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Anna, Niccolò Ammaniti

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TOPIC_ICON5  view post Posted on 8/11/2015, 17:22
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civettina curiosa

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CITAZIONE
Immaginate una Sicilia misteriosa come un continente dimenticato, dove non c'è più elettricità e i cani selvatici ti inseguono sull'autostrada. Un virus spietato ha sterminato gli adulti e lasciato in vita i ragazzini. In questo mondo di cadaveri e oggetti inutili, i bambini giocano, combattono e amano. E ora immaginate Anna, tredici anni, e Astor, il fratellino di otto. In dote gli resta una voglia prepotente di sopravvivere e un quaderno dove la mamma ha lasciato le istruzioni per farcela.

Listino:€ 19,00
Editore:Einaudi
Collana:Einaudi. Stile libero big
Data uscita:29/09/2015
Pagine:380
EAN:9788806227753

Edited by AISHA* - 11/5/2023, 09:56
 
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view post Posted on 29/1/2016, 17:45
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Biting's excellent.
It's like kissing.
Only there's a winner.

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Non ho mai letto nulla di Ammaniti, quindi non ho punti di riferimento riguardo l'autore o il suo stile.
Quello che posso dire è che, in questa sorta di romanzo distopico con finta patina da romanzo di formazione, non c'è nulla di originale... o di formazione.
L'epidemia misteriosa che decima l'umanità ogni tanto torna di moda. Che sia un banale virus (come ne L'ombra dello scorpione di King o nella serie tv britannica I sopravvissuti) o qualcosa di più sofisticato (che trasforma in zombie o vampiri, stile The walking dead o The Strain), una sana epidemia che lascia pochi superstiti si è già vista.
Si è già vista quella particolare epidemia che lascia in vita solo bambini, giusto per colpirli non appena entrano nell'età adulta... cercatevi l'episodio Miri di Star Trek e vedrete i nostri eroi alle prese di ragazzini fuori controllo, in un mondo abbandonato dagli adulti, e seguiteli mentre si ricoprono di pittoresche macchie blu (che risaltano meglio e sono meno brutte da vedere in tv).
Il resto della storia non è tanto meglio.
Abbiamo ragazzini che adorano una strana creatura fluttuante (come sull'isola de Il signore delle mosche di Golding). Abbiamo il difficile viaggio verso una meta che dovrebbe portare alla salvezza (molti citano La strada di McCarthy ma, grazie all'ambientazione post apocalittica e alla regressione selvatica, fa anche tanto Mad Max senza auto) per finire con un finale aperto, che non porta speranza ma fastidio.

Lettura piatta, con poca identificazione in una preadolescente che si comporta a volte da casalinga disperata, altre da eroina da invincibile... ma che mai ha pensato a cacciare qualche animale o ripulire l'orto di casa.
Ma, grandi o piccoli, quasi nessuno sembra averci pensato... esempio di generazioni moderne, incapaci di inventiva o poca inventiva dell'autore.
Non lo sapremo mai...

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view post Posted on 3/3/2017, 13:49
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civettina curiosa

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Bello e interessante.

All’inizio, dato il tipo di storia, mi ha ricordato La strada di McCarthy ma l’angoscia che mi ha accompagnata nel corso di tutto quel libro qui per fortuna non c’è stata, poi anche il libro ha preso una via diversa. Ci sono state alcune scene piuttosto forti per me
sono rimasta ad esempio molto scossa, all’inizio, con le 2 lotte di Anna con il cane
ma angoscia vera e propria non l’ho mai provata.

