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Brindisi, bomba esplode davanti a scuola.

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view post Posted on 19/5/2012, 16:22
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Due bombe artigianali deflagrano davanti alla scuola Morvillo-Falcone. Muore una ragazza. Un'altra è in pericolo di vita. Gli inquirenti propendono per la pista mafiosa: possibile coinvolgimento della Sacra Corona Unita. Scettico il sindaco di Brindisi.
Due morti e sei feriti. È il bilancio dell'esplosione di un ordigno avvenuta davanti all'istituto femminile Morvillo-Falcone (il luogo dell'esplosione) per la moda e il turismo di Brindisi verso le 7.45 di questa mattina.
A esplodere due bombe artigianali, assemblate a partire da tre bombole di gpl, trovate vicino a un cassonetto della raccolta differenziata.
Una vittima, 5 ricoverati

Una studentessa, Melissa Bassi, di 16 anni (foto), colpita dall'esplosione, è deceduta poco dopo. Ad annunciarlo l'assessore alla Protezione Civile Fabiano Amati, poco dopo aver dato il via alle operazioni di soccorso.

Una seconda ragazza, Veronica Capodieci, anche lei di Mesagne, è stata operata in condizioni gravissime, con ustioni su tutto il corpo. In condizioni disperate, non è morta, come annunciato in un primo momento dalla stampa locale. Altri sei feriti sono stati trasportati d'urgenza all'ospedale Perrino.

Un comunicato diramato dall'ospedale di Brindisi e dall'Asl locale parla di cinque studentesse ancora ricoverate, di cui una - Veronica Capodieci - gravvisima.
Cinque le dimissioni. Due pazienti sono in prognosi riservata, al Centro Grandi Ustioni. Una di queste è stata sottoposta a intervento chirurgico. Altre due studentesse sono state ricoverate in Chirurgia plastica, una con ferite alle gambe e un’altra con ustioni di primo e secondo grado sul 20 per cento del corpo.
Le indagini: mafia o il gesto di uno squilibrato

Due le piste più probabili. Da una parte la pista mafiosa. La scuola si trova a poco più di 100 metri dal tribunale cittadino. Da Brindisi deve transitare oggi la Carovana della legalità. Inoltre tra pochi giorni, il 23 maggio, si celebrerà il ventesimo anniversario della strage di Capaci, nella quale morì anche il magistrato Francesca Morvillo, a cui la scuola è dedicata. Gli studenti dell'istituto avevano anche vinto il Primo Premio della 1/a Edizione del concorso sulla legalità.

Inoltre gli studenti colpiti sarebbero tutti di Mesagne, dove alcuni giorni orsono il presidente della commissione antiracket Fabio Marini era rimasto coinvolto in un attentato: la sua auto era saltata in aria.
Non è comunque detto ci sia un collegamento diretto tra i due fatti. Certo è che nel brindisino negli ultimi giorni si è assistito a una recrudescenza di fatti criminali, che aveva portato anche a un incontro con il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri.

Al vaglio la tesi che dietro l'attentato possa celarsi un messaggio della Sacra Corona Unita, organizzazione mafiosa con a disposizione ingenti quantitativi di armi ed esplosivi. Lo scorso 9 maggio gli investigatori avevano messo a segno un colpo contro di loro proprio a Mesagne, fermando 16 persone per delitti vari, dall'associazione di stampo mafioso, all'incendio aggravato. Secondo fonti investigative si potrebbe trattare di una sorta di "strategia della" tensione sullo stampo di quella del 1993. Non è per ora esclusa neppure la possibilità del gesto di un folle.

Il sindaco di Brindisi Consales, sentito da SkyTg24, non ha voluto chiudere nessuna possibilità. Dalla "pista anarchica" fino a un gesto isolato, sottolineando però le "modalità che non hanno nulla a che fare con la criminalità organizzata".
Come è avvenuta l'esplosione

Quello che è certo è che l'ordigno è stato azionato a distanza da un timer, di cui è stato ritrovato un frammento. Gli ordigni sarebbero esplosi - secondo TeleNorba - dieci minuti prima dell'orario previsto, ovvero delle 7.50. L'orario era stato scelto per causare il maggior numero di vittime possibili. In un primo momento si pensava le bombe fossero state nascoste nel cassonetto e azionate a distanza. Secondo l'ultima ricostruzione sarebbero invece stata posate su un muretto vicino al cancello secondario della scuola
http://www.ilgiornale.it/cronache/brindisi...ge=0-comments=1

