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Il Corpo Delle Donne

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max1123
icon13  view post Posted on 20/5/2015, 19:10




Vorrei condividere con voi una recente frase che ho letto di Pasolini ed un Documentario che ho visto sul Tubo.


La tv: qui la donna è considerata a tutti gli effetti un essere inferiore: viene delegata a incarichi d'importanza minima, come per esempio informare dei programmi della giornata; ed è costretta a farlo in modo mostruoso, cioè con femminilità. Ne risulta una specie di p*****a che lancia al pubblico sorrisi di imbarazzante complicità e fa laidi occhietti. Oppure viene adoperata ancillarmente come "valletta" (al "maschio" Mike Bongiorno e affini).

Il documentario invece è molto più recente, del 2009 Di Lorella Zanardo.

Qui il video
Guarda su youtube.com
Video


Vi riporto un po' di passaggi del video che mi hanno colpito particolarmente :

La presenza della donna in TV è una presenza di quantità, raramente di qualità. La donna proposta sembra accontentare e assecondare i presunti desideri maschili sotto ogni aspetto, abdicando completamente alla possibilità di essere “l'altro”.

Ridotta ed autoridottasi ad oggetto sessuale, impegnata in una gara contro il tempo che la costringe a deformazioni mostruose, costretta a cornice muta o assurta al ruolo di conduttrice di trasmissioni inutili, dove mai è richiesta la competenza

E' come se la donna non riuscisse a guardarsi allo specchio accettando se stessa, la propria faccia, così com'è.
Essere autentici probabilmente costituisce uno dei diritti fondamentali dell'uomo. Ma essere autentici richiede di saper conoscere i nostri desideri ed i nostri bisogni più profondi.
Credo che il vero problema delle donne sia non essere più in grado di riconoscere i propri bisogni. Di conseguenza come è possibile essere autentici?

Abbiamo introiettato il modello maschile così a lungo e così profondamente da non sapere più riconoscere cosa vogliamo veramente e cosa ci rende felici.
Voglio dire che ci guardiamo l’un l’altra con occhi maschili, guardiamo i nostri seni, le nostre bocche, le nostre rughe come pensiamo un uomo ci guarderebbe: il modello corrente di bellezza non ci rappresenta ed è perlomeno strano che la pubblicità utilizzi immagini con riferimenti sessuali appetibili per i maschi per attrarre però pubblico femminile

A monte del reggiseno a vista e delle labbra gonfie che anche la più intelligente delle ospiti si sente, a differenza dei colleghi maschi, obbligata a esibire, c'è il malinteso concetto per cui un essere umano che ha raggiunto la presunta liberazione dagli stereotipi possa usare i medesimi per divertirsi

siccome però l’unico segno di desiderabilità che siamo in grado di riconoscere è un’esplicita allusione sessuale, abbiamo convertito tutta la nostra cultura all’estetica di uno streap-club. Per riprendere queste immagini è necessario posizionare, prima, delle riprese la telecamera in modo che possa riprendere poi seni, vagina, cosce come in un film porno senonchè siamo sulla tv pubblica
(ed io aggiungerei "in fascia protetta").

La faccia umana reca un messaggio, vulnerabilità assoluta..ed è per questo motivo che viene camuffata, nascosta, decorata, modificata chirurgicamente. questo spiega perché è così difficile accettare la propria faccia. è come fissare in faccia la vulnerabilità assoluta. e come dunque restare vulnerabili, restare noi stesse in un mondo in cui si è vincenti solo se ferocemente invulnerabili?
che scelta difficile per le donne: invulnerabili tra i vincenti o vulnerabili e dimenticate? la vulnerabilità è però il maggior fascino del volto.
Pierpaolo Pasolini aveva capito in anticipo che la televisione stava per distruggere la poetica potenzialmente espressa dal volto umano. Pasolini aveva un senso acuto della realtà del volto umano come luogo di incontro di energie indispensabili che esplodono nelle espressioni cioè in qualche cosa di asimmetrico, di individuale, di impuro, di composito insomma il contrario del tipico. che ne è dei volti delle donne? e dal femminile espresso da ogni volto nella sua unicità? invecchiando io rivelo il mio carattere dove per carattere devo intendere tutto il vissuto che ha plasmato la mia faccia che si chiama faccia perché la faccio proprio io con le abitudini contratte nella vita, le amicizie che ho frequentato, la peculiarità che mi sono data, le ambizioni che ho inseguito, gli amori che ho incontrato e che ho sognato, i figli che ho generato.

(ed io aggiungerei l'indimenticabile frase della Magnani)
"Lasciami tutte le rughe , non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire" Anna Magnani al truccatore

Ragazzi e ragazze, che ne pensate?
C'è abbastanza materiale per iniziare una discussione? Fatevi sentire :)
 
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