2010
pp. 236
€ 17,50
Einaudi Stile Libero
ISBN 9788806203696
CITAZIONE
Valter si burla del mondo perché da sempre è abituato a perdere.
Pensa che il mondo debba chiedergli scusa.
Ma quando una malattia lo porta a un'odissea senza fine nel dolore, sente che invece è lui a dover chiedere scusa a tutti.
Perché quello che credeva il suo dolore è una goccia del dolore del mondo.
Una goccia dell'ingiustizia senza rimedio e spiegazione.
E allora, forse, Valter può scoprire la gioia.
La gioia di accettare e di vivere.
«Chiedo scusa è il canto di una guarigione che non passa per la sterilità, un invito a farsi contaminare, a correre qualche rischio in più rispetto alla purezza assoluta del bastare a sé stessi».
Michela Murgia, la Repubblica
«Chiedo scusa non è un giallo, ma è la storia di un trapianto di fegato che ha il pregio di essere raccontata con cinismo e ironia, senza mai perdere autenticità. È un libro ben equilibrato tra divertimento e angoscia, un viaggio nel dolore in cui l'emozione e la compassione del lettore non diventano mai lacrime ma, semmai, sorriso. E ha la forza lucida, dentro di sé, di raccontare un'esperienza terribile, come quella di un trapianto, nel più intimo dettaglio, come solo chi l'ha vissuta davvero potrebbe»
Emilio Marrese, il venerdì di Repubblica
«Una goccia rossa, prepotente, si è infranta sul tavolo di cristallo. Poi si è espansa, densa come ceralacca»: l'odissea di Valter inizia senza preavviso, durante una riunione di lavoro. I colleghi della redazione lo raccolgono dal pavimento, senza sospettare che cosa lo attenda. Cronista di nera, Valter vive in un perenne slancio verso il futuro, con il disincanto e l'ironia di chi non si lascia scuotere facilmente dalle difficoltà... almeno fino al sopraggiungere di una malattia che metterà a repentaglio l'esistenza stessa del domani. In attesa di un trapianto, unica speranza di sopravvivenza, Valter si riapproprierà dei propri ricordi, imparerà a convivere con un presente fatto di terapie invasive e di incontri in corsia. Ma soprattutto, imparerà a chiedere scusa, perchè - racconta Francesco Abate - «è una necessità dell'uomo chiedere scusa agli altri uomini rispetto a quello che una natura sempre carogna ci infligge, accanendosi sempre sul più debole».
Un romanzo nato da una storia vera, quella di Francesco Abate, raccontata a quattro mani con Saverio Mastrofranco - pseudonimo di Valerio Mastandrea per le incursioni extra-cinematografiche -, con la delicatezza e l'ironia necessarie «a rendere il racconto un po' più accettabile, dato che la realtà aveva superato i limiti della credibilità».
Fonte: einaudi.it
Edited by AISHA* - 16/1/2017, 11:47