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Gratteri: questo attentato stride con la tradizione delle mafie

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«Le mafie cercano consenso e questo attentato va assolutamente in senso opposto. La mafia che conosco io e che mi hanno aiutato a conoscere in profondità non fa esplodere bombe in una scuola": non usa mezzi termini Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Repubblica a Reggio Calabria, che oggi a Reggio Emilia si è trovato di fronte ad una platea di studenti e studentesse per parlare di mafia e legalità.

«È troppo presto per parlare – dice Gratteri – e non è possibile legare allo stato delle cose questo vile gesto ad una mano di sicura matrice mafiosa. Questo attentato stride con la tradizione delle mafie, di qualunque regione, che non attaccano mai direttamente le persone, la gente comune, della quale cerca spesso invece l'applauso, il consenso, l'abbraccio, In questo caso, poi, una scuola, appare inverosimile».

Ignazio De Francisci, procuratore aggiunto a Palermo, che per anni ha fatto parte del pool antimafia di Antonino Caponnetto e Giovanni Falcone, si trova a parlare accanto a Gratteri. «È un attentato – dice – che esce fuori dagli schemi. Non credo che bisogni affrettare i giudizi». Cade, a sentire De Francisci, anche la suggestione della pista che condurrebbe alla figlia del boss di Cosa Nostra, Totò Riina, che da qualche tempo risiede in provincia di Brindisi. «È legata, verosimilmente per conoscenze fatte nell'ambito di circuiti carcerari – dice il pm – a persone che gravitano intorno alla criminalità comune brindisina. Anche solo ipotizzare che questo attentato sia un messaggio al padre è al momento fuori luogo».

Anche per Antonio Nicaso, studioso delle mafie internazionali, è prematuro attribuire le morti alle mani delle mafie. «Oltretutto – spiega – quella pugliese, in particolare quella brindisina e del Salento, è stata decimata nell'area militare con una serie di operazioni a catena. Per fare un attentato del genere ci vogliono mezzi e uomini».

da www.ilsole24ore.com
 
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view post Posted on 20/5/2012, 11:09
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Brindisi, l’identikit dei mandanti


di Enzo Di Frenna | 19 maggio 2012


Più informazioni su: Brindisi, criminalità, mafia, massoneria, strage.
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Ci sono alcune cose strane che individuo con gli occhi di ex cronista di giudiziaria. Primo: la Sacra Corona Unita non ha interesse che la Puglia sia messa a ferro e fuoco dalle forze dell’ordine, disturbando i traffici di droga, di armi e gli altri interessi criminali del suo business. Quindi non credo sia il mandante. Secondo: l’attentato aveva l’obiettivo di fare notizia nel modo peggiore possibile, facedo una strage di ragazzi nel modo più barbaro. Anche questo, secondo me, non appartiene allo stile della Sacra Corona Unita. La criminalità pugliese ha sempre scelto un basso profilo. Non si hanno notizie di attentati clamorosi – di tale portata – provenienti da tale organizzazione.

Quindi il mandante va ricercato altrove. Si potrebbe ipotizzare che una tale strage sia nello stile della Mafia. La scuola porta il nome di Falcone, quindi si voleva inviare un messaggio ai vertici dello Stato. Ma anche in questo caso, c’è un’anomalia. Cosa Nostra non ha mai coinvolto i ragazzi in stragi di ampio respiro. L’attentato a Falcone e Borsellino fu eclatante, ma colpì magistrati e poliziotti. Sarebbe quindi una strana novità l’uccisione indiscriminata di ragazzi sedicenni.

Chi ha colpito sapeva che sarebbero potuti morire decine di studenti. Faceva parte del piano. Ma la Mafia ha obiettivi altrettanto clamorosi per lanciare i suoi messaggi e la sua sfida. Poteva far saltare in aria un tribunale, oppure uccidere un poltico di rilievo nazionale. Avrebbe ottenuto lo stesso risultato di sdegno e altrettanta visibilità. Invece hanno scelto una scuola. I ragazzi. Il cambiamento.

