| Un libro raccontato a due voci che si alternano dall'inizio alla fine: il "pesce rosso", ossia Tunesi un paziente che dopo un delicato intervento chirurgico non propriamente riuscito finisce in terapia intensiva (il suo acquario) e la "faccia verde", il dottor Gaboardi anestesista del suddetto reparto. Tunesi vede la sua vita legata a un filo; ripercorre gli anni precedenti, ricordando la sua carriera, il suo matrimonio, la moglie,la figlia, gli amici, le vacanze, il Natale, il rispetto dei colleghi; nell'acquario in cui si trova tutto assume un'altra dimensione, un altro senso: cambia la concezione del tempo, cambia la prospettiva della vita che ormai vede camminare sottobraccio alla morte; sopraggiunge il rimpianto per le cose non fatte , per il tempo perso, per tutto quello che non ha abbastanza apprezzato. Gaboardi invece ci racconta di se stesso come uomo e come medico; ci racconta di come accanto a medici integerrimi, scrupolosi e con grande senso dell'umanità ci siano quelli (soprattutto i più blasonati) ambiziosi, arrivisti, che mirano più alla carriera, al successo, al desiderio di emergere in un congresso o di essere sempre al centro dell'attenzione, menzionati dalle riviste scientifiche più accreditate; e non manca di raccontare dei vari intrecci d'amore (o meglio di sesso) consumati tra le corsie di un ospedale; presenti disquisizioni sull'etica professionale, il diritto alla vita e quello alla morte. Ho apprezzato molto Venturino, l'autore (medico anestesista), che nel narrarci questa storia (inventata ma alquanto verosimile) riesce ad essere molto schietto e obiettivo riguardo alle dinamiche (che lui conosce bene, pertanto non ci propina boiate!) e i retroscena di un reparto d'ospedale e senza sminuire la figura del medico ci mette a conoscenza di come non tutti i camici bianchi siano angeli salvatori sotto mentite spoglie; ancor di più ho però apprezzato il suo aver dato voce ai pensieri, ai sentimenti, alle emozioni di chi vede ormai la propria vita sfumare ; questo mi lascia ben credere che lo stesso scrittore si sia più di una volta calato nei panni dei suoi pazienti e che quindi egli stesso appartenga alla categoria "sana" dei medici per i quali un malato non è solo un"caso clinico" o un "numero di letto" piuttosto una vita che va guarita e salvata ma soprattutto rispettata. Bel libro, a volte un pò fortino, di grande spessore, scritto egregiamente! 4/5
Edited by dany2376 - 25/2/2015, 13:25
|