| Un libro che ho letto con fatica,ma è anche un libro che mi toccato molto. I personaggi sono solidi, ben costruiti, ti fanno entrare nel loro mondo,ma non è un mondo semplice che possa essere compreso da tutti, è un mondo che è stato toccato dalla guerra, una malattia che infetta tutto, che fa marcire il corpo e l'anima, che ti fa diventare un mostro,quando in una situazione di normalità non lo saresti stato. E' l'inferno in cui è sceso il Biafra tra la fine degli sessanta ed inizi dei settanta. Un genocidio a cui l'Europa ha voltato le spalle, bambini, donne e uomini che non sono più nulla, hanno perso se stessi e ciò che credevano di essere. E' un pugno allo stomaco questo libro. Ho avuto difficoltà a leggerlo per via di una soluzione che l'autrice ha scelto,ma che a me ha dato fastidio.L'autrice ha suddiviso il libro in parti,ma queste parti non parlano degli avvenimenti in successione,ma in periodi diversi, per cui molti avvenimenti che hanno stravolto i personaggi non vengono narrati in successione ; ad esempio Olanna e Kainene ad un certo punto non si parlano più, per cui si passa da una parte in cui sono complici ad una parte in cui non lo sono più e questo spiazza,perché si ha l'impressione che ci si è persi qualcosa, per poi capire la motivazione del silenzio tra le due sorelle molti capitoli dopo. E questo avviene tutte le volte e sinceramente mi ha reso tedioso la concatenazione degli eventi,anche se a libro finito rimani estasiato, perché è un bel libro. Pieno di poesia, che tocca l'anima e ti pone molte domande,ma è anche un libro duro, crudo e crudele, che non cerca di impietosire il lettore su ciò che è avvenuto il quel paese,ma vuole solo narrare le vicende umane di un popolo e dei personaggi che hanno visto il loro bel mondo sgretolarsi per sempre.
Edited by mafalda77 - 13/1/2014, 21:22
|