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La peste scarlatta, Jack London

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TOPIC_ICON5  view post Posted on 6/9/2012, 16:31
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Titolo: La peste scarlatta
Titolo originale: The scarlet plague (1912)
Autore: Jack London
Traduttore: Ottavio Fatica (Curatore)
Editore: Adelphi (collana Gli Adelphi)
Edizione: 2009
Scheda IBS

Trama:

CITAZIONE
Nell'anno 2013, in un mondo dominato dal Consiglio dei Magnati dell'Industria, scoppia un'epidemia che in breve tempo cancella l'intera razza umana. Sessantanni dopo, nello scenario post-apocalittico di una California ripiombata nell'età della pietra, un vecchio, uno dei pochissimi superstiti (e a lungo persuaso di essere l'unico), di fronte a un pugno di ragazzi selvaggi - i nipoti degli altri scampati - riuniti intorno a un fuoco dopo la caccia quotidiana, racconta come la civiltà sia andata in fumo allorché l'umanità, con il pretesto del morbo inarrestabile, si è affrettata a riportarsi con perversa frenesia a stadi inimmaginabili di crudeltà e barbarie. "La peste scarlatta" è uno dei grandi testi visionari di Jack London, che qui ancora una volta anticipa temi che, un secolo dopo, diventeranno ossessivi.

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In realtà è un racconto e neppure tanto lungo.
In realtà il protagonista, quasi ottantenne, racconta ai propri nipoti (discendenti suoi e dei pochi sopravvissuti) di come la razza umana è stata quasi spazzata via da una misteriosa epidemia.
In una cinquantina di pagine London non riesce a creare il pathos necessario ad impressionare il lettore e la continua discussione tra i ragazzini (figli di una umanità ripombata all'età della pietra in sole tre generazioni) e il vecchio, che parla con termini strani di un tempo che i ragazzini non riescono ad immaginare e che ritengono noioso e falso, diventa dopo un po' noiosa.
Non c'è finale degno di nota, si presume - per le previsioni del protagonista - che prima o poi la razza umana risorgerà dalle ceneri, per poi ripercorrere il ciclo distruttivo innescato dalla sovrappopolazione.
La visione del futuro (presente per noi, visto che i fatti collegati all'epidemia si svolgono nel 2013) è ancora legata al mondo di inizio '900, molto all'antica rispetto alle vere conquiste fatte nell'ultimo centinaio di anni, ma la descrizione dell'incapacità di affrontare la misteriosa epidemia è forse il dettaglio più reale di tutta la narrazione.

Un po' più lungo, o più articolato, e sarebbe stato decisamente più interessante.


3/5 (7/10)

Edited by AISHA* - 11/1/2017, 10:52
 
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view post Posted on 13/4/2020, 15:58
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Nel 2012, anno dell'arrivo della peste nel mondo del libro di Jack London, lo lessi in inglese e scrissi questo, dando tre stellette e mezzo:
In realtà è un racconto e neppure tanto lungo.
In realtà il protagonista, quasi ottantenne, racconta ai propri nipoti (discendenti suoi e dei pochi sopravvissuti) di come la razza umana è stata quasi spazzata via da una misteriosa epidemia.
In una cinquantina di pagine London non riesce a creare il pathos necessario ad impressionare il lettore e la continua discussione tra i ragazzini (figli di una umanità ripombata all'età della pietra in sole tre generazioni) e il vecchio, che parla con termini strani di un tempo che i ragazzini non riescono ad immaginare e che ritengono noioso e falso, diventa dopo un po' noiosa.
Non c'è finale degno di nota, si presume - per le previsioni del protagonista - che prima o poi la razza umana risorgerà dalle ceneri, per poi ripercorrere il ciclo distruttivo innescato dalla sovrappopolazione.
La visione del futuro (presente per noi, visto che i fatti collegati all'epidemia si svolgono nel 2013) è ancora legata al mondo di inizio '900, molto all'antica rispetto alle vere conquiste fatte nell'ultimo centinaio di anni, ma la descrizione dell'incapacità di affrontare la misteriosa epidemia è forse il dettaglio più reale di tutta la narrazione.
Un po' più lungo, o più articolato, e sarebbe stato decisamente più interessante.

Adesso, dopo otto anni e con una pandemia in corso, il parere di base non cambia.
Il coronavirus non sarà come il misterioso morbo che porta la Pesta Scarlatta, la nostra società non è come quella descritta la London, con classi sociali e comportamenti stererotipati (istruiti/buoni, gente comune/ rozzi e brutali) dovuti al suo essere uomo del suo tempo, ma alcune delle descrizioni fatte sull'affrontare il pericolo non sono tanto dissimili da quello che vediamo accadere attualmente.
Temo anche che la previsione di una generazione futura rozza e selvatica non sarà troppo distante dal vero, se continuiamo su questa strada...



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view post Posted on 3/8/2023, 08:45
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Nel libro si racconta di un futuro dove in passato c’è stata una pandemia e quel mondo e stato stravolto ed e cambiato così tanto da tornare indietro.
Mi è piaciuto come il protagonista, ormai anziano, raccontasse come è iniziato tutto e come dal progresso siano passati all’età della pietra…mi ha colpita il fatto che i più giovani prendessero in giro il vecchio per il modo di esprimersi, un dettaglio che mi ha fatto riflettere.
Noi siamo usciti da una pandemia recente e le perdite sono state enormi, ma qui invece le sorti sono state peggio e chi lo sa che non possa accadere anche a noi prima o poi.
Ho un padre che ama la fantascienza, praticamente legge solo quello, io invece non riesco a sopportarla…mi è indigesta
Fortunatamente questo libro era breve (letto in un’ora) e spero di non leggere più niente di questo genere.
 
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view post Posted on 5/8/2023, 12:55
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Profetico, di li a poco l'Europa sarebbe stata investita dall'influenza spagnola.
 
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