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R'lyeh: Dal Profondo - Cthulhu Apocalypse, Vol 2° - Daniele Picciuti

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TOPIC_ICON5  view post Posted on 22/6/2015, 20:44
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Biting's excellent.
It's like kissing.
Only there's a winner.

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CITAZIONE
È trascorso un anno dalla scomparsa di Carlo Stein e Seth Parker, saliti a bordo del brigantino fantasma Mary Celeste e mai più tornati. Eva Ronchi, ex assistente di Stein, ora ha un altro lavoro e si è lasciata tutto alle spalle. Fino a quando fa la sua comparsa il professor Brandellini, sedicente membro di un Ordine segreto, a chiedere il suo aiuto per ritrovare i compagni perduti. Eva commette l'errore di accettare e, assieme a una squadra speciale altamente addestrata, si ritrova coinvolta in una lotta alla sopravvivenza nelle viscere di un’isola non segnata sulle mappe, dal cui abisso emerge il cupo lamento di R’lyeh e dei suoi terrificanti abitanti.

«Lovecraft era uno di noi. Non era uno scrittore visionario né un pazzo divorato dagli incubi. O meglio, non era sempre stato così. Gli incubi vennero quando non riuscì più a gestire il suo ruolo di Custode. Lui entrò in contatto con entità… occulte. Vide cose che una mente umana non può sopportare e, per riuscire a non impazzire, decise di scriverne. Mettere su carta le sue storie in qualche modo lo salvò dalla pazzia.»

Titolo: R'lyeh: Dal Profondo
Autore: Daniele Picciuti
Serie: Cthulhu Apocalypse # 2
Paese: Italia
Genere: Horror
Editore: Dunwich Edizioni
Prima Edizione: 2015
Scheda Amazon.it




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Se non fosse per la citazione alla cosmogonia di Lovecraft, il raccconto lungo non raggiungerebbe una stelletta.
Il primo fattore, inconsistente per i più ma fondamentale per me, è l'aver trasformato la povera Mary Celeste in una sorta di nave fantasma alla Olandese Volante.
Basta un poco di ricerca, anche sulla solitamente poco affudabile wikipedia, per scoprire che il brigantino è stato sì trovato abbandonato mistetiosamente, ma che la sua carriera fu terminata anni dopo, facendolo affondare per frodare le assicurazioni. Storia sfortunata, ma misteriosa solo nella sua parte centrale
Questo mi ha mal disposta e, come capita spesso anche con autori rinomati, l'utiluzzo di termini in maniera non corretta ha fatto il resto (su tutto... i polipi sono i coralli e non sono la stessa cosa dei polpi).
L'incastro dei vari punti di vista dei personaggi, spesso narranti diversi momenti temporali, non è stato gestito al massimo e rende il tutto poco funzionale.
Ci sono idee buone, ma non c'è il malessere strisciante che rende gradevole (anche se spesso ridondanti) i racconti del povero Lovecraf a cui la serie si ispira.
Mentre il primo capitolo della serie poteva essere considerato un inizio interessante, questa seconda parte sembra più uno scivolone indietro e non mi spinge ad approfondire il prequel della storia (la disavventura sul Mary Celeste della protagonista citata in questo racconto) o altri prodotti dell'autore... almeno per il momento.
Attendo tempi favorevoli anche per la terza parte della serie, già disponibile in rete.

2 / 5

Edited by AISHA* - 10/2/2017, 10:50
 
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