(non me ne abbia Montale se non ho scelto l'edizione con la sua traduzione. Ho optato per questa per due motivi:
1. è più recente e per chi deve necessariamente leggere la traduzione è meno ostica e più scorrevole
2. l'ho sviscerata a fondo all'università, avendo avuto il piacere/l'onore di avere come docente e preside di facoltà (e pure come controrelatore alla discussione della tesi
) proprio il prof. Bertinetti che oltre ad essere un pozzo di conoscenza è un letterato appassionato come pochi)
Oggi ricorre il quattrocentenario della morte di Shakespeare: mi è sembrata l'occasione giusta per riprendere in mano Amleto, che è secondo me la miglior opera in assoluto del Bardo. Non so perchè questo principino abbia su di me questo effetto, ma lo amo profondamente.
Tra le pagine di questa tragedia (genere tra l'altro che solitamente non mi fa impazzire) c'è tutto. Amore, vendetta, confusione e soprattutto passione. Trasuda di passione ed emozione. E ad ogni lettura mi lascia senza fiato, di stucco, come fosse la prima volta.
Amleto è senza dubbio uno dei miei personaggi preferiti di tutto il panorama letterario incontrato fin'ora. Ed è tra le sue pagine che si trova la più bella dichiarazione d'amore di tutti i tempi:
Doubt thou the stars are fire
Doubt thou the sun doth move
Doubt truth to be a liar
But never doubt I love(Dubita che di fuoco siano gli astri
Dubita che si muova il sole
Dubita che menzognero sia il vero
Ma non dubitare mai del mio amore)
Rileggetelo, quando avete tempo. E se non l'avete mai fatto, fatelo.
Non ve ne pentirete.
5/5