo di un popolo cominista: tutti al lavoro, in comunità, sempre, senza godere del risultato della propria fatica. E poi la vicenda delle api grigie, su come e quando appaiono e soprattutto il finale, nel quale sia ha la perfetta similitudine tra di lui, abitante della zona grigia, in bilico tra ucraini e russi, e l'ape grigia (di cui lui ha un rapporto con quella maledetta arnia), scacciata dalle api "noramli" e che lui non ha il coraggio di uccidere, sopravissuta alle altre e ormai senza casa o pungiglione. Bello e potente, a volte, per i riferimenti culturali o per i luoghi, può risultare non facile da capire.
-Poeta al comando di Barbero. Ora, io amo questo storico per la sua capacità dialettica, ma è il terzo suo scritto che trovo orribile. per quanto la vicenda possa essere simil biografica, narrando le vicende della costituzione del Carnaro e di D'annunzio crepuscolare a Fiume, ho detestato l'insieme di vicende ad alto tasso o politico od erotico, gli scarsi appigli storici della vicenda, malgrado fosse un romanzo dalal struttura non saggistica come quello di Dante. Barbero mi delude sempre di più.
-L'assassinio di un immortale di Markaris, una serie di racconti ambientati soprattutto in Grecia, tra accademici assasini, crimini per uan moschea, odi razziali profondi e uno scorcio di Germania nazista. Non mi è piaciuto nè lo stile nè la tematica troppo locale. Ho faticato a finirlo.
-La voce dell'acqua di Hiromi; il Giappone è terra di scrittura liquida e poetica e qui lo si sente. è al vicenda di due fratelli, ma il punto di vista è quello della sorella maggiore, che ricorda i trascorsi famigliari non limpidi, ma incestuosi o adulterini di nonno, madre, papà naturale e quello putativo, per poi assare a ricordare il fratello nelle sue fasi di crescita e maturazione. E in questa nostalgia c'è la fissità di un sentimento proibito, che sfocerà in eventi sempre più collegati e ravvicinati, finchè i due ormai giovani adulti decidono di andare a vivere assieme nella vecchia casa della madre defunta. Il fatto che questo romanzo parli di incesto non ne provoca un rifiuto, in me, perchè la capacità narrativa e descrittiva, di luoghi che si legano a sentimenti o di semplici gesti che risvegliano riflessioni d'anima ed emozioni composite, sono ben curate e dosate, creando, poi, nel finale, un'aspetto narrativo ancora inedito.
-Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Haddon. letto su consiglio di una persona, l'ho trovato strano. Da una parte ho apprezzato che l'autore, adulto "normodotato", abbia creato un personaggio come quello di un ragazzino con la sindrome di Asperger così credibile. E dal punto di vista del ragazzino vicende per noi chiare, diventano labirinti di difficoltà sempre più insormontabili, che, in contesti caotici, portano il protagonista a vedere elementi "sbagliati" ed ad agire secondo gli istinti che ne derivano. Il problemi di questo romanzo, a parte il fatto che ha modalità datate, è che ci sono troppo imprecazioni e parolacce, nei dialoghi davanti al ragazzo e verso il ragazzo; che è snervante perchè entrare nell'ottica del ragazzo è quasi impossibile, mettersi nei suoi panni fuori discussione e quindi crea sempre più ripulsa l'idea di un ragazzino con simile linguaggio, ignoranza, inadeguatezza rispetto il contesto e incomprensione dolorosissima per i genitori. E qui gli adulti fanno la figura di coloro che sì, s'impegnano ad aver cura di lui, ma, come ogni genitore con un figlio con autismo, non possono sbagliare o rischiano di perderlo. Vedere, quindi, il punto di vista essenzialmente egocentrico del ragazzo è doloroso: lui sa cosa lo rende felice, chiaramente, gli altri sono in sua funzione. Non ho capito il valore positivo di questo romanzo, tanto più che parlare di autismo in un romanzo pare quasi un modo per farsi buona pubblicità.
-Gli occhi di Marianne di Dard, Dard è il re dei gialli-thriller rapidissimi e intensi. Il suo protagonista ha uan vita serena e un futuro radioso, ma incontra una giovane donan bionda e se ne innamora, ricambiato. Tutto pare molto bello,ma fantasmi di sangue stannio per emergere, travolgendoli. Finale amarissimo e potente. Bellissimo.
-La mia anima è ovunque tu sia : un delitto, un tesoro, una guerra, un amore : romanzo di Cazzullo. Troppo roba in pochissime pagine, capitoli da telegramma, con tre tempi diversi, gli anni 40, gli anni 60 e il 2011, che creano solo caos. Se l'architettura fosse stata più estesa, non sarebbe stata fragile con puntelli pochi solidi. Il titolo è esplicativo, ma la schizofrenia che caratterizza questo mini-romanzo è pesantemente invalidante, tanto che finito il romanzo, bisogna stare a ricoleggare i puntini, pensando che una simile materia prima di elementi, poteva essere gestita molto meglio. è uno dei pessimi del mese
-I bastardi vanno all'inferno di Dard, rapidissimo e intenso vede la vicenda di un poliziotto che si infiltra in carcere per far meglio cantare un criminale. Come finisce è tutto una sorpresa. Dard scrive questi libri quasi con la stessa scrittura sicura, asciutta, efficace di Simenon.
