Allora, questo fabbricante...
Ho voluto fare un'esperimento con una (imprudente) cavia umana e paragonarne il parere con quello di una ragazza di 15 anni che risponde sempre alle mie domande curiose.
Questa ragazza, grande lettrice di libri per ragazzi, tipo l'Attraversaspecchi che vuole continuare a leggere quando avrà tempo (!), ma che non disdegna la Austin e ha tra i preferiti dei classici come Cime tempestose, ci ha dato un 4/5.
Lo aveva letto tempo prima, quindi i ricordi erano sfocatelli, ma me ne parlava con l'entusiasmo del ricordo, anche se denunciava passaggi narrativi noiosi.
Incuriosita ma non martire, ho deciso di cercare una vittima che leggesse il fabbricante e che mi desse un parere. Mia sorella legge da tempo immemore di tutto, saggi storici, romanzi di ogni tipo, dai gialli ai rosa, ma adora i libri per ragazzi. E vedendola solitaria senza una lettura (per me) decente, l'ho adescata con sincerità, della serie... leggilo ma mollalo quando vuoi... commenta man mano che sono curiosa... demoliscilo per me... insomma, una specie di crash test su procura
All'inizio lamentava (le prime 100/110 pagine) le troppe descrizioni dell'angelica protagonista, del fighissimo tizio dal nome così brutto che lo storpiava sempre, delle scene così costruite da essere finte in cui lui e lei si trovavano, la faccenda dei cerotti e la sindrome folle della crocerossina della protagonista... mi ci ha pure mandata, per averle consigliato una tal ciofeca.
Poi ha doppiato la parte orrida e il guidizio è risalito, la polemica si è sfumata e sono saltati fuori lati positivi. Il tutto con la reticenza di chi è preso da un libro e parlandone teme di non poterlo far capire.
Arrivata alla fine, mi ha dato un buon giudizio, dicendomi che, considerata l'origine della scrittrice era più che pronta a criticare, ma il coraggio dell'autrice di affrontare temi duri come l'abbandono, il suo peso psicologico, la solitudine, la malattia, ha reso i protagonisti non erano così vacui come credeva iniziandolo.
Inoltre ha apprezzato le parti introspettive di lui, denunciando che il passato poteva essere più corposo di così.
Il finale l'ha resa soddisfatta, ma ha criticato la lunghezza del volume, che avrebbe accorciato volentieri un pò.
Ha aggiunto che è un'autrice da osservare. Sostiene che è giovane ed è il suo primo romanzo: se scrivesse ancora e la sua penna maturasse, potrebbe diventare una scrittrice non banale.
Il suo voto, con mio immenso stupore, corrispondeva, ma per motivi diversi, a quello della quindicenne: 4/5.
Ora, mi fido di entrambi i voti e so che ogni libro è giudicabile in tanti modi quanti siamo noi lettori, come numeri e come tempi di maturazione personale.
Eppure trovare una conversione tra due anime diverse mi ha colpita.
No, non leggerò il fabbricante, ma grazie a questo esperimento ho rivalutato la mia natura polemica e un pò critica: chi lo sa, magari in futuro uno scrittore o una scrittrice oggi giovincelli e con un pubblico giovanile, diventeranno noti autori di lungo corso.
Quindi... chi vuol tentare questo libro ci provi... potrebbe(sorprendentemente) piacere.