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Elena Ferrante e l'anonimato degli autori

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Lulla*
view post Posted on 5/10/2016, 10:34




CITAZIONE
Poteva essere l’ultima puntata del giallo su Elena Ferrante. Un profilo Twitter aperto a nome di Anita Raja, traduttrice e moglie dello scrittore Domenico Starnone, è comparso nella notte insieme al coming out: «Lo confermo. Sono Elena Ferrante. Apro questo profilo e presto lo chiuderò. Sarò qui solo per il tempo necessario a spiegare», si legge nei cinguettii. Ma la casa editrice e/o ha smentito che si tratti di un profilo autentico: «Abbiamo parlato con Anita Raja la quale ha detto di non aver aperto alcun account».

Lo confermo. Sono Elena Ferrante. Ma questo ritengo non cambi nulla nel rapporto dei lettori con i libri della Ferrante.
— Anita Raja (@AnitaRajaStarn) 4 ottobre 2016

«Non parlerò mai di Elena Ferrante, né risponderò a suo nome, né dirò nulla riguardo ai suoi libri. Vi ringrazio. Vorrei solo chiedere, ora che la curiosità che durava da anni è stata esaudita, di lasciarmi vivere (e scrivere) in pace», è il contenuto di altri tweet a firma Anita Raja. E ancora: «Ritengo volgare e pericoloso il modo in cui si è voluti arrivare a pretendere di svelare un’identità violando privacy e regole. Ma pazienza».


L’INCHIESTA
Un’inchiesta uscita domenica scorsa sul Sole 24 Ore da parte del giornalista Claudio Gatti - in collaborazione con la New York Review of Books, la Frankfurter Allgemeine tedesca e Mediapost francese - ha analizzato nel dettaglio il boom di introiti registrato dalla casa editrice e/o che ha pubblicato la tetralogia e quelli della Raja, formalmente solo una traduttrice dal tedesco che lavora come freelance. Ma i guadagni che le ha versato la casa editrice sono aumentati del 150 per cento in pochissimi anni: la prova decisiva, secondo Gatti, che ha portato a svelare il nome prima della confessione della Raja su Twitter.

Quei libri sono e resteranno di Elena, non miei. Non intendo parlare in alcun modo in prima persona o rilasciare interviste e dichiarazioni.
— Anita Raja (@AnitaRajaStarn) 4 ottobre 2016

LA POLEMICA
Dopo l’inchiesta si è sollevata una polemica da parte di scrittori e critici. Sul New York Times il poeta Adam Kirsch ha definito il suo approccio «più adatto a una inchiesta criminale che alla critica letteraria». Proclamando che «lei avrebbe preferito non sapere», Alexandra Schwartz del New Yorker ha messo Gatti sul banco degli imputati per l’affermazione «bizzarra e offensiva» che il coming out di Anita Raja «apre la possibilità di una collaborazione non ufficiale con Starnone». «Come se - ha obiettato la Schwartz - la perduta anonimità della Ferrante l’avesse resa ora vulnerabile all’accusa di non essere in grado di scrivere i suoi libri senza appoggiassi creativamente a un uomo».

lastampa.it

Prendo spunto da questa vicenda per una curiosità: ma a voi cambia qualcosa sapere la vera identità di un autore?
 
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view post Posted on 5/10/2016, 10:47
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civettina curiosa

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Ammetto di avere un po’ di curiosità (non parlo della Ferrante ma di altri autori letti), ma la faccenda finisce lì.
Se un libro mi piace è merito dell’autore, chiunque sia.

Comunque, riguardo questa rivelazione, stamattina ho letto che la casa editrice smentisce che Elena Ferrante sia questa signora.
Secondo me è tutta pubblicità gratuita, in ogni caso.
 
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view post Posted on 5/10/2016, 11:10
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A me sinceramente l'identità che si cela dietro uno pseudonimo interessa a tratti, sicuramente non a livello da scatenare un'inchiesta internazionale.

Certo è che la Ferrante che ora si scandalizza tanto e fa l'innocentina è sempre stata lì a stuzzicare sulla questione di chi si celasse dietro lo pseudonimo (magari per tenere alta l'attenzione su di sè, chissà!). Quindi se tiri il sasso poi non rompere tanto le scatole!