Oggi il cambiamento in Italia si sta manifestando attraverso i giovani a la Rete. La politica dal basso – che scuote i palazzi del potere – usa Internet. Se tale cambiamento si dovesse propagare sul piano nazionale, l’intreccio politica-mafia sarebbe in pericolo. Quindi i mandanti sono da cercare in pezzi deviati dei poteri dello Stato, che da anni hanno stretto un patto con le grandi organizzazioni criminali. Chi ha piazzato le bombe davanti a una scuola lo ha fatto tenendo all’oscuro la Sacra Corona Unita. È gente spietata che si è infiltrata nel terriorio pugliese. La scelta di usare bombole del gas rende poi difficile rintracciare la provenienza di un eventuale esplosivo. Quindi anonimato assoluto. Tracce zero.

Ho l’impressione che i mandanti siano i membri di quella Cupola Nera – composta da massoneria, politica corrotta, pezzi deviati dei servizi segreti e finanza speculativa – che da decenni tiene in scacco l’Italia. Il cambiamento sta scuotendo le fondamenta del loro potere. Si sentono minacciati. E quindi loro minacciano. Nel modo più feroce possibile.

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view post Posted on 20/5/2012, 23:54
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Attentato di Brindisi, a esplodere non sono state bombole di gasTroppe incongruenze con la scena del delitto : ecco i dubbi e le domande che i media non si fanno.
Cosa è esploso davvero davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi?


BRINDISI - A causare l'esplosione costata la vita alla 16enne Melissa Bassi non sono state tre bombole di gas come immediatamente annunciato dagli inquirenti. Da una semplice analisi dei fatti ci dovrebbe escludere che la versione ufficiale sia credibile, ma dato che i giornalisti hanno smesso di fare domande, facciamole noi. Ecco alcuni dubbi che non possono non emergere semplicemente guardando le immagini.

"SONO STATE TRE BOMBOLE DI GAS" - Immediatamente, solo pochi istanti dopo la tragedia, la versione che viene data è una e una sola: 3 bombole di gas con innesco.


CASSONETTO O MURETTO - In un primo momento le bombole sono state collocate sul muretto di recinzione, successivamente dentro un cassonetto per raccolta della carta, quelli grandi e verdi, ma dopo lo scoppio non c'era un singolo pezzo di plastica verde in tutto il piazzale: s'è disintegrato? Si è smaterializzato?


NESSUN CRATERE - Tre bombole di gas hanno una forza distruttiva esagerata, avrebbero dovuto per lo meno creare un cratere a terra, invece l'asfalto non è nemmeno scalfito.


ALBERI INTATTI - Non solo, anche gli alberi, distanti pochissimi metri dal luogo dell'esplosione, sono intatti, neppure anneriti, o piegati.


IL PEZZO DI UNA BOMBOLA - A convalidare la tesi ufficiale c'è un unico pezzo di ferraglia, che per altro sembra anche molto arrugginito e vecchio, una base di una bombola di gas.


TIMER O DISPOSITIVO A DISTANZA - Ieri, poche ore dopo il fatto, è stato comunicato il ritrovamento di un timer. Oggi si dà per certo che la bomba è stata azionata a distanza.


MAFIA, TERRORISMO, GESTO DI UN FOLLE - Queste, nell'ordine, le matrici individuate dagli inquirenti e presentate ogni volta all'opinione pubblica senza l'ombra di dubbio. Mentre ieri la pista mafia si dissolveva in poche ore, lasciando spazio a mille interpretazioni, oggi si annuncia che esiste un identikit dell'attentatore, ma non solo c'è un testimone che dice di aver visto un uomo armeggiare con il cassonetto, non solo esiste un video che ha ripreso l'attentatore, non solo, lo ha ripreso proprio nell'istante preciso in cui premeva il telecomando per azionare la bomba. Pensa che fortuna per gli investigatori e pensa che fesso questo attentatore...



