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Il conte di Montecristo, Alexandre Dumas

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TOPIC_ICON5  view post Posted on 13/3/2012, 18:39
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I have a dream

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CITAZIONE
Edmondo Dantès, marinaio, prigioniero, misteriosamente ricco, mette a soqquadro l'alta società parigina. Imprigionato a Marsiglia nel 1815, il giorno delle nozze, con la falsa accusa di bonapartismo, rimane rinchiuso per 14 anni nel castello di If, vittima della rivalità in amore di Fernando e in affari di Danglars, odiato anche dal magistrato Villefort. Questi i tre nemici su cui, dopo l'evasione, cadrà la terribile vendetta di Dantès. Il romanzo associa, senza la preoccupazione di una trama logica e ragionata, le più incredibili avventure con l'aiuto anche di uno stile agile e incalzante.

Rilegato: 1569 pagine
Editore: Mondadori (11 novembre 2003)
Collana: Oscar grandi classici
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8804480467
ISBN-13: 978-8804480464

Piccola nota storica:

Il conte di Montecristo (Le Comte de Monte-Cristo) è uno dei più famosi romanzi d'appendice attribuiti a Alexandre Dumas. Considerata la sua opera migliore insieme alla trilogia dei moschettieri (comprendente "I tre moschettieri", "Vent'anni dopo", "Il visconte di Bragelonne"), fu completata nel 1844 e pubblicata nei due anni successivi come una serie in 18 parti.
La storia è ambientata in Italia, in Francia e nelle isole del Mediterraneo, durante gli anni tra il 1815 ed il 1838 (dalla fine del regno di Napoleone I al regno di Luigi Filippo). I principali temi trattati riguardano la giustizia, la vendetta, il perdono e la misericordia.

Tra i tanti adattamenti televisivi,cinematografici e teatrali ricordiamo:

- Monte Cristo film diretto di Emmett J. Flynn (1922)
- Il conte di Montecristo (Monte-Cristo), film diretto da Henri Fescourt (1929)
- Il conte di Montecristo (The Count of Monte Cristo), film diretto da Rowland V.Lee (1934) con Robert Donat
- Il conte di Montecristo, sceneggiato diretto da Edmo Fenoglio (1966) con Andrea Giordana
- Il conte di Montecristo (Le comte de Monte Cristo), film a puntate diretto da Josée Dayan (1998) con Gérard Depardieu e Ornella Muti
- Il conte di Montecristo, rivisitazione in una serie anime diretta da Mahiro Maeda (2004)
- Il conte di Montecristo, il musical musical di Robert Steiner e Francesco Marchetti, regia di Jocelyn Hattab (2007)

Fonti wikipedia.

Edited by AISHA* - 22/3/2023, 10:41
 
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Raffaellina
view post Posted on 13/3/2012, 19:01




emozionante anche questo libro!
DA LEGGERE!

e ricordo le puntate con Depardieu e la Muti: bello, bello, bello!
 
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TheScathach
view post Posted on 27/10/2012, 22:59




L'ho appena finito...

Un CA PO LA VO RO

Emozionante dalla prima all'ultima pagina e personaggi fantastici <3
 
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view post Posted on 29/10/2012, 12:19
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Dantès è uno dei personaggi letterari che ho più a cuore :)
 
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andreina
view post Posted on 8/11/2013, 18:30




Lo sto leggendo adesso, è bellissimo.... purtroppo la scuola mi porta via un tempo incredibile e ci sto mettendo una vita a finirla, ma ogni volta è un'emozione anche solo aprirlo!! :)
 
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view post Posted on 8/11/2013, 19:04
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un capolavoro! L'ho letto il mese scorso ed è davvero un libro straordinario
Poi dopo il libro ho provato a vedere qualche adattamento e sono giunta alla conclusione che Edmond Dantès è molto meglio se resta nelle pagine del libro e basta perchè i film non gli rendono per niente giustizia
 
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Miskin
view post Posted on 27/11/2013, 10:34




Unico libro che ho letto più di una volta
lo lessi in un'edizione Salani degli anni trenta, con una traduzione dell'epoca, che dava una patina di antico allo stile (trazione di molti dei nomi)
Il romanzo è un omaggio all'Italia, alle sue tante contraddizioni, una piccola perla è la descrizione del Carnevale di Roma
 
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maureen
view post Posted on 27/11/2013, 10:56




Da quanto tempo è in lista !!!!!
Da troppo.
 
