| | La felicità vuole essere vissuta - Serie Borgo Propizio, Vol. 4° - Loredana Limone | |
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| | CITAZIONE “Viene sempre il momento in cui bisogna rendere ciò che si è preso...”
Borgo Propizio: dopo il terribile sisma che li ha colpiti nella terra e nel cuore, gli abitanti si impegnano per tornare alla vita e alla serenità e le loro esistenze si incontrano, si scontrano, si intrecciano in maniera come sempre imprevedibile. Così aumentano i turisti stranieri, l’A.C. Propiziese scala la classifica, la boutique Amandissima conquista prestigiosi clienti; aprono negozi di economici e bravissimi parrucchieri cinesi, nascono nuovi amori e ne muoiono altri, mentre le coppie ‘storiche’ restano solide seppur turbate da qualche gelosia. Come se non bastasse, il borgo è in trepida attesa di una troupe cinematografica: un film a Borgo Propizio! O meglio, un film su Borgo Propizio, perché quella del leggendario fondatore Aldighiero il Cortese è una storia davvero intrigante e perché, aggiunge sibillino il regista, viene sempre il momento in cui bisogna rendere ciò che si è preso… Che cosa avrà voluto dire? Quale segreto aleggia tra le strade acciottolate del paese? Al quarto romanzo, la saga di Borgo Propizio si conferma un luogo dell’anima dove rifugiarsi e sentirsi a casa, il posto migliore dove vivere. Listino:€ 18,00 Editore:Salani Editore Collana:Romanzo Data uscita:18/05/2017 Pagine:468 EAN:9788869188978
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| | Questa quarta avventura di Borgo Propizio mi è piaciuta meno delle altre, l’ho trovata poco avvincente e a tratti piatta. I protagonisti li ho trovati sottotono, in particolare Belinda che è sempre stata tra i miei personaggi preferiti. Ritrovarla qui trasformata in una pacifica casalinga (fosse stata almeno disperata, invece niente, neanche quello) mi ha spiazzata non poco. Anche Dora la giornalaia, sempre a lamentarsi, ma fai qualcosa tu per migliorare la tua vita, non aspettare che gli eventi capitino semplicemente. Salvo un po’ l’Amandissima che se non altro mi ha fatta divertire con i suoi abiti che non riscontrano per niente in miei gusti. Da metà libro in poi la storia diventa un po’ più scorrevole, ma poco eh, giusto per riuscire a terminarlo in tempi non biblici. Di recente ho letto un’intervista dell’autrice dove dice che al momento questa è l’ultima avventura del Borgo, ma nel caso i protagonisti avranno altro da dire potrebbe proseguire. Ecco, io spero che ci pensi bene prima di continuare, io avrei aspettato anche a pubblicare questo episodio perché dopo il terzo dove erano successe parecchie cose e non sempre piacevoli, trovare un seguito appropriato mi sembrava difficile, infatti…così è stato, per me. Non l’ho trovato adeguato a quanto accaduto precedentemente. La ricostruzione veloce del Borgo, nuovi negozi con nuovi personaggi, io devo ancora riprendermi dalla morte di zia Letizia ad esempio e qui sembra sia morta da anni e anni e compaiono altre persone come se nulla fosse. Non so, mi è sembrato uno sgarbo nei confronti di una grande ex protagonista. Io quando mi affeziono mi affeziono, non so cosa farci. Per fortuna qui è stata ampiamente ricordata e menzionata e sono felice di questo. Ci sono rimasta malissimo quando ho letto i ringaziamenti finali. Non ero a conoscenza della malattia dell’autrice, spero che ora stia meglio.
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