di Alessandro Fullin, con Anna Meacci, Alessandro Fullin e Filippo Pagotto
Regia Roberto Piana
"Tre giovani attori del teatro comico italiano, un testo liberamente ispirato alle opere del gran
fustigatore del perbenismo dell'Inghilterra vittoriana e come ambientazione un esclusivo party del "bel mondo"
dell'aristocrazia inglese. Sono gli elementi della piéce "Un delitto senza importanza: chi ha ucciso Oscar Wilde?"
Oscar Wilde, muore a Parigi nel 1900 di malattia nella misera stanza di un albergo d'infima categoria,
assistito da pochi amici fedeli e oberato dai debiti.
Stravolgendo la verità storica Alessandro Fullin - anche autore del testo - invece
immagina per il celebre scrittore irlandese una morte per mano di un misterioso
assassino. Sul palcoscenico Anna, Filippo e Alessandro danno vita ad un'allegra "yellow
comedy" che si snoda in una girandola di situazioni paradossali, divertenti citazioni,
raffinati aforismi, le immancabili indagini e colpi di scena.
La vicenda prende il via quando, ad un riservato party nella residenza scozzese di Lady
Windermere tra gentildonne ingioiellate, cappellini Principe di Galles, lord impettiti in
smoking e gli inevitabili bassotti, viene trovato assassinato Oscar Wilde. Subito il caso si tinge di giallo:
chi ha commesso il delitto? E qual è il movente? Lady Bracknell, decide di condurre di persona le indagini,
interroga tutti i presenti, una poco affidabile combriccola di potenziali assassini: la romantica americana,
la madre pragmatica, la governante ninfomane, il dandy sculettante, il canonico un po' gay. Il tutto ovviamente
condito con i migliori aforismi di Wilde. A far da cornice alla commedia una sorta di visita guidata nella bottega di
un rigattiere fin de siecle tra quadri preraffaelliti, Salomè tentatrici e tentate, mosaici e nostalgia di Bisanzio,
gite in giardino a vedere i giardinieri che tagliano le rose e fan le marchette.
In quest'ambientazione che richiama le atmosfere e i costumi della borghesia vittoriana
con la sua oppressiva moralità, tanto combattuta e dissacrata dallo scrittore irlandese,
Alessandro Fullin, Anna Meacci e Filippo Pagotto con l'indiscusso talento comico degli
artisti di rango, cambiano abito e umore e tra mille colpi di scena svolgono le
sorprendenti indagini per un finale a sorpresa."
...Carinissimo davvero, un umorismo garbato (come direbbe mia nonna) che lascia un sorriso quasi costante per tutta la durata dello spettacolo...salvo qualche episodio davvero comico. Bravissimi gli attori, tra di loro molto diversi ma ugualmente "generosi" nell'offrirsi al pubblico...insomma, consigliatissimo per un'oretta di intrattenimento piacevole e divertente.