I miserabili, Victor Hugo

è amore, tra me e questo romanzo: da quando lo lessi la prima volta capii che era IL romanzo della mia vita: ha una trama potente, ma non vuole raccontare una storia fine a se stessa. L'impressione che se ne trae è che a storia (stupenda, potente, fallace, umana) sia il pretesto per far vedere cosa c'è dietro le quinte della narrazione stessa. Io ho avuto l'impressione che ci fosse una grande palcoscenico in cui si svolgevano i fatti, ma che alle spalle lo scenario si aprisse a rivelare spazi ancora più grandi su cui riflettere, parentesi storiche e digressioni quasi filosofiche.
Adoro questo romanzo, perchè ha il respiro del capolavoro: non resta solo al storia potente di Jean, ma anche le trame e le sfumature che hanno guidato, seguito, influenzato la sua vita.
Brofenbrenner, psicologo fautore della teoria del macrosistema, diceva che le relazioni tra i singoli sono influenzate da sfere sempre più grandi, che raccolgono le pressioni della società, della politica, di altri gruppi.. questo romanzo pare rispecchiare quest'idea. Insomma, prima di dilungarmi troppo, mi fermo