Poi è chiaro che tutto questo polverone a mio parere è ingiustificato, eh. Però se tiri troppo la corda, prima o poi si spezza. Fossi in lei comunque non me ne lamenterei più di tanto, che bene o male che se ne parli è comunque pubblicità.
 
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view post Posted on 6/10/2016, 07:36
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ariano geta

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Sono d'accordo con Ponga. Peraltro l'opera della pseudo "Elena Ferrante" non è mai stata pubblicizzata, per così dire, da Starnone, quindi non c'è stato l'utilizzo del nome già noto per attirare l'attenzione su quello inizialmente sconosciuto della Ferrante.
Lo faccio notare per precisare la differenza con chi ha invece utilizzato il proprio nome per pubblicizzare un'autrice sconosciuta che poi, guarda caso, era se stessa... (ogni riferimento alla Lipperini e alla fantasmatica Lara Manni è puramente... evidente ;) )
 
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view post Posted on 6/10/2016, 10:40
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Bah polemica sterile e inutile,se non per parlare un po' di se.Come avete già detto,chissene frega se l'autore usa uno pseudonimo.Anzi a volte è necessario e fondamentale per farcela nel mondo dei libri.Immaginate un bravo scrittore che però si chiama Guglielmo Saltalaquaglia.Avrebbe di sicuro tanti problemi a vendere i suoi libri perchè il nome ha una parte di attrattiva per chi non conosce ancora l'autore ed è al suo primo libro,inutile negarlo.Diverso se ti chiami esempio William Jumperbird;fa' più figo,è più "trendy" non so come spiegarlo;ma attrae sicuramento meglio di un Guglielmo Saltalaquaglia o di un Gennaro Gargiulo.
 
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view post Posted on 6/10/2016, 20:06
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Io invece la penso diversamente. Può essere di cattivo gusto giocare sul mistero dell'identità come azione di marketing, ma che un giornalista sveli un anonimato scelto da un'autrice senza il suo consenso (sempre che sia così) è sbagliato. Anche se fosse puramente un'azione commerciale e non una riservatezza per motivi personali, con che diritto il giornalista rovina tale azione? D'accordo se fosse illegale, poni l'attenzione su un illecito, ma non credo sia questo il caso.
 
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CARL ZEISS
view post Posted on 6/10/2016, 21:31




A me questi Misteri hanno sempre dato molto fastidio.

È solo un mezzuccio per vendere di più.

Anche Mondadori(che sta diventando una pessima casa editrice) ha adottato questo sotterfugio, sostenendo che dietro Arno Saar si celi un grandissimo scrittore italiano.
Mah...se fosse vero,perché non firmarsi con il suo nome?

Ecco,quando vedo queste cose,per principio, non compro e non leggo questi libri.

E che dire della scelta del nome:Elena Ferrante.
Mi ricorda tanto
Elsa Morante.

Un po' presuntuoso da parte di questa mediocre e sedicente scrittrice.
 
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view post Posted on 7/10/2016, 08:41
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CITAZIONE (GattoMannaro @ 6/10/2016, 21:06) 
Io invece la penso diversamente. Può essere di cattivo gusto giocare sul mistero dell'identità come azione di marketing, ma che un giornalista sveli un anonimato scelto da un'autrice senza il suo consenso (sempre che sia così) è sbagliato. Anche se fosse puramente un'azione commerciale e non una riservatezza per motivi personali, con che diritto il giornalista rovina tale azione?

Io sono dell'idea che se la Ferrante non avesse stuzzicato ad ogni piè sospinto, nessuno si sarebbe messo in testa di capire chi ci fosse dietro a questo pseudonimo. Insomma, ha pubblicato un libro (su richiesta della casa editrice) nel quale avrebbe dovuto raccontare un po' di se, una sorta di autobiografia, che si è rivelata poi completamente falsa. Ora, se vuoi mantenere l'anonimato, rifiuti un libro del genere, non che ti metti a scrivere balle. Poi per carità, tante teste tante idee!

CITAZIONE (GattoMannaro @ 6/10/2016, 21:06) 
D'accordo se fosse illegale, poni l'attenzione su un illecito, ma non credo sia questo il caso.

