Stagioni Diverse, Stephen King

Volendo fare la conta...

RITA HAYWORTH AND THE SHAWSHANK REDEMPTION - Indubbiamente un'ottima apertura, una storia non di redenzione come il titolo vorrebbe suggerire, ma di rivalsa, rivalsa dell'animo umano contro il fato, dell'innocenza contro la prepotenza, dell'uomo contro le istituzioni. Una narrazione attenta ai dettagli e un'analisi sociale struggente che Edward Bunker avrebbe apprezzato.

APT PUPIL - Il più potente, il più bastardo, un colpo basso dietro l'altro. Signore e signori, i mostri sul palcoscenico, un rapporto osceno e morboso tra due figure che fanno a gara per mostrare quel che di peggio abbiamo dentro di noi. E anche l'inevitabile conclusione non fà che lasciarci l'amaro in bocca, perché, paradossalmente, sono loro il fulcro della storia in un mondo che non sa o non vuole capire cosa siamo dentro...

TE BODY - Forse il più celebre, grazie a una potente resa cinematografica di tutto rispetto, è però un racconto che sa molto di autoreferenziale, è confuso, con trovate gratuite per aggiungere tensione verso il finale, come se l'autore volesse a tutti i costi mettere troppo amaro nelle vite dei protagonisti che, pur sentendosi sul finale degli eroi, non avevano nella vita un posto speciale. Malinconia come se piovesse.

THE BREATHING METHOD - il peggiore! Faticato TANTISSIMO ad arrivare alla fine, c'è un preambolo assurdamente lungo, una struttura che richiama i vecchi romanzi gotici ma senza riuscire ad essere minimamente coinvolgente. Il suo aspetto 'soprannaturale' è buttato lì, senza un perché. Noia noia noia!