SCONTRO TRA INQUIRENTI - Stavolta però il fronte degli inquirenti non sembra così compatto come in altre circostanze. C'è molta tensione infatti tra la Procura distrettuale antimafia di Lecce e la Procura di Brindisi che indagano sull'attentato di ieri. Il procuratore di Lecce, Cataldo Motta, dinanzi alle telecamere vicino al luogo dell' attentato ha dichiarato che «non c'è alcun sospettato» e non si può dire con certezza che sia un gesto isolato.
In mattinata invece il procuratore di Brindisi Marco Dinapoli aveva fatto intendere il contrario. «Non l'ho fatta io la conferenza stampa», ha chiosato Motta, procuratore della Dda di Lecce. «Stiamo lavorando su tutte le possibilità e tutte le ipotesi - ha proseguito Motta - perchè non abbiamo indicazioni specifiche».



COSA E' ESPLOSO DAVVERO? - Se non sono state bombole a gas a esplodere e se non si tratta del gesto di un folle, cosa è esploso? E chi sono i responsabili? Potrebbe essere stato un ordigno a basso potenziale, studiato per fare un po' di rumore e terrore, esploso nel momento sbagliato che ha fatto troppo rumore e che non doveva uccidere innocenti?



Questo non vuole essere un articolo complottista e paranoico, ma crediamo che i dubbi e le stonature in questa vicenda siano troppe. Davanti a quella scuola è morta una ragazzina di 16 anni e altre ne porteranno i segni per tutta la vita. Non può morire lì anche lo stato di diritto italiano.

http://www.net1news.org/attentato-di-brind...150896890359411
 
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view post Posted on 21/5/2012, 08:37
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Io penso che gran parte delle incongruenze siano colpa dei giornalisti e dei telegiornali, che invece di approfondire fanno a gara per dire le notizie per primi. Magari aggiungendo anche un po' di sensazionalismo, perchè fa più notizia presentare congetture che facciano tremare gli spettatori.

Io direi che fa tremare a sufficienza il fatto che sia morta una ragazzina, che altre siano ferite e lo resteranno per il resto della loro vita. Ragazzine che andavano a scuola. Io mi chiedo davvero come sia possibile scendere sempre più in basso, ci stiamo abbrutendo in modo indecente.
 
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view post Posted on 21/5/2012, 09:03
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CITAZIONE (Ponga @ 21/5/2012, 09:37) 
Io penso che gran parte delle incongruenze siano colpa dei giornalisti e dei telegiornali, che invece di approfondire fanno a gara per dire le notizie per primi. Magari aggiungendo anche un po' di sensazionalismo, perchè fa più notizia presentare congetture che facciano tremare gli spettatori.

Io direi che fa tremare a sufficienza il fatto che sia morta una ragazzina, che altre siano ferite e lo resteranno per il resto della loro vita. Ragazzine che andavano a scuola. Io mi chiedo davvero come sia possibile scendere sempre più in basso, ci stiamo abbrutendo in modo indecente.

E' vero e la penso come te.
Però questo mi fa riflettere. Noi, in Italia, viviamo abbastanza nella bambagia.
Se pensi che in altri paesi queste cose non dico siano all'ordine del giorno, ma insomma.................... :saddi:
Cioè, se alla tv dicono che un kamikaze si è fatto saltare in un bus in Medio Oriente, non fa quasi notizia.
Solo che che quelle sono persone esattamente come noi.
Con genitori, amici e parenti.
Non so.
 
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Marika1982
view post Posted on 21/5/2012, 12:00




:( tristezza infinita....non ci sono parole per commentare
 
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Indigowitch
view post Posted on 21/5/2012, 12:24




A me fa schifo l'orgia mediatica che specula sulla morte di questa ragazzina,come ho scritto da altre parti sul web.
Ora ho sentito che ci sarà anche il funerale in diretta: ma stiamo scherzando???
Bisogna sperare che venga a galla la Verità, piuttosto, perché non credo proprio che sia così scontata.
 
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view post Posted on 21/5/2012, 12:58
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CITAZIONE (Ponga @ 21/5/2012, 09:37) 
Io penso che gran parte delle incongruenze siano colpa dei giornalisti e dei telegiornali, che invece di approfondire fanno a gara per dire le notizie per primi. Magari aggiungendo anche un po' di sensazionalismo, perchè fa più notizia presentare congetture che facciano tremare gli spettatori.

Io direi che fa tremare a sufficienza il fatto che sia morta una ragazzina, che altre siano ferite e lo resteranno per il resto della loro vita. Ragazzine che andavano a scuola. Io mi chiedo davvero come sia possibile scendere sempre più in basso, ci stiamo abbrutendo in modo indecente.

