| | La Strada, Cormac McCarthy | |
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| | CITAZIONE Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile... link ibsRilegato: 218 pagine Editore: Einaudi (11 settembre 2007) Collana: Supercoralli Lingua: Italiano ISBN-10: 8806185829 ISBN-13: 978-8806185824 recensione: allora. desolante e malinconico dalla prima all'ultima parola. che dire!? avrei preferito qualche contenuto in più, giusto per capire come sono arrivati in quello stato. ci sono i ricordi del padre ma sembrano più deliri che spiegazioni... il bambino infatti non capisc cosa gli dice. finale non so, un po' aspettato sinceramente. però sembra aprirsi la possibilità di un nuovo inizio, o forse ce lo vedo solo io!!! voto 6.5/10 Edited by greeneyes09 - 13/2/2024, 12:44
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| | krys puoi inserire il titolo e l'autore nel sottotitolo? E la trama sotto l'immagine, non da contorno... grazie
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| | ma se ficco titolo e autore nel sottotitolo, che ci ficco nel titolo!?!? o.o
ahhh capito!! ps ma hai fatto tu!!?!? oo
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| | CITAZIONE (krys89bmtl @ 14/5/2012, 15:41) ma se ficco titolo e autore nel sottotitolo, che ci ficco nel titolo!?!? o.o
ahhh capito!! ps ma hai fatto tu!!?!? oo il titolo l'ha modificato sara, il resto io
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| | ok sorry ma sto guardando altre mille pag e il tempo di capire avevate già risolto xP
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| | Libro letto un pò di tempo fa. Mi ha messo addosso un'enorme angoscia, non vedevo l'ora di finirlo...è scritto bene, benissimo, ma non nascondo di essere stata felice quando ho letto la parola fine, ero esausta.
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| qweedy |
| | Mi è piaciuto, è molto particolare, spietato e anche molto duro da leggere. Con questo libro Cormac Mc Carthy ha vinto il premio Pulitzer per la narrativa nel 2007.
Edited by qweedy - 26/1/2015, 21:53
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| MariaPaolaMuu |
| | Ho letto questo libro un paio di anni fa e per un gruppo di lettura a cui partecipo nel mio paesello l'ho riletto. Non è facile, non è per niente facile, a mio parere! Da queste pagine scaturisce solo freddo, grigio, fame, stanchezza...disperazione, nel senso etimologico del termine! Qui c'è l'uomo buono e l'uomo cattivo, la necessità della sopravvivenza che tira fuori la vera natura dell'uno o dell'altro. A leggerlo cercando significati sociologici e filosofici ne verrebbero fuori saggi su saggi (per fortuna, o purtroppo, io non ne sono capace). La catastrofe qui è solo accennata e averlo fatto rende ancora più densa e pesante l'atmosfera: non sapere angoscia di più di una descrizione chiara di ciò che è successo. L'uomo e il figlio non hanno nomi perchè non sono un dato uomo e un dato figlio, ma rappresentano l'entità "sopravvivenza" e "speranza"...e la speranza, qui, vince dando a tutto il libro un lieto fine, nonostante tutto. Ad uno sguardo superficiale, inteso come "che si ferma alla superficie" e non "frettoloso e impreciso", nulla di ciò che è scritto è una novità (basti pensare solo a Ken il guerriero), ma è come è scritto che fa la differenza. Un libro perfetto.
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| | Questo libro è scritto benissimo ma...che ansia! Ambientato in un mondo devastato da non si sa cosa (una catastrofe nucleare, forse?), è la storia di un' assurda e continua lotta per la sopravvivenza. Assurda perché, a pare mio, non si può davvero voler vivere in un mondo del genere, dove tutto è grigiore e desolazione, dove gran parte dei pochi esseri umani rimasti, non hanno più niente di umano, dove chi ha ancora una scintilla di umanità è cibo per gli altri. La parte dei prigionieri nella botola è raccapricciante; quella del neonato allo spiedo è anche peggio. A proposito di questo ho una domanda: la donna che qualche ora prima è incinta, poi partorisce e si mangia il figlio con gli altri due? O si tratta di un altro bambino? Non sono sicura di aver capito bene. Non che faccia molta differenza, sempre di mostruosità si tratta. Leggendo questo libro, sono giunta alla conclusione che, in certe situazioni, la morte non è solo il male minore, è addirittura auspicabile Non posso dire che non mi sia piaciuto, ma è davvero una storia tremenda. Edited by *Abra* - 4/9/2015, 12:47
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| MariaPaolaMuu |
| | Abra, quelle due scene sono peggio di un pugno allo stomaco e, purtroppo, il neonato è lo stesso da come l'ho inteso io
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| | CITAZIONE (MariaPaolaMuu @ 4/9/2015, 12:46) Abra, quelle due scene sono peggio di un pugno allo stomaco e, purtroppo, il neonato è lo stesso da come l'ho inteso io Speravo di aver capito male. Comunque, come ho già detto, non cambia le cose di molto
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| | Un libro tosto e particolare, che mi ha colpita molto! Credo vada interpretato in senso metaforico... non riesco a fare un commento tanto articolato, ma i primi temi che mi vengono in mente, ripensandoci, sono il confine tra il "bene" e il "male" (i buoni e i cattivi), la costanza dell'andare avanti nonostante i "cattivi", e soprattutto l'amore genitoriale che fa da guida costante ma che purtroppo siamo destinati a dover lasciare Forse il tipo di scrittura è un po' troppo "asciutta" per i miei gusti, per questo non do il massimo, ed avrei preferito un finale diverso, anche se oggettivamente lo svolgimento del testo è quasi perfetto così com'è...
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| | È un libreria da parecchio tempo, ho un po' paura a leggerlo
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| | QuinnS ho spostato la tua discussione in questa già presente. Io ricordavo che c'era perchè avevo commentato questo libro letto tanto tempo fa ma che ricordo ancora con angoscia.
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| 16 replies since 14/5/2012, 14:04 165 views |
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