Ogni volta che devo recensire un libro di Stephen king ho sempre paura di risultare ripetitiva. Il problema è che a me questo autore piace tantissimo di conseguenza mi ritrovo a dire le stesse cose.
Provo a parlar di questo libro.
Ho trovato dei personaggi davvero strepitosi, alcuni li ho amati da subito altri invece li ho rivalutati durante il corso della lettura. di due cose sono assolutamente certa: ho odiato i cattivi e la parte centrale l'ho trovata troppo lunga e ripetitiva.
Mi è piaciuto il modo in cui si è ricostruita la società dopo il disastro, mi sono piaciuti i rapporti umani che si sono via via creati. Ho adorato (oltre Stu naturalmente
) Glen, Kojak e Dyana. Tre personaggi eccezionali.
Ho rivalutato molto invece Larry e Frannie. All'inizio proprio non li potevo soffrire, quando c'era da leggere i capitoli dedicati a loro facevo una fatuca immane; poi invece durante il corso del romanzo questi due personaggi sono cambiati e migliorati tantissimo assumendo due ruoli fondamentali (forse più Larry che Frannie in realtà) che mi hanno fatto rivedere completamente le idee su di loro.
Ho odiato nadine. Di un odio profondo. E anche Harold. Si sono meritati tutto quello che loro è capitato. I pentimenti dell'ultimo istante non servono proprio a un bel niente se per la maggior parte del tempo si sono commesse azioni profondamente malvagie solo per il gusto di farle e dettate dall'invidia verso gli altri.
Lloyd...che dire di lui?insipido dall'inizio alla fine.
Pattume...bah. Non mi piaceva quindi sinceramente mi è fregato poco della sua sorte anche se ha assunto un ruolo indispensabile nel finale. Forse è stato l'unico dei cattivi che ha avuto una ragione di esistere.
E poi lei, Mother Abigail
quanto l'ho amata, quanta tenerezza mi ha fatto.
Ho poco altro da aggiungere. Per me Stephen King è l'autore da cui torno tutte le volte che ho bisogno di sentirmi a casa, è quello che mi abbraccia attraverso le pagine anche se sta raccontando cose brutte, è la mia sicurezza, il mio punto di riferimento libresco, è la mia metà letteraria. Forse sto esagerando ma per me è davvero così.
Le emozioni che provo quando leggo un suo libro le ho provate poche altre volte con altri autori. Sto parlando di emozioni profonde, di sentimenti che ad ogni libro puntualmente ritornano anche se racconta storie diverse e anche se i personaggi sono diversi. Ogni volta mi innamoro. Dei personaggi, della sua scrittura, dei luoghi. Per me è un autore fondamentale e indispensabile.