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Il conte di Montecristo, Alexandre Dumas

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view post Posted on 20/4/2015, 16:40
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CITAZIONE (greeneyes09 @ 13/4/2015, 09:28) 
Mi è dispiaciuto che le donne non siano state molto considerate da Dumas, è vero che ci sono ma non hanno avuto grande rilievo nella storia, Mercedes a parte forse, ma anche lei non ha avuto molto spazio. Peccato.

Ti quoto tantissimo.
Io ci sono rimasta male
innanzitutto per la scarsa evoluzione del rapporto tra Mercedes e Dantes, i due interagiscono davvero poco...


(sono troppo romantica, lo so! :1201367183ic1.gif: )

E poi, per un altro personaggio
Haydee...proprio non l'ho sopportata e non capisco davvero su cosa si basi l'improvviso "amore" che scoppia alla fine del libro tra lei e il conte. Mi è dispiaciuto per la sua storia,ma per il resto è secondo me un personaggio reso male


Le altre donne non le considero proprio perché sembrano tutte un po' ugualmente oche, tranne forse Valentine... :roll1.gif: Non credo che le caratterizzazioni femminili siano il pezzo forte di Dumas :2kfrio.gif:

Edited by AISHA* - 22/3/2023, 10:43
 
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view post Posted on 30/4/2015, 13:47
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Finito poco fa e sto ancora cercando di trovare le parole per descrivere questo libro.
Premessa: ognuno ha le sue impressioni, ogni libro ci trasmette unì'emozione unica che è nostra, che a volte è difficile da spiegare e che non sempre può essere capita dagli altri proprio perché ognuno di noi ha il suo modo di vedere la vita, il suo vissuto personale, le sue sensazioni e ognuno come è naturale che sua reagisce a modo suo su qualsiasi cosa.
Posso dire che questo per me personalmente ad oggi è il più bel libro mai letto. E lo dico con tutta la tranquillità,la trasparenza e la sincerità possibili.
Mi sono sempre trovata in difficoltà davanti alla domanda "qual è il tuo libro preferito?", fino a ieri non avrei saputo rispondere oppure avrei sempre risposto con un titolo diverso. Oggi ho avuto la risposta a questa domanda così intima e introspettiva per ogni lettore del mondo.
l mio libro preferito è questo. Punto.
Non so neanche da dove iniziare a fare la recensione, non so nemmeno se voglio soffermarmi sui particolari, sui personaggi, sulle vicende, davvero non so. Questo non è un libro che si legge. Questo libro ha il pregio che pochissimi altri libri possono vantare: questo libro si vive e io posso dire di averlo vissuto tutto dalla prima all'ultima pagina.
Ho letto le vostre recensioni e chiedo scusa in anticipo se dirò qualcosa che potrebbe andare contro ai vostri pensieri. Non è così, esprimo solo quello che sento e lungi da me contrariare chiunque :P

Inutile soffermarsi sulla figura di Edmond che è il perno attorno a cui ruotano tutti gli altri personaggi. L'ho adorato da subito e il mio amore per lui è continuato a crescere fino alle lacrime stamattina quando gli ho detto addio. Non so dire di più su di lui. Nessuno mi aveva fatto provare sentimenti di empatia così forti come li ho provati per lui. Ho capito qualsiasi sua decisione, qualsiasi suo atteggiamento e mossa e non ne cambierei nessuna nemmeno sotto tortura. Quindi parliamo degli altri.

