| | La lunga marcia, Stephen King | |
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| | CITAZIONE Il sedicenne Garraty si iscrive alla Lunga Marcia, una gara impossibile ai limiti della crudeltà, istituita da un fantomatico generale in un paese – pare – governato da una dittatura. Dai confini con il Canada fino a Boston, 100 volontari corrono a piedi senza mai fermarsi, senza mai scendere sotto la velocità di sette chilometri orari e con tre ammonizioni disponibili per pause non maggiori di 30 secondi. La punizione è un’esclusione definitiva: dalla vita! Infatti chi viene punito è direttamente eliminato dalla faccia della terra, ucciso. Copertina flessibile Editore: Sperling & Kupfer (7 novembre 2013) Collana: Pickwick Lingua: Italiano ISBN-10: 886836123X ISBN-13: 978-8868361235 www.fantasyplanet.it/2011/02/26/ste...a-lunga-marcia/Coperto dallo pseudonimo Richard Bachman, Stephen King ha pubblicato questo strano romanzo nel 1970 Edited by AISHA* - 12/1/2017, 12:40
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| | Libro molto insolito di Stephen King, a differenza di altri suoi romanzi, non c'è nemmeno l' ombra di horror. Siamo in America, ma non è la stessa che conosciamo: è una società distopica, ma questo particolare rimane sullo sfondo, si percepisce più che altro. Tutto ruota intorno ad una gara, una marcia, che assomiglia in modo inquietante ad un reality show. La trama non sembra neppure così originale, però, se si considera l'epoca in cui è stato scritto, è attualissima Consigliato
Edited by *Abra* - 19/11/2016, 16:42
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| | Camminare, camminare, camminare. E’ questo il tema di questo libro, se non rispetti una certa andatura oraria scatta l’ammonizione, se ti fermi o fai qualche altra cosa non consentita, idem. Ogni ammonizione viene annullata se ti comporti bene per un’ora, in caso contrario dopo 3 ammonizioni vieni congedato. Fin qui sarebbe tutto normale, se non fosse che il congedo è definitivo, nel senso che vieni proprio eliminato fisicamente, non solo dalla competizione. Ho trovato questo libro abbastanza interessante, mi è stato consigliato da una collega e mi è bastata la trama per convincermi ad iniziarlo. In realtà in alcuni passaggi è un po’ noioso, d’altra parte si parla di 100 partecipanti ad una marcia, si parla solo di quello, il vincitore sarà solo uno quindi nel corso della “scrematura” ammetto di aver sbadigliato a volte perché le cose che accadono sono sempre le stesse (o ci si fa male o si impazzisce). Un “evento” che non mi ha lasciata indifferente è stato la ribellione di Olson, mi è dispiaciuto per come è morto. Ero curiosa di leggere dell’incontro di Garraty con madre e fidanzata ma il tutto si è risolto in pochissime righe. Il finale è uno di quelli che potrebbe non piacere, ma io l’ho trovato adatto alla storia. La strada percorsa dai marciatori l’ho fatta anche io, in auto ovviamente, quindi questo fatto di conoscere molti dei luoghi citati mi ha fatto apprezzare maggiormente il libro perché ho anche rivissuto il mio viaggio da quelle parti. Non promuovo questo libro con la lode ma non lo boccio nemmeno, diciamo che si merita una sufficienza abbondante per l’idea e soprattutto perché è stato scritto svariati anni fa ma è ancora attuale.
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| | La ragione per cui promuovo questo libro con un solido 5/5 è che da ben prima che la narrativa distopica con adolescenti per protagonisti prendesse la deriva 'solare', creando schiere di Mary Sue, c'era LA LUNGA MARCIA. Se il futuro è distopico, ci si dovrebbe pure ricordare che essere giovani e forti non è necessariamente garanzia di successo contro le forze degli adulti. E per tale ragione, questo libro dovrebbe essere riproposto come contrappasso ai vari Divergent, Twilight, Maze Runner, etc. Un ottimo lavoro in cui i protagonisti non devono solo crescere in fretta, ma scavare a fondo dentro di sé, sopravvivere non in nome di un ideale, ma perché non c'è altra via. C'è solo LA MARCIA, e il vincitore non è un eroe. E' davvero solo uno come noi...
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| 3 replies since 8/6/2011, 16:55 73 views |
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