-Lo scarafaggio di McEwan. un giorno gli scarafaggi prendono il dominio del premierato inglese, con uno scopo chiaro a loro e per raggiungerlo devono inventarsi uan guerra, vera e politica. Questo romanzo, un incrocio tra una teoria economica e il celebre romanzo di Kafka, fa un'ironia sottile, diabolica, in certe parti troppo complessa da capire, ma è brevissimo e si legge bene. Ne tenterò altri di suoi.
- V2 di Harris. Harris ha la penna del thriller storico. In questo romanzo ci presenta lA situazione tedesca dei V2, i razzi pensati dal celebre Von Braun, uno scienziato nazista poi "rubato" dalla NASA e di come gli inglesi fecero la loro contromossa. Pare di leggere Follett, per l'intreccio dei personaggi. Sapiente il racconto che porta pian piano al presente storico del libro. Colpisce la vicenda storica e, facendo qualche ricerca, emergono cose interessanti.
-Gli intrusi di Simenon: il Simenon non Maigrettiano mi piace un sacco, perchè fotografa l'anima dei suoi personaggi, presi nella morsa odiosa dis e stessi e della vicenda che li coinvolge loro malgrado. In questo romanzo c'è un uomo ormai fiito e abbruttito dal bere e dalla noia sociale, costretto a riemergere alla realtà quando un uomo è trovato cadavere in casa sua e si scopre che proprio la in casa, davanti al suo naso, la figlia e un gruppo di amici si incontravano. Sedotto dalal loro vita, si riscopre giovane ma vecchio contemporaneamente e si rimette in carreggiata: ha un compito da svolgere. Bella rilettura, ne farò altre.
-Il buio oltre la siepe di Lee; Scout è più grande, quando racconta le vicende di un'esate fosca. Il romanzo dalla trama celebre è intervallato da riflessioni profonde, come quelle del padre di lei e quelel che lei stessa fa, con al luce della maturità. Quello dei due ragazzi Finch è uno scontro contro una realtà non più giusta, fatata e la vicenda giudiziaria del padre li porterà a capire che in ognuno c'è un mostro, ma pure che siamo tutti umani. Emergerà il valore del mettersi nei panni dell'altro, ma, sopratutto, quello di difendere i passeri. I personaggi sono forti, memorabili, colpiscono per la loro forza benigna o distruttiva. Mi ha colpito l bianco che fingeva di bere per non essere giudicato dalal sua vita con una donna nera e con prole mista. Forte e ancora attuale è l'arringa difensiva di Atticus. Proverò il seguito, Va, metti una sentinella.
-Il conformista di Moravia, una bella lettura che però mi ha tenuto molto analitica, come forse voleva l'autore. Marcello insegue un equilibrio impossibile, la normalità: qualcosa lo ha spiazzato e stravolto e quindi da adulto si rasserena pensando di essere come gli altri. Tra sè e il mondo tiene una patina di malinconica indifferenza, con una percezione di possibilità e vite impossibili, e quando vive cerca di essere "normale". Ma come esserlo nel periodo fascista? Pagando quella normalità borghese con il sangue, nel modo più cruento possibile. Se poi la passione arriva non ricambiata, quella normale banalità si stravolge. Solo la caduta del fascismo gli provoca riflessioni più ampie, am orami è amledetto. Romanzo potente e non scontato, risulta freddo, analitico, poco empatizzante, come se marcello fosse un insetto sotto vetro, come se le sue azioni, seppur ponderate, risultino poveri agiti di un annegato. è una critica al fascismo(basat vedere la scena del padre in manicomio e quel foglio: strage e malinconia) e ai suoi uomini, viziosi o pecoramente fedeli, calcolatori o vili ruote di un meccanismo che andrebbe pure senza di loro.
SAGGI
-Un giorno senza fine : storie dall'Ucraina in guerra di Camilli. la giornalista vuole far sentire la voce degli ucraini, denunciando come tutti parlino per loro, ma nessuno abbai davvero capito chi sono e cosa davvero vogliano per se stessi. E allora in questo reportage ci porta nell'Ucraina bellica, ad incontrare le persone, a sentire el loro storie, le loro aspettative, ciò che hanno perso e cosa pensano dle rapporto col loro scomodo vicino. La giornalista riflette anche su come, davanti alale tragedie, finiamo con l'annoiarci, a fare di tutat l'erba un fascio e di come le immagini siano fuorvianti e oggetto di polemica; appunto perchè i giornalisti danno valore a tutti i protagonisti del conflitto, sono troppo scomodi e non di parte, per quello diventano oggetto di un tiro al bersaglio indegno e disumano. Libro sottile ma potente, invita a non spegnere le luci sull'Ucraina, ma ad ascoltare e smettere il nostro punto di vista eurocentrico.
