Mi è piaciuto questo libro? Direi di sì.
E’ un capolavoro questo libro? Non penso proprio.
Ho constatato che Dicker, qui come nel precedente libro letto, ha la capacità di tenere il lettore legato alle pagine, si vorrebbe continuare a leggere all’infinito, e questa non è una qualità da poco, soprattutto se si tratta di storie normali, certo, non banali, ma nemmeno molto originali.
Qui, fin dall’inizio, la curiosità era per la Tragedia tanto menzionata.
Che morisse qualcuno era ovvio, ma chi? Io in realtà avevo pensato ad una morte collettiva o quasi, magari pensando ad un incendio in casa, ma era abbastanza ovvio che c’entrassero in primis Hillel e Woody dal momento che sono stati tra i protagonisti principali. Che poi, posso dirlo? Quando Woody è stato dichiarato colpevole avevo pensato subito che lui non sarebbe andato in prigione. Conoscendolo, come personaggio, mi sembrava troppo strano che si arrendesse al sistema senza fare niente, lui che ha sempre reagito impulsivamente senza pensare troppo alle conseguenze.
Devo dire però che per quanto mi riguarda, quello che più mi ha colpita è stato un altro fatto, non la Tragedia. Quello a cui mi riferisco io è capitato nel capitolo precedente quello.
Parlo del tradimento di Hillel nei confronti di Woody con la storia del doping, non me lo aspettavo proprio. O per meglio dire, c’erano ovviamente dei segnali di invidia/rivalità ma non mi sarei di certo aspettata che Hillel arrivasse a tanto. Anche perché a mio avviso è stato quello a scatenare tutto e non l’omicidio compiuto da Woody.
In generale il libro mi è piaciuto, ho trovato alcune parti un po’ “deboli”, alcune altre un po’ noiose, ma il fatto che abbia letto il libro in poco tempo è ovviamente per me un segnale di interesse.
Sono stata piacevolmente colpita dai personaggi perché alcuni di quelli che mi avevano colpito da subito, tipo Alexandra, alla fine non mi hanno poi detto molto, viceversa, quelli che all’inizio mi erano indifferenti, tipo zio Saul, ad un certo punto della storia li ho rivalutati. Marcus invece mi è piaciuto da subito (anzi, conoscendolo già mi piaceva dal libro precedente) ed il mio parere è rimasto invariato per tutta la durata della storia.Un personaggio secondario (molto secondario) che mi è piaciuto molto è stato Leo, il vicino di casa di Marcus. Non ha avuto un gran ruolo nella storia, anzi, però mi ha fatto piacere conoscerlo.
Ho qualche dubbio sul finale
, il lieto fine tra Marcus e Alexandra ovviamente ci sta, ma per un tipo di storia come questa avrei preferito qualcosa di meno ovvio anche se non saprei dire come l'avrei fatto finire io, in base al mio gusto.Non so, magari avrei lasciato qualcosa in sospeso in modo che si potesse fantasticare su varie possibilità.
Edited by greeneyes09 - 4/11/2016, 11:42