Le suonerie di Dom, altrimenti eccitazioni mentali

AHI AHI AHI

ANNA COTANTO AMOR
NON MI VA GIU ’

SEI TUTTO PER ME
LA MIA VITA
LE MIE PENE

IL TUO SPLENDORE
DI PER SE FULGENTE
AMMALIA IL MIO COR
RUGGENTE
IN QUESTA DOLCE
NOTTE D’ INCANTO
FREMENTE

FINALMENTE
VEGGIO LA LUCE
SULLO STIPITE
DELLA PORTA
LA LUNA SOLITATIA
SUL COLLE IGUMENEO

O DOLCE ANCELLA
SOTTIL E’ IL NOSTRO
SENTIMENTO
LEGGERO COME
FOGLIE AL VENTO IL TUO
ROMOR DI VESTALE
IN FIAMME

AH DOLCE FRUSCIO
DALLE NOTE CHIARE
E DALLE NOTTI INSONNI
FAMMI APPARIR
I TUOI GIULIVI OCCHI
PERENNI

CiaO AISHA*

L' ho dedicata in tono scherzoso e confidenziale
all'ottima annavargiu , che già conoscevo su qforum.
Spero però di non essere frainteso : non mi permetterei
mai e poi mai di usare un tono di questo tipo fuori da uno
scherzoso complimento da dedicare ad una persona
simpatica.

¶¥¾

Ma no Dom, non ho frainteso! Ma chi eri su qforum

E poi una mica si sente chiamare tutti i giorni "O DOLCE ANCELLA"

spiacente deludervi su qforun ero un semplice
lettore , occasionalmente vedevo scriverci un
mio amico.

Dobbiamo dedurre che avevi un amico un po' .... forte e combattivo?

Questa seconda composizione la dedico
ad AISHA ( la nostra Admin )


Incanto

Niente più folle
del cero sontuoso
che domina la valle sconsolata
del papavero viziato che scorge
la luna melanconica
del finito nell’ immensità

Luci e penombre
abbarbicate nella notte
baluginante
dell’ orgoglio divino

Pendule chiome d’ olivi
salici che sciamano pensili pensieri sul lago
l’ amore fradicio per la vita
terra incolta di fiori avvizziti

Il ferino incontra l’arcano
in un nido d’api
a coturno dei biondi
dicotiledoni
nel giardino il flash
sereno del battito d’ ali


¥¾

Ciao
E' stato il mio amico ad iniziarmi e convincermi
finalmente di uscire dal guscio !

Ma chi sarà mai questo amico? Un uomo misterioso assai

Immobile come uno spettro

Resto fermo dove sono
sotto questo cielo impervio
irraggiungibile irreale
maleficio del bene

Nessuno sa
pure tanti ascoltano
i più parlan tanto
ognuno ha bisogno
d’ estendersi verso
l’ infinito

Venere discinta nudità
agreste marina
deve sciogliere
tutti i nodi
e nessun lieve
come dolce fruscio
singulto
dell’ anima

Nella notte atroce
danzano
le candele
che spengon la luce
dell’ intelletto

E’ tardo il tuo lume
fioco il tuo foco
Euridice tende il filo
nel telaio degli anni
ogni certezza è vanità
anche tutto
ciò che non si sa
ha smisurata ragione
d’ essere più d’ ogni cosa
dovunque
segue il passo le tue preghiere
le tue bramosie
vergine madre afflitta
dall’ eterno dolore del parto

Eva fece fiorire
la civiltà
ma un intruso
maschera
il suo volto oblungo

¥¾

Ti dico un po’ come la vedo , ma non mi censurate :

Poesia è sentire la musica nelle parole
come il canto ammaliatrice delle sirene ,
i poeti greci venivano chiamati cantori..
Tutti i suoi termini devono concorrere a ciò
sia attraverso l’anafora , la rima anche occasionale ,
la melodiosa immagine metaforica , che la scioltezza stessa
del linguaggio ; se la poesia scioglie i nodi dell’ animo
il linguaggio ne va a ruota e l’ interazioni interne
fra tutte le parti d’ un canto devono vibrare come strumenti
d’ un ‘ orchestra , l’ orchestra dell’ anima .
La poesia deve disseppellire i suoni dagli stadi più
profondi della coscienza , quelli che poi la filosofia ,
quando possibile , dovrebbe isolare come momenti
esistenziali , differenza fra suggestione e ragione .
Per inciso anche la non melodia e il caos
possono esprimere stadi corrotti e deviati dell’ animo ,
così come nella musica dodecafonica .