Quello che fa sorridere in modo piuttosto amaro, è che delle altre inchieste di Gatti ce ne siamo sbatutti tutti allegramente (uso il plurale, perchè io per prima non avevo idea delle cose scoperte da quest'uomo: ha rivelato chi controlla il traffico di esseri umani dall’Africa all’Europa e ha parlato delle tangenti pagate da società multinazionali in Algeria e Nigeria, ad esempio), mentre su una cosa del genere siamo tutti pronti a "difendere" l'una o l'altra fazione.

Che sia davvero solo più questo misero gossip ad interessarci?

(scusate la riflessione un po' OT)
 
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view post Posted on 7/10/2016, 09:05
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civettina curiosa

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Il mio interesse per Elena Ferrante si trova sotto la suola delle scarpe. Mai letto niente di suo e credo mai lo leggero'. Un bel chissene ci sta proprio bene...la stanno tirando troppo per le lunghe con 'sta faccenda.
 
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Lulla*
view post Posted on 11/10/2016, 14:22




CITAZIONE (greeneyes09 @ 7/10/2016, 10:05) 
Il mio interesse per Elena Ferrante si trova sotto la suola delle scarpe. Mai letto niente di suo e credo mai lo leggero'. Un bel chissene ci sta proprio bene...la stanno tirando troppo per le lunghe con 'sta faccenda.

Idem anche per me, invece di incuriosirmi mi hanno fatto passare la voglia di leggere qualcosa di suo :D
Per questo sono d'accordo anche con Gatto, con che diritto bisogna per forza svelare chi c'è dietro lo pseudonimo se l'autore non vuole?
E ancora, condivido anche l'idea di Ponga: è verosimile che in realtà l'autrice stia cercando di attirare più attenzione possibile, probabilmente chissà, o lei o la casa editrice appoggiavano l'indagine.

Ma tornando "a bomba"...a me personalmente non interessa indagare chi c'è dietro il libro, al massimo mi informo sull'autore in un secondo tempo, ma la priorità per me rimane il libro. Non per niente a volte con il secondo dello stesso autore rimango scottata!
 
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view post Posted on 11/10/2016, 14:43
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Da un lato posso capire la sua voglia di privacy,vuole starsene per i cavoli suoi e non venire scocciata,ma dall'altro lato: troppo casino dietro l'intera vicenda che mi sembra semplice esibizionismo,voglia di protagonismo e di non venire dimenticata,non ho mai letto i suoi libri e non intendo iniziare ora

Non è attinente, ma donna leon
((lei))
Autrice americana,residente a Venezia scrittrice di romanzi gialli,scrive libri ambientati a Venezia con un protagonista che risolve casi a Venezia,ma i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo tranne che da noi,richiesta dell'autrice stessa,perché dice di volersi godere la sua privacy,penso sia praticamente sconosciuta da noi
 
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view post Posted on 15/5/2023, 14:18
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Zelante Istrionica Etnea

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Riprendo questa discussione per un nuovo fatto di cronaca. La scrittrice nota con lo pseudonimo Erin Doom ieri ha rivelato, pubblicamente, la sua identità, per la prima volta, durante un programma televisivo, Che tempo che fa.

Dai commenti qui in forum sul suo primo libro ho capito che forse non è il nostro genere o, magari, abbiamo un po' superato l'età per la quale certi libri sono interessanti, ma sicuramente fra i giovanissimi (penso principalmente le giovanissime) è molto apprezzato al punto che uno dei suoi libri è il più venduto, in Italia, per il 2022.

Ho letto un paio di commenti sui social a questa notizia, social frequentati principalmente da non giovani e ho trovato molto puerili i commenti. Dato che non conoscono questi libri l'evento della presentazione pubblica viene valutato come insignificante.
Ovviamente non dico sia qualcosa di imprescindibile, però penso che dal punto di vista sociale dimostra lo scollamento che c'è fra le generazioni e la solita idea di superiorità che si prova nei confronti della generazione successiva.

Mi piacerebbe leggere invece i commenti di qualche gggiovane ma non avendo Tik Tok, che tanto ha contribuito al successo di questi libri, mi sa che resterò col dubbio.

Voi avete letto qualche commento in merito?
 
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view post Posted on 15/5/2023, 15:30
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Ho iniziato "Fabbricante di lacrime" abbandonato ad un quinto più o meno. Libro leggibile solo da teen
 
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