Quelli Che i Libri - Forum Libri e Letteratura

ABBANDONARE I LIBRI PRIMA DI TERMINARLI, come quando e perché.

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view post Posted on 17/4/2024, 11:15
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Oltre a Cosette e Jean Valjean, solitamente abbando un libro quando, per mesi, non provo nessun interesse a riprenderlo in mano.
Altrimenti, anche se non mi piace, sono comunque curiosa di sapere come va a finire.
 
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view post Posted on 17/4/2024, 11:16
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CITAZIONE (AISHA* @ 17/4/2024, 12:14) 
CITAZIONE (taksya @ 17/4/2024, 12:13) 
Io l'ho fatto... non soportavo più nessuno e li ho lasciati al loro destino.

Sì... sono orribile :pazym9.gif:

Hai mollato I miserabili? Davvero? :tfofc.gif:

Sì, l'avevamo come lettura lenta su Altrove... ma dopo un po' il solo istinto era prenderli tutti a sberle.
 
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view post Posted on 17/4/2024, 11:18
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Ho provato a leggerlo e ascoltarlo, in italiano e in francese... non riesco neppure a guardare le trasposiziono, manco il musical. E io adoro i musical.

Credo che siano proprio i miserabili il problema.
 
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view post Posted on 17/4/2024, 11:32
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Io sono arrivata a metà, ma di JVJ e Cosette si parla davvero poco >.<
 
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view post Posted on 17/4/2024, 15:06
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Non mi pare... ci sono molte trasgressioni storiche e politiche, ma entrambi (e quella cipolla di Marius) me li ricordo ben presenti.
 
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view post Posted on 17/4/2024, 15:17
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CITAZIONE (taksya @ 17/4/2024, 16:06) 
Non mi pare... ci sono molte trasgressioni storiche e politiche, ma entrambi (e quella cipolla di Marius) me li ricordo ben presenti.

Mah, io no. Cioè, ci sono, ma non sono protagonisti come pensavo. Forse dopo la metà, non so.
 
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view post Posted on 17/4/2024, 19:45
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Temo che le varie trasposizioni abbiano falsato il romanzo.
Si segue la storia di Valjean, Cosette, Marius e compagnia... ma con respiro molto ampio.
Per ogni pagina su di loro ne hai ventordici sui massimi sistemi (storia, filosofia, critica sociale, ecc).
 
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view post Posted on 17/4/2024, 20:44
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権叔父

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Abbandono qualunque libro non mi trasmetta ciò che sto cercando nel momento in cui lo inizio, senza pietà e senza rimorso. Poi ci sono libri che so che non rileggerò mai perché semplicemente scritti male, ed altri che riprenderò in seguito perché in futuro potrebbero interessarmi.


Ps. Con I Miserabili ho provato anch'io ma non ce la faccio. Già sono riuscito a sorbirmi L'uomo che ride, non so come, ma I Miserabili è veramente troppo per me. Il problema non è neanchea la storia, ma il modo in cui Hugo scrive :hanggds74.gif:
 
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view post Posted on 18/4/2024, 09:17
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Io leggo da anni annorum e di solito tendo a non abbandonare un libro, a meno che non sia illeggibile.
Il tasso di illeggibilità di un libro per me dipende da diversi fattori:
-la scrittura: può essere troppo semplice con una sintassi da scuola elementare, senza virgole, con un periodare indegno. Ora, se è un poliziesco o un thriller ci sta, se è indice di povertà grammaticale, lo capisco bene. Può essere un periodare barocco senza scopo, che tra millemila virgole e parole desuete affastellate apposta per gridare "sono un genio della scrittura, imito i classiconi io!", non dice nulla, né riesce a trasmettere dietro alla finta laboriosità di una lingua da versione di latino per Renzi Tramaglini, una qualsivoglia emozione che sia una. Detesto poi i romanzi con un linguaggio scurrile e senza scopo ben chiaro: la scrittura è uno strumento che deve essere efficace, non scenografico in modo gratuito. Ho poi un'antipatia tutta mia, di cui mi vergogno, verso al sintassi e le espressioni verbali del sud. Non riesco ad entrare in un romanzo che è troppo di colore meridionale, ma, ripeto, è un limite mio.
-la strutturazione dei capitoli: ora, se uno scrive un romanzo o un saggio, il minimo è infondere sostanza alla sua ispirazione. Ok che ci sono romanzi con capitoli brevi e fulminei (tipo Baricco), ma bisogna saperlo fare. Chi non è capace di farlo, lasci stare. Non ho lamentele sui capitoli lunghi, ma quelli eccessivamente lunghi stancano, pur non segnando l'abbandono del libro.
-il tema: ora, sappiamo che uno scrittore bravo può declinare un tema ostico in maniera piacevolissima e approfondita, ma esistono tematiche, tipo i romanzi hard-boiled o le sfumature di topo gigio, che non inizierei nemmeno.
-i personaggi: ci sono personaggi antipatici a livello non emotivo, ma pure di pancia. Di quei tipi che non entrano in una possibile empatia (se l'autore cerca di far empatizzare il lettore) o che restano estranei e tipo insetti sotto vetro, con una schizofrenia che l'autore nemmeno ha considerato. Poi ci sono i personaggi piatti, senza profondità, cartonati in 2D, che all'azione rendono come un'ameba nell'acquario di Morticia.
Unire strutturazione di capitoli, il ruolo della sintassi nello trasmettere emozioni e/o azioni, la pregnanza che l'autore sa dare di una tematica, la sua capacità di dare corpo e anima ad un personaggio, è ciò che faccio per valutare l'abbandono di un libro.

Un esempio, di recente ho iniziato un giallo di Longo, con Arcadipane e Bramard. L'azione era lenta, il commissario presentato come un bell'originale, ma l'ho detestato quasi subito, una pletora di personaggi tutti chiacchieranti ma ritratti con fare sarcastico, tanto che la credibilità, se l'avevano, è scappata da un pezzo... Io adoro i gialli, ma non sono riuscita ad entrare nel romanzo. In due giorni non avanzavo oltre le 60 pagine, inoltre avevo già puntato altri romanzi con maggior piacere nel leggere più quelli che questo derelitto giallo. Morale della favola: abbandono e buonanotte. Anche se l'autore è molto elogiato, non lo sarà da me.
-
 
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view post Posted on 23/4/2024, 09:49
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CITAZIONE (taksya @ 17/4/2024, 20:45) 
Per ogni pagina su di loro ne hai ventordici sui massimi sistemi (storia, filosofia, critica sociale, ecc).

Eh sìsì intendevo proprio questo :1285602896.gif:
 
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24 replies since 10/4/2024, 11:48   218 views
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