La storia praticamente è questa: esiste un mondo devastato da un virus detto la Rossa (sembra partito dal Belgio) che ha ucciso tutti gli adulti mentre sono sopravvissuti solo i bambini. La storia si svolge in particolare in Sicilia, dove Anna, tredicenne, e suo fratello Astor più piccolo devono farsi forza a vicenda per procacciarsi cibo per continuare a vivere. Ovviamente non sarà facile, dal momento che dall’inizio dell’epidemia sono già trascorsi alcuni anni e quindi non è quasi più possibile trovare qualcosa nelle case e nei negozi già pesantemente saccheggiati ma basterà qualche astuzia e anche molta fortuna per trovare ancora qualcosa di commestibile ma soprattutto di lunga durata.
Che Ammaniti scrivesse bene lo sapevo già dal momento che questo non è il suo primo libro che leggo, però che riuscisse a farmi appassionare ad una storia di questo tipo con ambientazione post apocalittica è una novità perché non amo molto questo genere, anzi, diciamo che non lo amo affatto ma ho dovuto leggerne uno per il flash book mob. Diciamo che mi sono fidata dell’autore e ho fatto bene.

Tra le cose che mi sono piaciute di più metto sicuramente il “Quaderno delle Cose Importanti” scritto dalla madre di Anna e lasciato in eredità ai figli. Il fatto che Anna e il fratello potessero avere già delle nozioni su quello che sarebbe successo in futuro è stato un grande punto a favore della storia, grazie a questo Anna ha imparato molto molto e molto altro lo ha imparato semplicemente cercando di sopravvivere.

Bella la prima parte perché ci si fa un’idea della storia e dei personaggi, bella la seconda perché c’è la ricerca
, ma quello che mi è piaciuto di più è stato il nuovo incontro del maremmano con Anna anche se ovviamente alla fine mi ha fatto piacere scoprire che Pietro era riuscito a portare in salvo Astor.
Nella terza parte c’è invece la speranza
, di poter andare via dall’isola per trovare gente che possa curare la Rossa, peccato solo per Pietro. Bellissima la scena con Coccolone che dopo essersi rifiutato di salire sul pedalò li ha poi raggiunti a nuoto. Lo dico sempre io che quando ci sono dei cani nelle storie si provano emozioni particolari e quella scena ne è la prova.

Il finale mi è piaciuto, in una storia come questa non avrei voluto leggerne uno diverso da questo.

Bravo Ammaniti, come sempre. :clapv2.gif:
 
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view post Posted on 10/5/2023, 16:51
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L’ho iniziato per la categoria “distopici”
Per il momento mi colloco a metà strada tra le 2 opinioni discordanti :XD:
Vedremo alla fine…
 
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view post Posted on 17/5/2023, 10:25
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Finito, e sinceramente non mi è piaciuto

Non ho mai letto nulla di Ammaniti, ed il distopico non è il mio genere, l’ho letto solo per la sfida dei generi, attratta dal titolo
Sinceramente, lo splatter ed il macabro presenti e descritti, li ho trovati eccessivamente morbosi, inutili e disturbanti
vedasi ad esempio la descrizione della decomposizione del cadavere della madre di Anna :sick:


La morale che giustifica il ricorso a queste descrizioni, dove sarebbe? Saró io a non averla capita, ma anche le scene di violenza, come quella con il cane, non so giustificarle, in relazione allo sviluppo di una trama che non è proprio nulla di che
All’epoca anche in Cujo di King, che pure parla di animali violenti, non avevo capito il messaggio di fondo
Coccolone almeno si redime, anche se non mi è chiaro il perché

ma parliamo di tutt’altro spessore di scrittura ed intensità

Quoto green, interessante l’idea del quaderno ma è stata approfondita poco, direi anzi che si è persa per la strada
Troppo inverosimile poi come
Un bambino ed una ragazzina attraversino da soli lo stretto di messina, con un pedalò!

Tutto questo per lasciarci con un paio di scarpe :XD:
Mi allineo quindi all’opinione di taksya
 
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view post Posted on 17/5/2023, 12:00
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civettina curiosa

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Ovviamente non lo ricordo nel dettaglio essendo trascorso molto tempo da quando l'ho letto, ma io adoro Ammaniti, forse sono stata un po' di parte con il mio commento. E dire che anche io non amo il genere distopico, ma lui per me racconta le storie così bene che evidentemente mi ha catturata lo stesso nonostante il genere trattato.
 
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5 replies since 8/11/2015, 17:22   101 views
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