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Tsushima. Il romanzo di una guerra navale, Frank Thiess - [Guerra russo-giapponese 1904-1905].

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view post Posted on 21/7/2020, 17:10
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権叔父

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978880614842GRA

Traduttore: V. Pini, G. Frizzi
Titolo originale: Tsushima. Der Roman eines Seekrieges
Editore: Einaudi (anche BUR)
Collana: Einaudi saggi, struzzi, tascabili (Superbur saggi)
Anno edizione: 2002
Formato: Tascabile
Pagine: 416 p.
EAN: 9788817129374

Descrizione:

CITAZIONE
Il 27 maggio 1905 viene combattuta nello Stretto di Corea una delle piú grandi battaglie navali di tutti i tempi. È l'ultimo atto di una guerra, iniziata nel febbraio del 1904, tra Russia e Giappone, che assieme a quella di Secessione americana anticipò per dimensioni, spiegamento di mezzi e orrori, le successive due guerre mondiali. Tsushima, apparso nel 1938 e subito accolto da un largo successo di pubblico, narra con la leggibilità di un avvincente romanzo questo conflitto. Frank Thiess, con grandi visioni d'insieme, squarci e primi piani, ripropone le varie fasi dello scontro, mettendo in luce antefatti, particolari, mosse politiche e diplomatiche, strategie e gesta individuali della guerra tra la Russia, impero che si andava sgretolando sotto i colpi di una crisi inarrestabile, e il Giappone, nuova potenza in imprevedibile ascesa del continente asiatico. Arricchisce il testo una cronaca di Luigi Barzini, in quell'occasione inviato speciale del «Corriere della Sera» sul teatro della battaglia. Prima edizione 1938 nei «Saggi», nuova edizione 1986 negli «Struzzi».

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Commento personale:

Questo libro è sostanzialmente la descrizione della titanica impresa dell'ammiraglio Rozhestvenskij che, tra il 1904 e il 1905, riuscì a condurre una flotta di navi da guerra dal Mar Baltico fino al Mar del Giappone, dove tra russi e giapponesi scoppiò la battaglia da cui il libro prende il nome. Perché l'impresa dei russi è così impressionante? Perché hanno dovuto sopportare ogni genere di privazione e opposizione, in primis da parte del governo di Pietroburgo.
Il libro inizia parlando dell'inarrestabile ascesa del Giappone, che colse di sorpresa non solo la Cina e la Corea, prime vittime della sua politica estera particolarmente aggressiva, ma anche le potenze europee. Sono molto belle le pagine in cui l'autore cerca di spiegare il perché di questo progresso miracoloso: nonostante i giapponesi abbiano incorporato le innovazioni tecnologiche occidentali, contrariamente a questi ultimi non hanno mai voltato le spalle al loro passato e ai valori tipici della loro cultura. Il vero successo non è dovuto alla tecnologia avanzata, ma alla vivacità e alla forza di un popolo.
Entrambe cose che mancavano sia alla Cina che alla Russia. Entrambi questi imperi erano vicini al collasso, ma la causa diretta non era l'arretratezza economica o tecnologica: questi erano semmai sintomi del problema di fondo, cioè il lento degrado degli apparati governativi e burocratici alla base dei due stati con un conseguente disinteressamento da parte dei cittadini per le sorti del proprio paese. In particolare si parla della Russia come del "colosso dai piedi d'argilla", impero immenso che si sosteneva unicamente sul valore di uomini come Rozhestvinskij e sulla pazienza dei cittadini. Pazienza che stava venendo meno, visto che proprio in quegli anni si stavano facendo sentire i primi moti rivoluzionari. Comunque le autorità decisero di ignorare i problemi sociali ed economici e perpetuarono il solito sistema corrotto e disonesto.
È in questo contesto che la Russia perse ogni appoggio in Corea e in Manciuria, su terra e su mare: le cause principali furono l'incompetente gestione degli amministratori locali e pietroburghesi e la trascuratezza in cui versavano tutte le risorse, dalle navi e le ferrovie fino ai depositi di cibo, ai porti; insomma, c'è da meravigliarsi che qualcosa funzionasse. Allo zar non interessava poi molto far la guerra con i giapponesi: si era però fatto convincere del fatto che una vittoria del genere avrevve potuto placare il popolo e soffocare le insurrezioni sul nascere. Peccato che non scelse gli uomini adatti, e sia Port Arthur che la flotta del Pacifico furono conquistati, nonostante la strenua difesa da parte dei soldati russi che combatterono fino alla fine. Non potendo ammettere la sconfitta, fece preparare altre due squadre da mandare nel Pacifico.
Il viaggio della 2ª e della 3ª squadra occupa la maggior parte del libro, e comunque non basta a comprendere appieno la disperazione di quei soldati, abituati alle terre sconfinate della Russia, che si ritrovarono in alto mare, senza possibilità di posare un piede a terra per settimane, feriti dal disprezzo della stampa internazionale (l'Inghilterra si era accanita contro di loro per un incidente che coinvolse alcuni pescherecci inglesi all'inizio del loro viaggio), esasperati dalle continue avarie delle loro navi e dagli ordini assurdi ricevuti da San Pietroburgo.
L'ultima parte parla in maniera dettagliata della battaglia di Tsushima e dell'inevitabile sconfitta dei russi: una sezione molto tecnica e specialistica, ho fatto un po' di fatica a seguirla.

L'opera nel complesso non è un vero romanzo: è un saggio con numerose considerazioni personali, soprattutto sulla natura della guerra e sulle caratteristiche dei vari popoli (i russi sono malinconici e devoti, i giapponesi sono patriottici e ligi al dovere, ecc.). Dipinge in maniera molto accurata le condizioni della Russia agli inizi del Novecento e in parte anche del Giappone, anche se è ovvio che l'argomento principale sia di tipo militare.
Molto bello, però lo consiglio solo a chi è interessato alla storia militare o alla storia russa pre-rivoluzionaria.

Edited by AISHA* - 7/10/2021, 10:59
 
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view post Posted on 22/7/2020, 13:09
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Prima edizione 1938.
Pochi libri passavano la censura, e probabilmente la sconfitta dei russi aiutò la scelta del censore. :)
Non so se lo leggerò mai, i saggi mi annoiano un tantino, specialmente le cronache piene di date e nozioni.
Complimenti per la disamina.
 
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view post Posted on 22/7/2020, 13:35
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権叔父

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In realtà l'autore esprime un rispetto così profondo per il popolo russo e il valore dei suoi soldati che è davvero strano che il libro non sia stato censurato.
Comunque se non ti piacciono i saggi te lo sconsiglio: per quanto la narrazione di Thiess sia brillante e appassionante, l'opera si basa pur sempre su una serie di informazioni e sull'analisi delle tattiche do guerra impiegate.
 
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2 replies since 21/7/2020, 17:10   54 views
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