| | Circolo chiuso - Saga dei Brocchi, vol. 2 - Jonathan Coe | |
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| | CITAZIONE Alle soglie del capodanno del 2000 Claire Newman, reduce da un matrimonio fallito e da un lungo soggiorno in Italia, decide di tornare in Inghilterra, nella sua vecchia città di Birmingham. Pensa sia venuto il momento, dopo più di vent'anni, di scoprire definitivamente cosa sia successo a sua sorella Miriam, scomparsa misteriosamente all'improvviso nel 1978. Tornare a Birmingham significa anche rientrare in contatto con amici e conoscenti persi di vista e riannodare rapporti complessi, quello con suo figlio, per esempio, che aveva deciso di restare a vivere con il padre in Inghilterra. Pochissimi giorni dopo il rientro, incontra per caso un vecchio amico, Benjamin Trotter, in compagnia di una bellissima ragazza, Malvina: Claire sospetta che tra i due possa esserci qualcosa, mentre in realtà Malvina, della quale nulla si sa fino alla fine del romanzo, è innamorata di Paul Trotter, fratello di Benjamin e deputato laburista. Questi e altri personaggi sono delle vecchie conoscenze per chi ha letto La banda dei brocchi, lasciate alla fine del liceo: attorno a loro ruotano eventi privati e pubblici che, con grande naturalezza, formano un impasto unico. Assistiamo all'ascesa di Tony Blair al potere e alla conseguente svolta del partito laburista e delle sue politiche; vediamo il dramma del lavoro sottoposto alla morsa e alle costrizioni della globalizzazione; le conseguenze dell'11 settembre fino alla guerra in Iraq. Insomma, neanche in questo romanzo manca la pienezza cui Jonathan Coe ci ha abituati: infatti, sebbene sia in sé compiuto, preso insieme a La banda dei brocchi (anni settanta) e a La famiglia Winshaw (anni ottanta), il Circolo chiuso rappresenta la conclusione di un grande affresco del recente passato e del presente dell'Inghilterra. Copertina flessibile: 403 pagine Editore: Feltrinelli; 5 edizione (9 luglio 2014) Collana: Universale economica Lingua: Italiano ISBN-10: 8807884968 TAG: InghilterraEdited by AISHA* - 17/1/2017, 12:20
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| | Avevo lasciato i protagonisti de "La banda dei brocchi" liberi di crescere e di affrontare finalmente la vita. Li ho ritrovati qui, vent'anni dopo, scialbi, perdenti, grigi e noiosi.
Non è questo il seguito che mi aspettavo. Prima di tutto, perchè è stato dato un sacco di spazio a Paul che era uno dei personaggi più antipatici del gruppo (e che onestamente era un ottimo "elemento di disturbo", ma come protagonista è davvero noioso e banale e prevedibile e *aggiungere altro aggettivo negativo a caso*) e poi perchè non ho trovato la stessa atmosfera, la stessa verve, nè nella storia e tanto meno nei personaggi.
Vengono risolti "misteri" lasciati aperti nel libro precedente, che potevano tranquillamente rimanere punti aperti, per quanto mi riguarda. Anche perchè la banalità delle scoperte è stata chiara e lampante sin dalle primissime pagine.
Come sempre, ottima la struttura narrativa. Ma questa volta non è sufficiente a reggere un romanzo di cui non si sentiva affatto la necessità. Mi dispiace Jonathan, ma qui hai toppato.
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| | CITAZIONE (Ponga @ 2/1/2017, 09:27) Questi e altri personaggi sono delle vecchie conoscenze per chi ha letto La banda dei brocchi ...mmm quindi lo inseriamo nelle serie direi, se i personaggi sono gli stessi
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| | Avevo il dilemma quando ho aperto le schede ma poi non li ho messi in serie perchè sono in realtà due libri autonomi e autoconclusivi. Nel senso che sì, i personaggi si conoscono già, però non è fondamentale leggerli in ordine. Il fatto che siano legati è un'aggiunta. Leggendoli anche invertiti, ad esempio, non è che stai a "rovinarti" la sorpresa o altro (anche perchè ambientandoli a 20 anni di distanza è molto facile anche giustificare le differenze nel carattere dei personaggi eccetera eccetera). Le linee narrative sono ben distinte. Non so se mi sono spiegata
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| | CITAZIONE (Ponga @ 17/1/2017, 11:39) Avevo il dilemma quando ho aperto le schede ma poi non li ho messi in serie perchè sono in realtà due libri autonomi e autoconclusivi. Nel senso che sì, i personaggi si conoscono già, però non è fondamentale leggerli in ordine. Il fatto che siano legati è un'aggiunta. Leggendoli anche invertiti, ad esempio, non è che stai a "rovinarti" la sorpresa o altro (anche perchè ambientandoli a 20 anni di distanza è molto facile anche giustificare le differenze nel carattere dei personaggi eccetera eccetera). Le linee narrative sono ben distinte. Non so se mi sono spiegata Sì, però abbiamo sempre messo in serie qulli con gli stessi personaggi o la stessa ambientazione
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| | Allora lo modifico in serie!
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| 5 replies since 2/1/2017, 09:27 65 views |
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