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view post Posted on 1/6/2014, 11:40
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Le condizioni climatiche dell'inferno sono certamente spiacevoli, ma la compagnia della gente di la sarebbe interessante.

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Uno dei miei libri preferiti, davvero un romanzo che bisogna leggere almeno una volta nella vita.
Questo libro è un vortice di emozioni, e qualunque sentimento provi il protagonista, difficilmente il lettore resta indifferente.

Ho sofferto moltissimo nella prima parte nel libro quando viene accusato ingiustamente.
Inoltre quando Dantès lascia andare Danglars inizialmente ho provato pura rabbia, cioè dopo tutto quello che gli aveva fatto...
Poi però riflettendo bene, e soprattutto capendo i sentimenti che prova il protagonista non ho potuto che appoggiare la sua scelta.
 
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[Antonella]
view post Posted on 25/11/2014, 20:40




non l'ho ancora letto e me ne dispiaccio perchè credo sia un vero capolavoro ... aspetto il periodo giusto non mi va di frammentarlo per mancanza di tempo !
 
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view post Posted on 26/11/2014, 11:41
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CITAZIONE ([Antonella] @ 25/11/2014, 20:40) 
... aspetto il periodo giusto

fai benissimo! :staticmd23.gif:

Edited by AISHA* - 22/3/2023, 10:42
 
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view post Posted on 12/4/2015, 13:59
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La donna che leggeva troppo

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Bellissimo libro, non capisco perché ho atteso così tanto a leggerlo, forse la mole delle pagine o forse perché associo sempre classico a palloso ed invece non ha nulla di palloso, come quando lessi Guerra e pace e credevo di trovare una scrittura poco piacevole, invece poi ne sono rimasta folgorata.
Dantes...che uomo. Complimenti alla fantasia dell'autore che da un fatto di cronaca dell'epoca ha fatto un capolavoro!!!!
 
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view post Posted on 13/4/2015, 08:28
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civettina curiosa

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Data la mia scarsa propensione a leggere classici nutrivo seri dubbi sul leggere o meno questo libro…poi è saltato fuori un GdL e ho pensato fosse l’occasione giusta…male che andava, lo avrei abbandonato.

Devo dire che l’inizio mi è particolarmente piaciuto. Sono stata colpita dalla velocità con cui accadevano i fatti e dai vari colpi di scena, tanto da pensare che si trattava di un classico atipico dal momento che i pochi che avevo letto in precedenza erano tutti terribilmente lenti ed è proprio questo fatto a farmi passare la voglia di leggerne altri.

Come dicevo, l’inizio l’ho trovato davvero avvincente, diciamo che mi è piaciuta tutto fino a quando
viene ritrovato il tesoro
. Durante la lettura sono stata particolarmente coinvolta dalla parte ambientata in prigione, dove il nostro Edmond conosce quella meravigliosa persona che è Faria che ho paragonato subito a Leonardo Da Vinci in quanto a genialità. Devo dire ho trovato il tutto un po’ esagerato, va bene inventarsi le cose, ma quando è troppo è troppo, eppure qui anche il troppo c’è stato bene, nonostante tutto. Bella anche la parte
dell’evasione
, il modo in cui essa è avvenuta.

Dopo il ritrovamento
del tesoro
devo dire che sono stata meno coinvolta dalla vicenda, certo, non vedevo l’ora che si compisse la vendetta nei confronti di quei due abominevoli esseri che rispondevano al nome di
Danglars e Villefort
, ma ho trovata un po’ noiosa la parte successiva. Mi è piaciuto quando
Edmond, sotto altre spoglie, è andato dal suo vecchio padrone, Morrel, ormai caduto in miseria, per aiutarlo…se lo meritava, è stato l’unico che si è preoccupato per lui quando l’avevano arrestato
ma il periodo successivo, quello del carnevale romano soprattutto, l’ho letto svogliatamente, con scarso interesse, anche se ho trovato interessante il personaggio di Luigi Vampa.

Il libro recupera invece molti punti nella parte francese, da quando il Conte prende residenza a Parigi le cose si fanno più interessanti, c’è aria di vendetta nell’aria ed io esulto. Il capitolo della cena ad Auteuil è un esempio di quello che mi è piaciuto di più di questo libro. Certo, poi ci sono anche momenti poco interessanti anche qui…la tirano troppo per le lunghe sia con i matrimoni che con i funerali, ma in generale questa parte mi è piaciuta molto, in particolare il personaggio di Maximilien Morrel ma anche Albert, nonostante il padre è venuto su molto bene, probabilmente grazie alla mamma.

