Un giorno davvero fantastico. Vado a vomitare
Casapound vince causa civile contro Facebook, giudice ordina di riattivare pagina Nell’ordinanza si parla di “accoglimento totale” del ricorso presentato dall'associazione. Il Tribunale di Roma ha inoltre fissato la penale di 800 euro per ogni giorno di violazione dell'ordine impartito. Giudice: "Soggetto non presente su Facebook di fatto escluso da dibattito politico" - See more at:
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/...49729947ec.htmlCasaPound ha vinto la battaglia legale contro Facebook.
Il Tribunale Civile di Roma ha accolto il ricorso presentato dall’associazione in seguito alla disattivazione della pagina ufficiale avvenuta il 9 settembre scorso. “In conclusione il ricorso va accolto e va ordinato a Facebook l’immediata riattivazione della pagina dell’Associazione di Promozione Sociale CasaPound”, si legge nella sentenza a firma del giudice Stefania Garrisi.
Nell’ordinanza si parla di “accoglimento totale” del ricorso presentato da CasaPound. Replica un portavoce del social network: "Stiamo esaminando decisione del Tribunale". Giudice: "Soggetto non presente su Facebook di fatto escluso da dibattito politico" Il giudice spiega che "il soggetto che non è presente su Facebook è di fatto escluso (o fortemente limitato) dal dibattito politico italiano come testimoniato dal fatto che la quasi totalità degli esponenti politici italiani quotidianamente affida alla propria pagina Facebook i messaggi politici e la diffusione delle idee del proprio movimento". Il Tribunale di Roma ha inoltre fissato la penale di 800 euro per ogni giorno di violazione dell'ordine impartito, successivo alla conoscenza legale dello stesso, condannando Facebook alla rifusione delle spese di giudizio, liquidate in
15.000 euro. Facebook: "Stiamo esaminando decisione" "Siamo a conoscenza della decisione del Tribunale Civile di Roma e la stiamo attentamente esaminando". Così un portavoce di Facebook dopo la sentenza del Tribunale Civile di Roma. 9 settembre la chiusura delle pagine ufficiali, nazionali e locali da parte di Facebook Il 9 settembre scorso, le pagine ufficiali, nazionali e locali, dei due movimenti di estrema destra CasaPound e Forza Nuova e decine di profili dei loro leader — compresi il presidente di CasaPound Gianluca Iannone, Simone Di Stefano e il segretario di Forza Nuova Roberto Fiore — e dei loro rappresentanti sono stati rimossi sia da Facebook sia da Instagram. La società californiana, che nel nostro Paese sui due social conta più di 55 milioni di utenti (è la somma degli iscritti a Facebook e a Instagram secondo Vincenzo Cosenza, molti sono ovviamente presenti su entrambi), aveva applicato la sua norma sulle persone e organizzazioni pericolose, che nel 2018 ha portato alla rimozione dei profili del gruppo di ultra-destra britannico Britain First. "Non è ammesso chi "diffonde odio o attacca gli altri sulla base di chi sono - spiegava un portavoce di Facebook -. Candidati e partiti politici devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia. Gli account che abbiamo rimosso non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram". Iannone: "Vittoria importante" "Oggi è una bella giornata, abbiamo vinto e portiamo a casa una sentenza importante che dimostra come il tribunale politico messo su contro di noi non avesse motivo di esistere". Così il leader di Casapound Gianluca Iannone commenta all'Adnkronos la sentenza del Tribunale Civile di Roma che, accogliendo il ricorso presentato dall'associazione in seguito alla disattivazione della pagina ufficiale avvenuta il 9 settembre scorso, ha ordinato a Facebook l'immediata riattivazione della pagina. "Il tribunale civile ha riconosciuto le nostre ragioni e ora tutte le nostre pagine andranno riattivate altrimenti ci sarà una multa di 800 euro per ogni giorno di mancata riattivazione. E' una vittoria importante - ribadisce Iannone - perché si era trattato di una chiusura pretestuosa nei confronti di un Movimento che ha rappresentanti eletti nei consigli comunali con il simbolo della tartaruga frecciata. Questa è una vittoria di Casapound e di tutto un mondo politico non allineato". Di Stefano: "Privati non fanno come gli pare" A quanto pare i 'privati' non fanno come gli pare, cari ignoranti globalisti! La magistratura ORDINA a #Facebook di riaprire le nostre pagine, citando la Costituzione e affermando che #CasaPound ha diritto di esistere e diritto di comunicare sui social. Sentenza storica!". Così su twitter Simone Di Stefano di CasaPound. - See more at:
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Il giudice per le indagini preliminari di Siena, Roberta Malavasi, ha “assolto” Emanuele Castrucci, il professore universitario che sui social ha inneggiato ad Adolf Hitler. Il gip ha respinto la richiesta di sequestro del profilo Twitter dell’insegnante, per la mancanza degli estremi del reato di propaganda e istigazione all’odio razziale.
Professore di Siena pro-HItler: il sequestro“Vi hanno detto che sono un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo”: questo il contenuto di uno dei tweet finiti nel centro della polemica. In un altro, il professore universitario di Siena ha definito Hitler “il difensore della civiltà europea“. Giudizi che secondo il gip Malvasi non corrispondono a un reato punibile penalmente ma a una rilettura storica e apologetica del dittatore tedesco.
“Pur rispettando la decisione del gip, si dissente da questa interpretazione”, ha commentato il procuratore di Siena. La presenza della foto di Hitler “è un’ulteriore prova a sostegno” dell’accusa di “istigazione all’odio razziale”.