Recensione Louisa “Lou” Clarke è una ragazza di 26 anni solare e piena di vita che conduce una vita assolutamente ordinaria immersa nella solita routine.Quando perde il lavoro e viene assunta alla Granta House conosce Will. E’ Will il suo lavoro e lei dovrà badare a lui.Ma chi è Will Traynor? Un ragazzo pieno di vita che tra sports estremi,viaggi nei luoghi più improbabili e un lavoro nel mondo degli affari che assorbe la maggior parte del suo tempo,rimane vittima di un incidente che lo renderà tetraplegico.Inchiodato su una sedia a rotelle a causa di una lesione al midollo spinale che gli consente a malapena di muovere le dita,la luce che anima Will si spegne pian piano portando con se anche la sua voglia di vivere. Riuscirà Louisa a far rivivere la luce che animava Will con la sua freschezza e vitalità?
Le sensazioni che si sono impossessate di me una volta terminato il libro sono : rabbia,tristezza,comprensione.
Quando iniziai a leggere questo libro ero pienamente animata dalla speranza.Una speranza che mi è rimasta fino alla fine del libro.Io speravo e la speranza mi motivava!Pagina dopo pagina vedi una Louisa che mossa dall’amore e da questa meravigliosa speranza fa qualunque cosa pur di far ritornare la voglia di vivere a Will.Mentre leggo entro in contatto con Louisa,la comprendo,la appoggio,la incito.Divento io stessa Louisa,una Louisa che cerca tutti i modi possibili di dare al ragazzo del quale non può più fare a meno un motivo per non arrendersi.
E io speravo e speravo ancora!
Credevo che il fulcro della storia fosse la “rinascita”,la rinascita di una persona senza una speranza
ma purtroppo mi sbagliavo. La Moyes affronta invece due temi molto delicati correlati tra loro : l’eutanasia e la libertà di scelta. La parola “scelta” è la parola più importante all’interno del libro,ancor più importante della parola “amore”. Perchè nonostante l’amore,quell’amore che solitamente tutto risolve e crediamo possa bastare,in questo caso non è sufficiente.E ho smesso di sperare .La speranza ha lasciato spazio a rabbia,tristezza e comprensione. Quando ho chiuso il libro ero arrabbiata con la Moyes,non perchè non condivido la libertà di scelta o quello che presumo sia il suo punto di vista sull’eutanasia ma perchè mi aveva tolto la speranza.
Mentre leggevo veramente tifavo per Will .
Sono entrata così tanto in contatto con il libro che desideravo non che lui scegliesse di accettare quel tipo di vita,neanch’io l’avrei accettata,ma che aspettasse e che continuasse a godersi quei momenti che lui stesso ha ammesso essere i 6 mesi più belli della sua vita.I momenti che Louisa gli stava regalando e lui stava regalando a lei.Magari nei prossimi 5 /10 anni avrebbero trovato una terapia.Le scoperte incredibili e miracolose che l’uomo ha fatto nel corso della storia non sono mica finite.E’ questa la speranza e almeno fino a quando non mi trovo in una situazione impossibile da sostenere voglio sperare
.Non so quante volte mentre leggevo ho pronunciato mentalmente la parola “provaci”.
Quando Louisa gli ha procurato il dispositivo a riconoscimento vocale che gli consentiva di scrivere è stato meraviglioso e nella mia mente ho immaginato un percorso in salita pieno di questi piccoli traguardi che gli consentivano di potersi avvininare il più possibile a quello che sembra essere una vita normale
.Le molteplici attività che Louisa aveva trovato per rendere la sua vita più ricca e che avrebbe condiviso con lui.
Le scelte che Will ha fatto avrebbe potuto rimandarle,avrebbe potuto sperare e aspettare provandoci soltanto un pò
.
Inutile dire che ho pianto come una fontana...
CITAZIONE
«So che la maggior parte della gente pensa che vivere nelle mie condizioni sia praticamente la cosa più terribile che possa capitare, ma potrebbe anche andare peggio. Potrei finire per non essere più in grado di respirare da solo o di parlare, oppure avere dei problemi circolatori che potrebbero implicare l’amputazione degli arti. Potrei essere ricoverato per un tempo indefinito. La mia non è una gran vita, Clark, ma quando penso a quanto potrebbe peggiorare certe notti resto disteso sul letto e mi manca il respiro.»
Deglutì. «E sai una cosa? Nessuno vuole sentir parlare di tutto questo. Nessuno vuole sentirti dire che sei spaventato, o che soffri, o che hai paura di morire per colpa di qualche stupida infezione presa per caso. Nessuno vuole sapere come ci si sente a essere consapevoli che non farai più sesso, non mangerai mai più il cibo che hai cucinato con le tue stesse mani o non potrai più tenere tuo figlio tra le braccia. Nessuno vuole sapere che qualche volta mi sento così intrappolato su questa sedia che ho soltanto voglia di gridare come un pazzo al pensiero di trascorrere un altro giorno inchiodato qui. […] Tutti vogliono vedere il lato positivo. Hanno bisogno che io veda il lato positivo. Hanno bisogno di credere che esista un lato positivo.»
CITAZIONE
«Ehi,Clark» disse. «Raccontami qualcosa di bello.» Guardai fuori dalla finestra l’azzurro terso del cielo svizzero e gli raccontai la storia di due persone. Due persone che non avrebbero dovuto incontrarsi e che non si erano piaciute molto quando si erano conosciute,ma che presto scoprirono di essere le sole due anime al mondo in grado di capirsi. E gli raccontai delle avventure ce avevano vissuto,dei luoghi che avevano visitato,delle cose che avevano visto e che non mi sarei mai immaginata.[…]Dipinsi il mondo che lui aveva creato per me,pieno di meraviglia e possibilità.
Per chi non lo sapesse a giugno esce il film tratto da questo libro.I protagonisti sono Emilia Clarke e Sam Claflin.
VideoEdited by AISHA* - 11/2/2016, 09:32