Faria: che meraviglia, un faro di salvezza in mezzo al mare in burrasca in piena notte.
Dopo Edmond è certamente lui' l'altro mio personaggio preferito. Considerato da tutti un povero pazzo demente nascondeva in sé i misteri della conoscenza e della saggezza e ha avuto l'amore di regalare questo immenso tesoro al suo compagno di sventure (e certo non mi riferisco
al tesoro
) bensì ai mezzi che hanno permesso ad Edmond di diventare il conte di Montecristo e compiere così tutte le azioni che hanno caratterizzato il romanzo.
Ho pianto tantissimo alla sua morte anche se era necessaria per permettere a Dantes di fuggire. Non ho creduto neanche per un attimo che sarebbero fuggiti insieme. Era impossibile. Edmond aveva un compito da svolgere e andava fatto in assoluta solitudine, non poteva farsi coinvolgere e distogliere da un'altra persona, specialmente da Faria forse l'unico che avrebbe potuto fargli cambiare idea


Le sofferenze raccontate durante la prigionia mi sembrava di vederle con gli occhi e sentirle anche.
Poi la fuga

e finalmente arriva il punto di svolta. Qui incontriamo una girandola di personaggi stupendi tutti a loro modo, sia nel bene che nel male, a mio avviso descritti alla perfezione, esattamente resi per quello che erano con tutte le loro debolezze, i loro difetti, le loro colpe e i loro tormenti.
Ho letto con grande piacere il periodo romano, non ne cambierei una virgola. Bellissime le vicende che ci hanno fatto conoscere Luigi Vampa, personaggio che ritornerà nel finale per una missione molto importante.
La cosa che mi ha fatto storcere il naso del periodo italiano è il fatto che Dumas non ci aveva particolarmente a cuore e ce lo fa capire in tutti i modi con battutine sarcastiche, frasi ironiche dal significato dubbio e tant'altro.
Devo dire però a onor del vero che riserva spesso lo stesso trattamento ai suoi conterranei perché nel periodo parigino non si spreca certo a nasconderne i difetti ma anzi con battute sagaci e frasi scritte a pennello ne ha evidenziato i difetti proprio come ha fatto per gli italiani.
Come al solito Italia-Francia 1-1 e palla al centro. :D

Tra il periodo romano e quello parigino si inizia a intravedere la tela che il ragno sta tessendo per catturare le sue mosche e l'adrenalina inizia a salire. Sembra che tanti avvenimenti non abbiano molto senso, la loro spiegazione resta dubbia...ma come il ragno anche il lettore deve avere pazienza perché a tempo debito sarà tutto spiegato e i fili saranno tutti ricongiunti ala perfezione :shifty:

Arriva finalmente il periodo parigino e lì si apre un mondo nuovo. La vendetta ormai è palpabile, a ogni pagina si respira un'aria sempre più minacciosa e il trio della sventura
Danglars, Villefort, Morrel
sta per vivere il momento più brutto che abbia mai potuto sognare. Il bello di tutta questa vicenda è che la vendetta cade loro addosso in un modo così spietato e colpendo esattamente i punti più deboli che si rimane senza fiato. Ognuno di loro viene colpito esattamente dove fa più male e il lettore che all'inizio gode di questa cosa (almeno io) per un attimo pensa "diamine! Non vorrei trovarmi nei loro panni!"

Oltre al trio famoso ricevono la loro dose di giustizia tanti altri personaggi, chiamiamoli secondari anche se è una definizione impropria, ognuno in base alla sua colpevolezza quasi che il conte avesse calcolato fino al millesimo ogni grammo di veleno da servire nei piatti :woot: stupendo! (Purtroppo questo accade solo nei libri e nei film).
Quindi tutta una lunga serie di vicende (anche qui che all'inizio sembrano essere messe lì solo per allungare il brodo) hanno la loro importanza fondamentale e non si potrebbe fare a meno di nessuna di quelle pagine altrimenti verrebbero a mancare dei tasselli decisivi ai fini della storia.

E poi il finale. Che ho letto singhiozzando e piangendo tra un klenex e l'altro. La fine degna di un grande romanzo.
Non ho avuto dubbi che
Edmond non sarebbe ritornato con Mercedes bensì che sarebbe andato via con Haydee. Cavolo non avevamo per le mani un romanzo della Austen dove finisce tutto a tarallucci e vino! Qui si parla di roba seria, si parla di drammi, di una vita di sofferenze dedicata all'unico scopo della vendetta! Un pizzico di amaro era necessario.

