4/5
Il libro mi è piaciuto, bella l' idea, belli i luoghi, ti vien voglia di andarci a fare un giro, non fosse che in Normandia e Bretagna c'è un meteo infame!
Senza far spoiler è quasi impossibile parlare di questo romanzo, all'inizio ti lascia un alone di mistero, quando dice
tre donne cercano di fuggire, ma solo una ci riesce, una si chiamava Fanett, una Stephanie e poi ci sono io
I nomi tutto si gioca
sui nomi dei protagonisti, o meglio sugli "pseudo" come dicono oltralpe, genialata, non l'avevo capito
L'autore è furbo con i tempi
chi avrebbe immaginato che le foto sono da pellicola? Nessun accenno a dispositivi che potessero tradire l'epoca dellle narrazioni, ma a pensarci bene, col senno di poi, Fanette non parlerà mai di mezzi a motore, Stephanie di internet, ma si è così presi dall'intreccio che non si nota.
Parliamo del cane, una pietra preziosa in un bel castone, il romanzo
di chi è il cane? Anzi di chi sono i cani? L'unico punto in cui si vacilla è quando viene ucciso Neptune, lì si ha un attimo di smarrimento, poi tutto viene rivelato
Il finale mi è piaciuto, l'autore voleva tirarci fuori una lacrimuccia, non è finita finchè è finita.
Concludendo, non è un giallo, perchè indizi per trovare il colpevole non ce ne sono, è una bella storia, triste, di soggiogazione, di imparità, un thriller nel quale la trama poliziesca non è la principale.
Da leggere assolutamente.