| | Notizie da un grande paese, Bill Bryson | |
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| | CITAZIONE Dopo aver vissuto in Inghilterra per quasi vent'anni, Bill Bryson decide di tornare con la famiglia negli Stati Uniti, dove è nato e cresciuto. Ma lo scarto tra l'America che aveva lasciato da ragazzo, quella che lo accoglie e le abitudini acquisite in un altro paese lo colpisce con la forza di un terremoto. Ogni giorno, suo malgrado, affronta piccole e grandi sfide, dovute alle differenze culturali e linguistiche fra i paesi, che lo lasciano sconcertato e allo stesso tempo divertito: tutte le cose che ha dovuto fare da adulto infatti - dalle più banali, come i piccoli lavori di manutenzione in casa, a quelle più importanti, come mettere al mondo dei figli o sottoscrivere un fondo pensione... - hanno avuto come sfondo la Gran Bretagna e in America tutto è simile ma anche profondamente diverso, oppure è cambiato nel corso degli anni. Ecco allora le incomprensioni dal ferramenta su come sia più corretto chiamare i tasselli per le mensole, l'incredulità davanti all'ossessione tutta americana per l'aria condizionata o il profondo rispetto per le regole (per cui si può essere redarguiti in un diner vuoto se ci si siede senza aver aspettato le indicazioni della cameriera, come intimato dal cartello all'entrata). "Notizie da un grande paese" è il racconto tragicomico del ricongiungimento con la terra natia, e una lettera d'amore al focolare ritrovato. Titolo: Notizie da un grande paese (News from a Big Country) Autore: Bill Bryson Prezzo: € 16,15 Anno: 2017, 9 Febbraio Dimensioni: 361 pagine Editore: Guanda Collana: Narratori della Fenice ISBN: 9788823516380 5/5 – Sempre attualissimo!Consigliato anche per chi non ha mai letto Bryson fino ad ora, una splendida raccolta dei suoi articoli settimanali scritti tra il 1997 e il 1998, una gemma che riporta il lettore indietro agli anni in cui i nostri quotidiani sfoggiavano simili rubriche. Edited by AISHA* - 11/7/2017, 10:34
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| | Molto carino e simpatico. Il libro è un po’ datato quindi alcune cose non sono più vere ma altre lo sono ancora. Parlo per mia esperienza americana di varie vacanze. Per quanto riguarda la scelta al supermercato concordo in pieno. Per una prodotto abbastanza normale come può essere l’esempio citato da Bryson, ovvero i tipi di cereali per colazione, che già qui ne abbiamo di vari tipi, là ce ne sono come minimo 10 volte tanto. Concordo anche sulle persone molto carine e collaborative. Io ad esempio quando sono stata nel New England (e quindi vado oltre il solo New Hampshire citato qui) sono rimasta stupita dalla gentilezza della gente. Tutti e dico tutti, in certi paesini piccoli, ti salutavano quando ti incrociavano per la strada, per non parlare di quelli che magari vedendoti con in mano il materiale reperito nel locale tourist office ti chiedevano se avevi bisogno di ulteriori informazioni. E che dire dei motel? Concordo anche su quelli, da me spesso frequentati nel corso delle varie vacanze on the road. Ormai anche io vado solo nelle catene che conosco già e che per me sono affidabili perché in passato mi è capitato (una sola volta per fortuna) di aver prenotato in un posto alquanto “pittoresco” per non usare altri aggettivi. Mi trovo ad essere d’accordo anche per la passione americana (ma non solo) per lo shopping. Sembra quasi sia una missione giornaliera da compiere sempre e comunque. Non ho trovato articoli noiosi anche se alcuni mi sono piaciuti più di altri, è semplicemente un fatto di gusto personale per gli argomenti trattati (Quello sul Natale ad esempio non mi ha fatta impazzire mentre invece ho apprezzato tanto quello in cui lui fa un punto su quello che ha scritto nel corso di tutto l’anno e ho riso molto con quello delle istruzioni del computer e quello su cosa mangia lui dopo che la moglie lo ha messo a dieta). Il tutto comunque l’ho trovato scritto bene ma d’altra parte Bryson lo conoscevo già, soltanto che qui mi sono cimentata con dei suoi articoli invece che con un romanzo.
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| 3 replies since 18/3/2017, 16:59 71 views |
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