Non sono d'accordo con chi ha detto che
non si spiega l'amore improvviso scoppiato tra Edmond e Haydee. Lui ama Haydee ma pensa di doversi privare di questo amore e della possibilità di essere felice (forse per la prima vera volta in vita sua) soltanto perché pensa di essere stato già abbastanza favorito dalla sorte e da Dio per aver avuto la possibilità di portare a termine la sua vendetta. Quindi crede di dover rinunciare all'amore semplicemente perché dalla vita ha avuto quello che cercava.

Ma l'Edmond che ritroviamo nel finale è un uomo completamente diverso sia dall'inizio del libro, sia dal resto della vicenda perché un evento imprevisto
la morte del piccolo Villefort
cambia totalmente la sua prospettiva tant'è che per la prima volta in tutta la storia
Edmond si chiede se ha fatto veramente bene a vendicarsi dei suoi aguzzini o se il suo desiderio divenuto realtà sia stato solo il frutto dell'egoismo e della superbia di sentirsi pari a Dio.

Questo pensiero diventa infatti il nuovo tormento del povero conte e così si spiega
l'atteggiamento avuto con Danglars e il perdono a lui concesso.

Questa cosa allinizio mi ha fatta arrabbiare parecchio. Ma come
proprio lui che è stato il promotore di tutte le sue disgrazie, proprio lui che è stato la causa di tutti i suoi mali riceve il perdono?

Solo che più ci penso e più mi sembra giusta questa scelta. Mi sembra la porta attraverso cui il conte deve passare per ritrovare la sua umanità che sembrava persa per sempre sostituita dall'odio, dalla cattiveria, dal cinismo e dall'unico desidero che lo animava, la vendetta.

Molto bella la scena in cui
Mercedes va a implorarlo di salvare suo figlio. quando gli dice "sono l'unica che ti ha riconosciuto subito dal suono della voce ancor prima di guardarti in faccia"
oddio :off: :off: piangevo vergognosamente.
E ho continuato a piangere alla risposta di lui
quando le dice che dopo tanti anni è stata la prima persona capace di smuovergli di nuovo il cuore alla pietà

No veramente, certe emozioni dirompenti e travolgenti fanno male alla salute :off:

Ah, un altro personaggio bellissimo è quello di Noitier!Un mito! Se penso a come è stato capace di
sventare il matrimonio di Valentine
mi viene ancora da dargli il 5 :hTUxD.gif:
Caspita chiunque di noi penso avrebbe voluto avere un nonno così :D :D

Insomma, mi sto dilungando troppo, sto dicendo una serie infinita di bagianate, sto certamente dimenticando alcuni punti e/o personaggi fondamentali che avrei voluto commentare ma ho perso le parole.
Io posso solo dire che questo libro va letto. Non si può pensare di vivere una vita senza aver conosciuto Edmond Dantés.
Oggi per la prima volta in assoluto la mia vita di lettrice ha acquisito il suo perché. Oggi sono una persona felice. Felice di aver provato le emozioni che accomunano tutti i lettori del mondo quando si trovano davanti a un capolavoro di cui viene difficile parlare, di cui una parola è poca e due sono troppe.
Leggetelo. Non abbiate timore né delle pagine (volano via) né dell'etichetta "classico" (è appunto solo un'etichetta).
Leggetelo e non ve ne pentirete.
E per citare Guccini in una canzone che è stata la colonna sonora dell'evento "ioleggoperché" cantata per l'occasione il 23 aprile, giornata mondiale del libro:
Le storie che non conosci non sono mai di seconda mano...

e mai come oggi mi sembra che questa frase abbia un valore inestimabile.

