Sono stata molto titubante ad iniziare questo libro perché quando ci sono dei cani di mezzo io spesso soffro. In effetti non è stata una passeggiata trovare questo adorabile San Bernardo alle prese con una malattia, ma questa è una lettura che sono stata felice di aver fatto anche se non mi ha convinta fino in fondo.
Tra le note positive metto sicuramente il fatto King scrive bene e questo lo sapevo già prima di iniziarlo visto che ho già letto qualche altro suo libro (pochi, è vero, ma la scrittura è sempre quella) e poi la storia è ambientata in luoghi che ho visitato personalmente (non Castle Rock che non so neanche se esiste realmente, ma altri paesi/città menzionati) che mi hanno fatta resa più partecipe del tutto.
L’inizio mi ha fatta subito spaventare di brutto,
con il povero Tad convinto di avere un mostro nell’armadio (ho avuto paura di non riuscire a dormire la notte,poi invece è andata bene)
ma poi il tutto prende una piega diversa, si iniziano a conoscere piano piano vari abitanti di Castle Rock…ovviamente non tutto è come sembra, ci sono storie dette e non dette ma prima o poi viene a galla tutto. Ho conosciuto Donna e Vic, genitori del piccolo Tad, Charity, suo figlio Brett, suo marito e anche altri personaggi.
La parte più angosciante è stata quando
Donna e Tad sono bloccati in auto a causa della furia di Cujo.
In quei momenti King ha saputo rendere benissimo il tutto. King è stato anche molto bravo per aver reso così bene
la malattia del cane, il fatto di parlare per voce sua e di far partecipi in maniera molto realistica delle sensazioni che prova mano a mano che la malattia si aggrava…
veramente eccezionale.
Ed ora veniamo a quello che ho apprezzato meno.
In primis devo dire che non ho capito
a cosa sono serviti i sogni di alcuni dei protagonisti dove vedevano loro o altri più avanti nel tempo.
E la faccenda
del presunto mostro nell’armadio? Solo suggestione collettiva?
Mah?! Capisco che certe cose non debbano per forza essere spiegate ma qui qualcosa di più chiaro l’avrei gradito.
Da questa mia piccola analisi devo dire che i fatti positivi sono maggiori dei negativi e quindi non posso bocciare il libro, ma non so se lo consiglierei come lettura…probabilmente no anche se io sono stata tutto sommata contenta di averla fatta.