Mi è piaciuto davvero tantissimo. Mi ha tenuto compagnia per un mese; il libro presenta parecchi difetti
a partire dal fatto che subito dopo una guerra nucleare i sopravvissuti riescano a camminare tranquillaente all'aperto come se nulla fosse o che possano nutrirsi e bere quello che trovano in giro come se quel cibo quell'acqua non fossero contaminati e non potessero ucciderti entro due giorni
. Quindi ecco queste cose mi hanno davvero disturbata proprio perché impossibili. Però. Però. Contestualizziamo il periodo in cui il libro è stato scritto. Siamo negli anni '80, l'America sentiva ancora molto gli strascichi della guerra fredda (Rocky IV ne è un esempio lampante), quindi prendersela con la Russia era una cosa più che scontata; non ho idea di quali fossero le conoscenze in merito alle conseguenze di una ipotetica guerra nucleare (in realtà non le sappiamo nemmeno noi, possiamo solo ipotizzare ma è certo che le conoscenze che abbiamo oggi sono di gran lunga superiori rispetto a quelle che si avevano negli anni '80, o comunque rispetto a quelle che aveva la maggior parte della popolazione), poi lo sappiamo: gli americani hanno fatto dell'ignoranza del popolo la base potente su cui poi si sono mossi nella gestone politica interna ed estera. Cosa voglio dire? Che non c'è poi tanto da stupirsi se un autore o un regista in quel momento stoirco se ne veniva fuori con un libro o un film super cazzola all'interno del quale era possibile immaginare qualsiasi cosa. Qundi le "leggerezze" (chiamiamole così) che ho riscontrato "le scuso" solo perché questo libro è figlio di quel tempo e mi sento di volerle perdonare. Se il libro fosse stato scritto ai giorni nostri probabilmente lo avrei abbandonato a pagina 100.
E avrei commesso un grande, grandissimo errore.
Perché è vero che all'interno della narrazione ci sono una marea di super cazzole sparate a mille, è vero che fino ad un certo punto sembra la copia bella e fatta di L'ombra dello scorpione, è vero anche che fino ad un certo punto sembra di leggere qualcosa di già visto e già sentito a prescindere dal libro di Stephen King.
Ma è vero anche che ad un certo punto questo libro si discosta radicalmente da tutto "il mondo conosciuto fino a quel momento" e prende il volo per conto suo. E trasporta il lettore in una dimensione incredibile all'interno della quale vivremo di fianco a personaggi adorabili e personaggi detestabili; soffriremo con i buoni e augureremo tutto il male possibile ai cattivi.
Ho amato Josh, Sorella, Paul, Rusty, ho adorato la dolcissima Swan, ho tifato per Robert. E allo stesso tempo ho profondamente odiato Macklin, Roland, Alvin, "l'uomo del cinema" e tutto il male che assieme ai loro seguaci sono stat in grado di compiere.
Il finale è stato straziante; ho pianto tantissimo. Le perdite sono state enormi e alcune, anche se immaginate, sono state comunque dolorosissime da leggere. Vabbè anche su finale l'autore non ci rispiarmia di una delle classiche perle all'americana in cui la speranza non muore mai e la grande America riuscirà sempre a risorgere dalle sue ceneri e diventare faro di civiltà e salvezza per il resto del mondo e bla bla bla... si lo sappiamo, grazie. (Rimarrete sempre e per sempre dei coloni che hanno fatto della libertà la loro bandiera quando in realtà siete tra i popoli più trogloditi e arretrati che si possa conoscere. L'omofobia e il razzismo da voi più che da qualsiasi altra parte del mondo occidentale hanno trovato pianta stabile all'interno delle vostre meravigliose villette a schiera con tanto di prato perfettamente curato e auto dentro il garage
Ok, mi sono lasciata prendere la mano.
Libro bellissimo, avventura pazzesca nonostante i difetti. Do un bel 4/5 (fermorestando che il voto si riferisce al libro contestualizzato agli anni '80).