CITAZIONE
Inghilterra, 1270.
Marion Warenne, una fanciulla fragile ma allo stesso tempo coraggiosa, è praticamente tenuta prigioniera nel tetro castello di Baddersly da Harold Peaseley, uno zio avido e crudele, interessato unicamente alle grandi ricchezze della nipote.
Marion riesce a fuggire, ma la sua scorta viene eliminata e lei si salva solo grazie all'intervento dei valorosi fratelli de Burgh.
Dopo mesi sereni trascorsi in loro compagnia, le minacce di Peasley costringono i de Burgh a riconsegnargli la nipote, e al maggiore dei fratelli, Dunstan, soprannominato Il lupo del Wessex per il suo grande coraggio, viene affidato l'incarico di scortare la giovane a Baddersly.
Cammin facendo, però succede di tutto, tanto che Marion non esita a...
Rilegatura: Brossura
Pagine: 320
Editore: Harlequin Mondadori
Edizione: Novembre 2004 (Seconda Edizione)
Collana: Grandi Saghe Medievali
Lingua: Italiano
ISBN-13: 9771824391001
Commento Personale:Premetto che mi sono avvicinato a questa lettura perchè incuriosito dal titolo di uno degli altri volumi della serie (
"La strega e il cavaliere") e per la passione per gli argomenti storici in generale.
Il contenuto della quarta di copertina risulta intrigante, con tutti gli ingredienti che ci aspetteremmo in una storia d'amore ambientata nel medioevo: castelli, fanciulla fragile ed indifesa, parentela crudele e cavaliere senza macchia e senza paura.
In realtà la prima parte del volume, già riassunta nella quarta di copertina tanto che nulla svelo della vicenda parlandone, non risulta particolarmente originale.
La giovane pulzella, Marion Warenne, riesce a sfuggire al tentativo di assassinio da parte del crudele parente e trova rifugio presso la famiglia de Burgh, composta unicamente da maschi: sette fratelli celibi ed il loro padre; se per un attimo dimentichiamo il padre, qualche parallelismo con una nota fiaba dei fratelli Grimm potremmo anche riscontrarlo...
Il romanzo risulta comunque ben strutturato, con una trama forse non travolgente ma certamente accattivante e con risvolti inattesi.
Il personaggio meglio costruito è sicuramente quello di Marion Warenne, con un carattere e caratteristiche che la differenziano leggermente dallo stereotipo della donzella esile e bellissima che immancabilmente fa battere il cuori di ogni cavaliere, più o meno prode.
Forse più scontato Dunstan de Burgh: prestante, apparentemente disinteressato all'amore e concentrato nel proprio compito.
La cosa che meno ho apprezzato del romanzo è stato il linguaggio utilizzato a tratti proprio da Dunstan nel rivolgersi a Marion, che passa da "Scricciolo" a "Bel bocconcino", termini che non trovo molto in linea con una ambientazione legata all'
amor cortese.
Nel complesso
Il lupo del Wessex si è rivelato una lettura molto scorrevole e leggera, colma di buoni sentimenti, amore e passione, con una giusta dose di ottimismo che ci conduce fino all'immancabile lieto fine.
Il libro giusto per passare qualche ora con uno sguardo più fiducioso nel mondo e nell'amore, ovvero lo scopo per cui con ogni probabilità è stato scritto.
Chissà se leggerò anche gli altri volumi della saga...
Edited by AISHA* - 24/1/2017, 17:32