Mi hanno fatta divertire anche i vari travestimenti del Conte, l’abate Busoni in primis.

Il finale è davvero degno di una puntata di Carramba che sorpresa, ma sono stata davvero contenta
del ricongiungimento tra Maximilien e Valentine, soprattutto per lui che è stato uno dei miei personaggi preferiti di tutto il libro insieme all’abate Faria.


Mi è dispiaciuto che le donne non siano state molto considerate da Dumas, è vero che ci sono ma non hanno avuto grande rilievo nella storia, Mercedes a parte forse, ma anche lei non ha avuto molto spazio. Peccato.

In generale comunque libro promosso.
 
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Lulla*
view post Posted on 20/4/2015, 10:27




Splendido. Un capolavoro anche solo per l'intreccio incredibile e i molteplici personaggi interpretati da Edmond Dantes.
Dumas ci ha dato la grande fortuna di poter seguire passo dopo passo l'evolversi del disegno di una vendetta umana che pensa di farsi portavoce di quella divina, con tutti i dubbi del caso. Solo alla fine infatti Dantes torna umano, dubitando della correttezza del suo comportamento e chiedendosi se non fosse stato più giusto evitare di sostituirsi alla giustizia divina. Si riscatta rendendo felici alla fine le poche persone che gli hanno dimostrato affetto sincero.
La lettura è stata altalenante, in alcuni punti rallenta e personalmente l'ho trovata un pò noiosa
la parte del carnevale di Roma e le storie dei banditi

Da Parigi in poi si fa tutto più interessante, in un crescendo di vendette ed emozioni che mi hanno portato a leggere con sempre più curiosità.
Sono di parte perchè adoro i classici, ma posso senza dubbio dire: Applausi per Dumas.

Nota a margine: film e libro
ma perchè diamine devono stravolgere così i finali?? Il film finiva in modo completamente diverso!! Anche nei personaggi, nella versione del film che ho visto io con Depardieu e la Muti, non esisteva il piccolo Villefort, si suicidava con il veleno quindi solo la moglie. Questa però è una mancanza abbastanza grave, perchè Dantes si fa venire gli scrupoli di non aver agito correttamente proprio quando vede la morte del piccolo...Da una parte meglio, così non era proprio tutto un deja-vu, però... :blink:
 
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view post Posted on 20/4/2015, 16:24
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Eccomi, sono la voce fuori dal coro che non ha apprezzato questo romanzo :2kfrio.gif:
Non me la sento di dargli un voto però...in alcuni punti (pochi) avrei dato 4 stelle, in altri 3, in altri 2...quindi mi astengo.
Pur essendo arrivata alla fine di questa lunghissima lettura, non posso dire di essere entrata in sintonia con lo stile dell'autore. Pur rappresentando dopotutto una bella storia, questo classico non mi ha lasciato davvero nessuna emozione particolare.
All'inizio della lettura ero più coinvolta, le pagine scorrono bene
fino all'evasione di Dantes dal castello d'If e alla ricompensa di Morrel
mentre a partire dai capitoli seguenti Dumas allunga di parecchio il brodo, con avvenimenti ininfluenti ai fini della trama. Non sono riuscita a stringere empatia con il conte Dantes, diventa un uomo molto freddo e cinico, calcolatore ed impenetrabile, troppo per i miei gusti. Io i supereroi, quelli che sono al di sopra di tutto e tutti, proprio non li sopporto nei romanzi, mi sono antipatici a pelle :/
C'è anche qualcosa nel modo di scrivere di Dumas che non mi convince, forse nel modo di descrivere i personaggi (quanti tremiti convulsi e volti che impallidiscono...), lo scavo psicologico è pressoché minimo.
Non voglio castigarlo come un brutto libro, probabilmente é proprio il genere avventuroso che non fa per me! Insomma, un romanzone tutta trama, fredda ed implacabile, con poca introspezione, non è il "mio" genere di "capolavoro".
L'unico personaggio che ho apprezzato è stato
l'abate Faria, bellissima la metafora della rinascita di Dantes che passa attraverso un uomo ricco di cultura, non banale e incompreso. Bello anche il rapporto tra nonno Nortiers e la nipote Valentine


Edited by AISHA* - 22/3/2023, 10:42
 
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