Quelli Che i Libri - Forum Libri e Letteratura

La tecnologia è religione, Chiara Valerio

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 23/6/2023, 18:53
Avatar

権叔父

Group:
Member
Posts:
1,125

Status:


978880625186HIG

Siamo tutti abituati all'esperienza di premere un tasto e vedere qualcosa accadere. Il verbo della scienza è provare, quello di tecnologia e religione è credere. La religione si interessa della salvezza dell'anima nei cieli e la tecnologia della conservazione dei dati nel cloud.

Autrice: Chiara Valerio
Anno: 2023
Editore: Einaudi (Vele)
Pagine: 128 pp
ISBN: 9788806251864


¥


Non amo particolarmente questo tipo di opere che sono un misto tra monologhi e sproloqui infarciti di esperienze personali aneddoti e pensieri più o meno sciolti, perché non colgono mai il punto di ciò che l'autore si prefigge e danno una sensazione di caos mentale anche quando così non è. Infatti la tesi (o forse sarebbe meglio dire: l'intuizione) dell'autrice è molto chiara nel nocciolo ma circonvoluta nell'esposizione: l'approccio alla tecnologia dell'uomo moderno è simile a ciò che in tempi più antichi (ma neanche tanto) gli esseri umani provavano per il religioso, ciò a cui ci si relaziona con fede senza indagare cause e problematiche. Per confermare questa idea basta solo citare come l'idea di "progresso tecnologico (che fino a non tanto tempo fa era anche e uguale al progresso industriale)" inarrestabile sia assunto da tutti noi come scontato, inevitabile e benefico, e per anni lo si sia perseguito come uno stile di vita senza minimamente pensare alle conseguenze di nuovi modi di produzione o a dilemmi etico-morali che gli avanzamenti tecnologici ci portano ad affrontare.
Ma in realtà l'idea più inquietante e rivelatrice che compare nel libro è questa: che nella loro essenza la tecnologia e la scienza sono due cose distinte e, per l'uomo comune, opposte. Infatti laddove la scienza si basa sul pensiero critico e la formulazione di ipotesi di cui si verifica puntualmente la validità, la tecnologia in quasi ogni sua materializzazione è un datum su cui gli utenti medi non si pongono alcuna domanda. Nell'immaginario comune la tecnologia serve la scienza e senza la prima la seconda avrebbe fatto ben pochi progressi. Ma la realtà è che la tecnologia senza un pensiero scientifico dietro è materia morta. Per esempio, come fa una presa elettrica a permettermi di vedere migliaia di canali su uno schermo fatto di chissà quale materiale (sarà vetro? Boh) e comandarlo con un bastone di plastica (ma sarà poi plastica?)? Come fanno questi palmari che ci portiamo appresso a permetterci di comunicare con persone dall'altra parte del mondo e a fare infinite altre cose considerando le loro dimensione? Che cosa c'è esattamente dentro?
Questi sono solo due oggetti degli oggetti con cui ci relazioniamo nella quotidianità di cui abbiamo coscienza, ma in realtà gli enti "misteriosi" di cui non capiamo il funzionamento con cui entriamo a contatto sono tantissimi. Ma anche di questi due oggetti noi abbiamo un'immagine distorta: per noi non sono ciò che effettivamente sono, prodotti di un certo numero di componenti, ma sono le funzionalità che ci possono offrire e basta.
Diamo per scontato queste e molte altre cose che ci vengono servite su display d'argento senza generalmente chiederci nulla sul loro funzionamento e sul loro impatto. Non ci poniamo mai la domande se ci sia un costo all'ultilizzo di tecnologie e sistemi che ci sembrano gratuiti e scontati, anzi dovuti.
Nemmeno l'autrice lo fa, a dire il vero, ma offre il giusto spunto perché noi intraprendiamo questo viaggio indipendentemente, applicando un po' di rigore scientifico alla tecnologia.
Ci vediamo alla recensione di Inferno digitale di Guillaume Pitron.
 
Top
0 replies since 23/6/2023, 18:53   17 views
  Share