Anch'io sono d'accordissimo con te..............................


 
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view post Posted on 7/6/2012, 08:42
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Attentato di Brindisi: la procura conferma Fermato il presunto colpevole

Si chiama Giovanni Vantaggiato, ha 68 anni
Avrebbe confessato di essersi costruito da solo la bomba

MILANO - La svolta è arrivata poco dopo le 22. La conferma poco dopo l'1.30 della notte: avrebbe finalmente un volto e un nome il responsabile dell'attentato alla scuola «Morvillo» di Brindisi in cui è morta la 16enne Melissa Bassi ed altre cinque studentesse sono rimaste ferite. Il procuratore di Lecce Cataldo Motta ha confermato ai giornalisti le voci che si inseguivano da tempo: è stato fermato Giovanni Vantaggiato, un benzinaio di 68 anni di Copertino in provincia di Lecce. A quante pare il benzinaio avrebbe anche confessato, dicendo: «Sì, quella bomba l'ho fatta io da solo. L'ho pensata e l'ho costruita». Sembra anche che l'uomo abbia alternato momenti di lucidità a stati confusionali.

L'AUTO - La sua auto, una Fiat Punto, sarebbe stata ripresa dalle telecamere nei pressi della scuola Morvillo poco prima dell'esplosione. Una circostanza alla quale gli inquirenti attribuiscono grande importanza. Ma le telecamere della zona avrebbero ripreso anche un'altra automobile di un familiare del sospettato. L'uomo è accusato di strage aggravata alla finalità di terrorismo.

IL MOVENTE - L'uomo avrebbe fatto tutto da solo e il movente sarebbe una vendetta privata. Si parla di rancori non nei confronti degli studenti o di loro familiari ma contro il preside della scuola «Morvillo» Angelo Rampino. Non ci sarebbe dunque alcun coinvolgimento della criminalità organizzata nè di terroristi. Ma il sua il preside della scuola, parlando a Corriere.it, afferma: «Non ho nemici e di sicuro non ho come nemico nessun titolare di pompe della benzina». Ma ci potrebbe essere anche un'altra ipotesi di movente secondo la quale l'uomo ce l'aveva con la giustizia per un torto subito in occasione di un processo. Avrebbe dunque deciso di colpire la scuola «Morvillo» perché intitolata alla coppia di magistrati. Al momento si tratta solo di ipotesi perché in procura il riserbo è massimo.

CAUTELA DELLA POLIZIA - Per tutta la giornata, nonostante le indiscrezioni, la procura di Lecce, che coordina le indagini, ha mostrato estrema cautela per evitare di ripetere gli stessi errori fatti nei giorni successivi alla strage quando venne fermato un cinquantenne subito additato come l'assassino e che per questo rischiò il linciaggio, tranne poi risultare totalmente estraneo all'attentato. Per questo pomeriggio il procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce Cataldo Motta ha cercato di raffreddare gli animi. «Non c'è alcuna novità - ha affermato - novità non ci sono e se ci saranno vi informeremo al momento opportuno». Poi nella notte il capo della polizia, Antonio Manganelli ha voluto fare i complimenti al procuratore Cataldo Motta «e a tutti i magistrati che si sono impegnati in questa indagine con passione e competenza e a dispetto di tutte le teorie emerse in questi giorni».

ONTROLLI SUL TERRITORIO - La polizia ha invece diffuso i risultati di un'intesa attività di controllo sul territorio. Dopo l'esplosione all'Istituto «Morvillo» la Questura di Brindisi ha avviato «servizi di controllo del territorio eccezionali» con 1.400persone controllate e 32 perquisizioni domiciliari. «L'attività - si legge in una nota- è stata svolta da decine di volanti supportate da altrettanti equipaggi del Reparto prevenzione crimine Puglia». Oltre cento uomini che giornalmente presidiano la provincia di Brindisi. «Gli agenti presenziano all'ingresso e all'uscita degli studenti, monitorano persone e veicoli, osservano, attuano simultaneamente perquisizioni e posti di blocco». Un servizio che ha consentito di denunciare 28 persone per reati contro il patrimonio e un arresto.

Alfio Sciacca

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