-Sarò la tua memoria di Calabresi. Calabresi, per vicende giornalistiche personali, incontra una vicenda toccante e ce la illustra ocn semplicità, in una narrazione adatta ad un pubblico molto giovane. è al storia di Joshua, un bambino afroamericano, con uan nonna, Andra, che ha un tatuaggio numerico sul polso. La nonna, sensibile e intelligente, diventa capace di testimoniare il suo passato nel lager di Aushwitz, vissuto con la sorella Tatiana e il cuginetto Sergio, finito vittima degli inumani esperimenti di Mengele. Il bambino crescerà, curioso, sensibile, fino a diventare un ragazzo che ha voluto provare i rigori vissuti dalal nonna, un weekend in garage. E sarà la memoria senza rancore trasmessa dalla nonna e la grande sensibilità di questo ragazzo, a far emergere la bellezza di questo libro e della loro vita vera. Perchè la memoria è importante, se trasmessa con garbo, anche la più atroce. E se chi raccoglie ha un grande cuore (quando la nonna morità Joshua, per testimoniare, si farà tatuare il suo numero sul polso, per poter raccontare ancora e ancora), allora non morirà. In un'epoca in cui perdiamo i testimoni, ci vogliono davvero persone come Joshua. ma soprattutto, ricordare oggi è sapere cosa pensare della guerra istraelo-palestinese, perchè nessuna guerra ha fazioni tipo tifoserie cieche, ma va intesa, nel passato, nel presente e nel futuro.
-Kimono : i colori del Giappone : la collezione di Katsumi Yumioka, belle le immagini, i commenti dei kimoni, dei loro motivi e i trafiletti che ne narravano la storia sociale del colore e del capo d'abbigliamento. Colpisce il fatto che un abito così impegnativo e difficile da portare, doni una grazia incantevole a chi lo indossa. Il fatto di valorizzare il kimono nella sua cultura, poi, sottoline il genio e l'abilità sartoriali, concreat manifestazione di segni e simboli della società d'appartenenza.
AUDIOLIBRI
-audiolibro: doppio sogno di Schnitzler. Ho visto recensioni illuminate dall'entusiasmo... da aprte mia non l'ho capito, questo sentimento da 5 stelle. Posso, sforzandomi, capire il valore di uan coppia che nei tradimenti sognati o tentati, cerca di sfuggire ad una routine che appiatisce il giovane matrimonio e manifesta la gelosia in violente ricerche di altro e di altri, ma, personalmente, non mi ha detto poi molto. Ho dovuto forzarmi a finire l'audiolibro che, seppur breve, mi è parso pesante.
-audiolibro: Blade runner: anche gli androidi sognano pecore elettriche? di Dick; Non ho mai visto il film seppur ne ho sentito parlare (perché era inevitabile). Mi aspettavo un drammone maggiore e personaggi più memorabili, ma ho apprezzato che la lunga narrazione si snodi senza momenti di morta nell’arco narrativo di una giornata, che in essa emerge sia la quotidianità di una terra presa delle polveri nucleari, che della socialità tra umani, droidi e speciali.
Quello che emerge di questo romanzo non è il dato fascinosamente futuristico, no, quello è utile per seguire le vicende di un cacciatore di droidi, che, tra un annunciatore radio sempiterno e dissacratore e un “messia” quasi cristologico, vive una profonda crisi di coscienza, prima verso lo strumento del suo lavoro, poi verso un binomio che lo stritola tra umani che assomigliano moralmente ai droidi e ai droidi che sono troppo umani. Colpisce l’elemento religioso e il valore, come il valore di un vero animale, che non sia elettrico, e non solo economico. Ma quello che più emerge è la banalità di un rifugio quasi di ripiego, davanti ad una crisi di valori che quasi condanna il cacciatore a morire in solitudine e come l’unico essere umano che sia tale, risulti il giudice più potente e senza pietà per il cacciatore, pur avendo egli avuto grande trasporto per il destino di un ragno (ma non svelerò di più).
Mi è piaciuto molto, questo romanzo e lo consiglio senz’altro.
Con 15 romanzi, tre saggi e due audiolibri, chiudo in bellezza dicembre. Ho dei propositi per l'anno nuovo: Ucraina sì, per quanto riguarda gli autori continuerò la serie di Rollings, andrò avanti con Harris, proseguirò con gli audiolibri e cercherò ancora autori nipponici, nonchè ritornerò a leggermi la Pastor... sarà un anno bello lungo ma ho voglia di riletture e di gialli (anche nordici, volendo).
L'anno 2023 si chiude con 170 libri, vediamo coem sarà il prossimo. Wish me the best!