Quelli Che i Libri - Forum Libri e Letteratura

Tao Te Ching. Il libro della Via e della Virtù, Lao Tzu

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 17/11/2020, 14:27
Avatar

権叔父

Group:
Member
Posts:
1,125

Status:


ba7453ad11da74c3e5dd4829a5152a64_w240_h_mw_mh_cs_cx_cy

CITAZIONE
Forse nessun testo, come il Tao-tê-ching, racchiude tanta sapienza in così poche parole. Scritto, secondo la tradizione cinese, nel VI secolo a.C. dal leggendario Lao-tzu e, secondo i filologi, in un’età oscillante fra il VI e il III secolo a.C., il Tao-tê-ching è il libro del fondatore della religione e della scuola filosofica taoista. Ma la dottrina esposta in questa breve opera non nasce certo con Lao-tzu. Bisogna dire, anzi, che proprio il Tao-tê-ching ci introduce a quelle categorie senza le quali una larga parte della civiltà cinese arcaica ci sarebbe affatto incomprensibile: il Tao, la «Via», regolatore della totalità; il Tê, «Virtù», ma piuttosto nel senso di «potenza magica»; lo Yin e lo Yang, princìpi femminile e maschile; il Wu wei, «Non-agire», ricetta della suprema efficacia. Tali categorie sono al tempo stesso cosmiche, personali, politiche, sociali, sapienziali, e ci appaiono in brevi frasi illusoriamente semplici, che hanno una risonanza senza fine, quella di un insegnamento che è insieme il massimo della paradossalità e il massimo dell’evidenza.
Questo testo meraviglioso fu giudicato da Marcel Granet «propriamente intraducibile» – e forse anche per questo è uno dei testi orientali che hanno avuto più traduzioni in Occidente, alcune assai importanti, come quelle di Wilhelm e di Waley, molte altre assolutamente inadeguate. Quella che qui si presenta è opera del grande sinologo olandese J.J.L. Duyvendak: abbastanza recente, ma ormai classica, è il risultato di una vera «lotta corpo a corpo con il testo stesso» e ci offre non solo delle soluzioni linguistiche letterariamente felicissime, ma anche un prezioso commento, dove Duyvendak illumina tutti i punti decisivi del testo, segnalandone ogni volta le difficoltà e riportando le varie interpretazioni che ne sono state date da commentatori cinesi e occidentali. Inoltre, Duyvendak ha ritenuto indispensabile sottoporre a un’analisi filologica serrata il testo tradizionale, che è arrivato a noi attraverso vicende travagliatissime e in uno stato assai incerto, e ha potuto così darcene una sua ricostruzione critica che il lettore troverà alla fine del volume, accanto al testo tradizionale stesso.

Traduzione: Anna Devoto
Editore/Collana: Biblioteca Adelphi, 46
Anno: 1973, 11ª ediz., pp. 266
Isbn: 9788845900808


- - -

Commento personale:

道 è la Via, il principio unificatore dell'esistente e il percorso che il Cielo, la Terra e i Diecimila esseri seguono armoniosamente; 德 è la Virtù naturale, la capacità di essere al proprio posto. Nella Via il buono e il cattivo, il piccolo e il grande, lo stretto e il largo, tutti gli opposti si ritrovano annullati e completati come effetto dell'eterno divenire delle cose, ma non c'è una reale opposizione. Nel Tao Te Ching (o forse Dao De Jing? Oppure Tao Tze Kung? Già solo il titolo, per la natura intrinsecamente diversa delle lingue cinesi rispetto alla nostra, pone seri problemi) il fantomatico Lao Tzu (o è Lao Zi?) dà istruzioni su come seguire la Via e governare propriamente i sudditi oltre che gestire l'Impero. L'unico modo di seguire la Via è praticando in non-agire, mantendendo un atteggiamento simile alla sospensione del giudizio degli stoici: i sudditi devono lavorare, non sapere, e credere che quanto il Principe fa (ma sarebbe più opportuno dire "quanto accade in conseguenza del non agire del Principe") sia opera e merito loro, solo così si può evitare che gli stolti minino la stabilità dell'Impero con le loro invidie sotterranee e i malumori venerei. Ne deriva che il Principe non deve né vantarsi, né dar mostra di sé, né far pesare attivamente la propria autorità: in questo c'è forse il nucleo archetipico di quello che noi chiamiamo "condizionamento sociale".
Credo sia inutile dire che questo tipo di approccio non ha mai conosciuto particolare fortuna (tranne che nella prima dinastia Tang, ma per ragioni puramente ideologiche: i Tang sostenevano di essere discendenti di Lao Tzu, uno spettro della storia cinese). Gli umani, quando ghermiscono il potere, non possono non lasciarsi invasare dalla sete non solo di altro potere, ma anche di autorità: molto banalmente, devono far vedere chi comanda. E' per questo che in maniera molto superficiale si può dire che il Daoismo è una delle tante filosofie asiatiche che mira ad annullare l'umanità degli esseri umani: come il buddhismo pretende che l'uomo rinunci alle sue passioni e ai suoi desideri per fermare l'eterno ciclo della ruota che incatena gli esseri, così il daoismo pretende che i governanti siano dei statuari e i sudditi degli animali il cui unico desiderio sia sopravvivere.
Al di là dell'atteggiamento politico consigliato da Lao Tzu, le idee per così dire "metafisiche" sono così semplici che è sorprendente che nessuno in Occidente vi sia soffermato: è appena necessario citare la "banale" idea che un vaso sia più utile da vuoto che da pieno per rilevare l'astrusità e l'incompletezza dei sistemi filosofici dagli antichi greci all'Europa Occidentale.
C'è poi un'altra questione: il testo è oscurissimo e corrotto ed esistono interpretazioni diametralmente opposte riguardo agli stessi passi. Che cosa stiamo leggendo dunque quando leggiamo il Libro della Via e della Virtù? Stiamo leggendo ciò che Lao Tzu voleva dirci? Sembra difficile, visto che non sappiamo né se sia esistito, né se questo sia il suo vero nome. Stiamo leggendo ciò che i cinesi nel corso dei secoli hanno estrapolato dalla sua filosofia e hanno voluto incorporare nella loro cultura? Può darsi, ma anche gli studiosi cinesi discordano su come interpretare il Libro. Stiamo allora leggendo l'interpretazione dello studioso di turno, in bilico tra dottrina filosofica e studi filologici? Direi che è l'opzione più accettabile, se non fosse che ogni interprete è vincolato a ciò che è stato detto/scritto prima di lui, e non può ricreare a piacimento ciò che vuole se è un vero professionista.
Già solo capire che cosa sia il Libro è difficile: cercare di capire esattamente che cosa dica è secondo me molto azzardato.

Nota all'edizione Adelphi: la sconsiglio a chi fosse interessato alla dottrina in sé del Taoismo perché il curatore si concentra quasi interamente su aspetti filologici e di ricostruzione del testo originale più che sull'interpretazione di quanto detto da Lao Tzu.
 
Top
view post Posted on 19/11/2020, 08:52
Avatar

Advanced Member

Group:
QCiL
Posts:
9,700
Location:
Piemount

Status:


Mia figlia studia cinese, per simbiosi un po' arriva anche a me :)
Già una traduzione è complessa, come dice Zio, perché la loro grammatica primitiva mal si presta alla trasposizione nelle nuove lingue occidentali, poi ovviamente ogni traduttore, o magari lettore di un testo precedente ci mette del suo.
Diecimila per i cinesi vuol dire "tantissimo", quindi dipende dal contesto capire se si parla di un numero o di un'iperbole.
Faticaccia tradurre il cinese moderno, chissà quello di 2500 anni fa.
 
Top
view post Posted on 19/11/2020, 10:17
Avatar

権叔父

Group:
Member
Posts:
1,125

Status:


Infatti Dan, io non studio mandarino ma mi sono interessato alla lingua per motivi linguistici: le lingue sinitiche sono molto affascinanti proprio perché diversissime dalle lingue europee sotto ogni aspetto (anche se tipologicamente il mandarino è curiosamente simile all'inglese).
Tanto di cappello a tua figlia :b: Vuole fare la traduttrice, interprete o simili?

Duyvendak interpreta "diecimila esseri" come "gli esseri umani" (nel senso degli esseri umani di cui valga la pena parlare, cioè i sudditi dell'Impero).
 
Top
view post Posted on 19/11/2020, 20:21
Avatar

Advanced Member

Group:
QCiL
Posts:
9,700
Location:
Piemount

Status:


Chi lo sa cosa potrà fare un giorno? E' ancora presto, certo è uno strumento che apre tante porte oggi come oggi.
Che poi "mandarino" deriva dal portoghese "mandar" comandare, quindi la lingua di chi comanda. :)
 
Top
3 replies since 17/11/2020, 14:27   56 views
  Share