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Cosa sognano i pesci rossi, Marco Venturini

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TOPIC_ICON5  view post Posted on 25/2/2015, 08:11
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CITAZIONE
All'amministratore delegato di una importante azienda viene diagnosticato un tumore in metastasi avanzata. Non si potrebbe operare, ma un chirurgo famoso lo fa lo stesso. Salvo parcheggiare il paziente in terapia intensiva quando l'operazione non riesce. Tra quest'uomo ormai menomato, incapace di comunicare, in attesa della morte, e il medico di terapia intensiva che deve prendersi cura di lui, comincia un rapporto tormentato e umanissimo che l'autore descrive nei dettagli più personali, suddividendo il romanzo in capitoli, uno raccontato in prima persona dal malato, l'altro dal medico. L'autore è direttore di divisione di anestesia e terapia intensiva all'Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

Prezzo di copertina: € 10,00
Dati: 2006, 245 p., brossura
Editore: Mondadori

Edited by AISHA* - 21/12/2016, 13:39
 
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view post Posted on 25/2/2015, 12:45
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Un libro raccontato a due voci che si alternano dall'inizio alla fine: il "pesce rosso", ossia Tunesi un paziente che dopo un delicato intervento chirurgico non propriamente riuscito finisce in terapia intensiva (il suo acquario) e la "faccia verde", il dottor Gaboardi anestesista del suddetto reparto.
Tunesi vede la sua vita legata a un filo; ripercorre gli anni precedenti, ricordando la sua carriera, il suo matrimonio, la moglie,la figlia, gli amici, le vacanze, il Natale, il rispetto dei colleghi; nell'acquario in cui si trova tutto assume un'altra dimensione, un altro senso: cambia la concezione del tempo, cambia la prospettiva della vita che ormai vede camminare sottobraccio alla morte; sopraggiunge il rimpianto per le cose non fatte , per il tempo perso, per tutto quello che non ha abbastanza apprezzato.
Gaboardi invece ci racconta di se stesso come uomo e come medico; ci racconta di come accanto a medici integerrimi, scrupolosi e con grande senso dell'umanità ci siano quelli (soprattutto i più blasonati) ambiziosi, arrivisti, che mirano più alla carriera, al successo, al desiderio di emergere in un congresso o di essere sempre al centro dell'attenzione, menzionati dalle riviste scientifiche più accreditate; e non manca di raccontare dei vari intrecci d'amore (o meglio di sesso) consumati tra le corsie di un ospedale; presenti disquisizioni sull'etica professionale, il diritto alla vita e quello alla morte. Ho apprezzato molto Venturino, l'autore (medico anestesista), che nel narrarci questa storia (inventata ma alquanto verosimile) riesce ad essere molto schietto e obiettivo riguardo alle dinamiche (che lui conosce bene, pertanto non ci propina boiate!) e i retroscena di un reparto d'ospedale e senza sminuire la figura del medico ci mette a conoscenza di come non tutti i camici bianchi siano angeli salvatori sotto mentite spoglie; ancor di più ho però apprezzato il suo aver dato voce ai pensieri, ai sentimenti, alle emozioni di chi vede ormai la propria vita sfumare ; questo mi lascia ben credere che lo stesso scrittore si sia più di una volta calato nei panni dei suoi pazienti e che quindi egli stesso appartenga alla categoria "sana" dei medici per i quali un malato non è solo un"caso clinico" o un "numero di letto" piuttosto una vita che va guarita e salvata ma soprattutto rispettata.
Bel libro, a volte un pò fortino, di grande spessore, scritto egregiamente!
4/5

Edited by dany2376 - 25/2/2015, 13:25
 
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view post Posted on 22/2/2024, 12:40
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Up per ricordarmi che la scheda già esiste
 
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view post Posted on 3/3/2024, 16:56
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Sono d’accordo con l’opinione precedente

Devo dire che non ne risulta un quadro bellissimo del lavoro in ospedale (in particolare qui si parla di una terapia intensiva, ma molte considerazioni sono assimilabili a tanti altri reparti), proprio perché non vengono esposti stereotipi, molti esempi presentati sono davvero reali… Devo dire quindi che l’autore è stato coraggioso nell’esporre la sua esperienza in tal senso. Probabilmente lui si assimila al protagonista Gaboardi, uno di quelli che cerca di “andare avanti per la sua strada diritta”… (peccato che sia una strada quasi tutta in salita…)
Soprattutto, gli do anche il merito di essere riuscito a “metterci nei panni” dei “pesciolini rossi”, pazienti che si vedono anche in altri reparti, non solo in TI… È stato bravo sia nel cogliere molti pensieri dei medici riguardo questi malati, sia nel provare a farci entrare nella mente dei pazienti che si trovano in certe condizioni

Quindi un libro che consiglio, nonostante qualche “calo” narrativo in alcuni punti
 
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3 replies since 25/2/2015, 08:11   73 views
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