10/10
 
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view post Posted on 30/4/2015, 14:03
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Edited by SaraBloom - 11/5/2018, 12:43
 
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Lulla*
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Bello mari... :wub:
 
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:1267723488.gif: :off: grazie Lulla

Edited by AISHA* - 22/3/2023, 10:43
 
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Non ho vissuto le tue stesse emozioni, ma è sempre bello quando un libro riesce a suscitare delle sensazioni così intense :)
 
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CITAZIONE (DrQuinnS @ 30/4/2015, 15:12) 
Non ho vissuto le tue stesse emozioni, ma è sempre bello quando un libro riesce a suscitare delle sensazioni così intense :)

Quoto in pieno. :1288650198:

Edited by SaraBloom - 11/5/2018, 12:44
 
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view post Posted on 30/4/2015, 14:24
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Concordo :off:
Ecco perché ho premesso che non volevo andare contro i pensieri di nessuno, non volevo fare la figura della saputella che con i suoi paroloni va a mascherare i pensieri altrui.
A me ha suscitato questo e l'ho detto, ciò non toglie che per molti altri non è affatto così e anzi magari stanno pure a chiedersi se mi è caduta una tegola in testa :P

L'importante è appunto emozionarsi!
 
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view post Posted on 30/4/2015, 15:40
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Sono poche, pochissime le letture che ci fanno sentire così Mari.

Il bello è potersi confrontare e chissà, magari leggere o rileggere determinati libri con occhi nuovi.
 
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view post Posted on 30/4/2015, 16:18
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Concordo. Pensa io vorrei già rileggerlo
 
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view post Posted on 30/4/2015, 21:29
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CITAZIONE (MariShari @ 30/4/2015, 15:24) 
Concordo :off:
Ecco perché ho premesso che non volevo andare contro i pensieri di nessuno, non volevo fare la figura della saputella che con i suoi paroloni va a mascherare i pensieri altrui.
A me ha suscitato questo e l'ho detto, ciò non toglie che per molti altri non è affatto così e anzi magari stanno pure a chiedersi se mi è caduta una tegola in testa :P

L'importante è appunto emozionarsi!

Per quanto mi riguarda, assolutamente non avrei mai pensato qualcosa del genere...È vero, per me le emozioni non sono state come le tue purtroppo, ma leggere questo libro è stata una occasione per fare una lettura importante, che dubito avrei fatto da sola, quindi ci ho guadagnato qualcosa anch'io... Ben vengano le diversità di opinione :) la lettura è una cosa troppo personale, non giudicherei mai qualcuno per questo motivo :) E poi la tua recensione è molto appassionata, si vede che ti ha sinceramente rapito
 
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view post Posted on 1/5/2015, 08:11
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:1267723488.gif: :tfofc.gif: che bello quando gli altri mi capiscono

Edited by AISHA* - 22/3/2023, 10:43
 
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view post Posted on 1/5/2015, 08:33
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CITAZIONE (MariShari @ 1/5/2015, 09:11) 
:1267723488.gif: :tfofc.gif: che bello quando gli altri mi capiscono

:1267723488.gif:

Edited by AISHA* - 22/3/2023, 10:43
 
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view post Posted on 4/5/2015, 16:38
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Questo romanzo ha cambiato la mia idea di classico, un genere che amo, ma che leggo a piccole dosi perchè " pesante"
Il romanzo di Dumas, invece, è fin troppo scorrevole. Si, qualche momento noioso c'è, ma ben poca cosa
Mi è piaciuto davvero tanto; ambientazione, personaggi e trama sono (quasi) perfetti.
Il personaggio di Edmond è unico nel suo genere, è quasi sovrannaturale, che sia li per proteggere o per punire, lui c'è, sembra che sia dotato del dono dell'ubiquità.
Sono soddisfatta di questa lettura, è uno di quei romanzi che in futuro rileggerò. La prossima volta voglio centellinarlo lentamente, così da poter cogliere quei piccoli dettagli che potrei aver perso per la fretta di sapere come sarebbe andato a finire
 
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36 replies since 13/3/2012, 18:39   755 views
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